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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Dicembre 2011
 
   
  LA CREATIVITÀ URBANA PROTAGONISTA ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI

 
   
  Napoli, 14 dicembre 2011 - Nove lettere B lavorate in fabbrica, “il bello ed il buono” delle arti grafiche, etica ed estetica della creatività urbana: sono queste alcune delle parole chiave della mostra “La Fabbrica delle Lettere”, che sarà inaugurata giovedì 15 dicembre 2011 alle 16 e 30 nella Sala Esposizioni della Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele Iii” (Palazzo Reale - Piazza del Plebiscito 1). La Biblioteca Nazionale di Napoli, principale biblioteca del Mezzogiorno, col sostegno del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, accoglie le opere del progetto “Alephactory”, secondo la critica internazionale uno dei più rilevanti progetti di creatività urbana in azienda, realizzato da Arti Grafiche Boccia Spa nello stabilimento di Salerno. L’azienda infatti ha scelto la street art per raccontarsi al territorio ed Inward Osservatorio sulla Creatività Urbana per selezionare e coordinare nove creativi urbani italiani, ora in mostra: Zentwo Palladino, Alessandro Etnik Battisti, Alberto Made Capozzi, Domenico Pencil Acampora, Aldo Opium Oliviero, Gianluca Zeus40 Caputo, Antonello Macs Piccinino, Vincenzo Caktus Mastroiorio e Maria Checchia. L’inaugurazione della mostra, che sarà aperta sino al 14 gennaio, sarà preceduta dalla presentazione del progetto a cui parteciperanno, tra gli altri, il direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli Mauro Giancaspro, l’amministratore delegato di Arti Grafiche Boccia Spa Vincenzo Boccia, il direttore di Race Communication Roberto Race, il direttore di Inward Luca Borriello. All’evento saranno presenti anche i rappresentanti delle organizzazioni per la creatività urbana di Mosca, Londra, L’aja e Lisbona, che l’indomani (venerdì 16) firmeranno un accordo con Inward, sostenuto dal Ministero degli Esteri, per la nascita della prima rete internazionale sul tema. Sempre per venerdì è prevista poi un’estesa opera di riqualificazione urbana nell’area Est di Napoli (via Taverna del Ferro dalle 11), che vedrà coinvolti gli artisti invitati, proseguendo così idealmente il progetto “La Fabbrica delle Lettere”. Alephactory - Elemento caratterizzante di Alephactory sono nove gigantesche B dipinte da alcuni tra i più importanti creativi urbani italiani sulla facciata esterna dello stabilimento di Arti Grafiche Boccia Spa, riproposte su tela ne “La Fabbrica delle Lettere”. Le grandi B, che ogni giorno stupiscono i viaggiatori che si spostano, in treno od in auto, sulla direttrice Salerno-reggio Calabria che collega il Nord ed il Sud del Paese, nascono dal progetto Alephactory di Inward, l’osservatorio internazionale sulla creatività urbana, coordinatore tecnico per il Cnel del primo Tavolo nazionale sul tema, realtà unica al mondo nel suo genere, animata dai presidenti di tutte le Acu - Associazioni per la Creatività Urbana d’Italia, alcuni dei quali direttamente coinvolti nella produzione artistica. Il progetto è stato raccontato nel volume “Alephactory - Arti Grafiche Boccia per la creatività urbana”, con la prefazione del Presidente della Commissione Cultura di Confindustria Alessandro Laterza ed il saggio istruttivo del direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli Mauro Giancaspro. “Il cuore di quest’iniziativa di cultura e di impresa - scrive il presidente della Commissione Cultura di Confindustria Alessandro Laterza - sta nel ricordarci la dimensione specifica della piccola e media impresa come progetto di vita. La promozione del marchio aziendale viene rovesciata in una sollecitazione creativa ad un’ideale comunità di artisti. L’esperienza d’impresa viene tradotta in emozione visiva trasferita anche a chi attraversa l’area industriale. Il racconto azienda poi viene incastonato nella narrazione del progetto artistico. Questo ci ricorda che per chi produce beni c’è sì una bellezza intrinseca all’apparato produttivo, ma ci può essere anche l’idea di coltivare un germe di bellezza che genera una produttività diversa”. “Alephactory – dichiara il presidente di Arti Grafiche Boccia, Orazio Boccia – è stata un’esperienza pienamente integrata con il nostro modo di essere e di porci verso le svariate espressioni della società. I bellissimi murales che occhieggiano ai nostri visitatori e che, per quanto abituati alla loro presenza, continuano a rallegrare i nostri sguardi, sono anche un segno dell’attenzione che Arti Grafiche Boccia pone al mondo dell’arte, alla cultura, a ciò che di innovativo e positivo si esprime nella società. Sono diventati un ‘pezzo’ di azienda, lo rivendichiamo con orgoglio; vogliono essere la dimostrazione di quanto abbiamo investito emotivamente, oltre che come filosofia d’impresa, in questa piccola ulteriore avventura”. “Arti Grafiche Boccia – rimarca il direttore di Inward, Luca Borriello – ha compiuto una scelta strategica puntando sulle Associazioni per la creatività urbana, rivolgendosi alle più alte professionalità creative italiane attive nel campo, in linea con uno stile aziendale che fa della ricerca della qualità e dell’eccellenza il suo credo quotidiano. Oggi questo è uno dei progetti di cui si parla di più tra gli addetti ai lavori a livello mondiale”. “Arti Grafiche Boccia - sottolinea il direttore di Race Communication Roberto Race, che cura la comunicazione strategica dell’azienda - ha deciso di raccontare la sua storia di successo a modo suo: descrivendo i traguardi raggiunti da una realtà passata da azienda di famiglia ad impresa comunità che scommette costantemente su se stessa, attraverso la forma di arte contemporanea più innovativa, apprezzata e fatta propria anche dalle più importanti multinazionali”. “Questo il motivo conduttore del progetto : Variazioni mnemoniche sul tema della "B”- conclude Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli- "B" come Boccia, naturalmente, ma anche "B" come biblioteca come istintivamente e assai poco congruamente penserebbe per deformazione professionale un bibliotecario. "B" di book per un appassionato libraio inglese. Ma anche e ancora - perché no? - assai più congruamente, "B" come Bauhaus, la grande scuola -laboratorio di Walter Gropius. Perché obiettivo di questa azienda, palesato, anzi gridato, dai grandi murales, è proprio quello di coniugare il funzionalismo, l´utilità, il tecnicismo di un prodotto con la sua bellezza e di fondere insieme l´attenzione, la fatica e la capacità di produrre con il piacere di farlo. L´indimenticabile effervescenza del Bauhaus nacque soprattutto proprio dalla riuscita volontà di produrre un grande gioco di squadra (che fu squadra, per la verità, di fuoriclasse) che appare linea portante della vita della Boccia”.  
   
 

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