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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Dicembre 2011
 
   
  XV MEETING DEI DIRITTI UMANI: L’APPASSIONATA LEZIONE DI DEMOCRAZIA DEL PROFESSOR VECCHIONI

 
   
  Firenze, 14 dicembre 2011 – “Stare fermi significa perdersi, muovere la mente e il cuore significa guadagnare. Abbiamo un sacco di cose da imparare dagli altri, la novità è la verità e ci fa vincere. Basta pensare a come è andata tra Atene e Sparta. La prima, città aperta, che andava a cercare gli altri popoli, Sparta città chiusa che gli stranieri li schiavizzava. Ma le culture che si chiudono sono perdenti e noi oggi conosciamo la cultura di Atene. Bisogna aprirsi, conoscere la vita, innamorarsi degli altri. Se il primo uomo nato in Africa fosse rimasto fermo, non ci sarebbe stato niente”. Iniziava così ieri dal palco di un affollatissimo Palamandela (più di 8.000 gli studenti da tutta la Toscana, accompagnati da 600 insegnanti) l’intervento appassionato di Roberto Vecchioni, nel ruolo di conduttore insieme a Paola Maugeri, del Xv Meeting dei diritti umani promosso dalla Regione Toscana, dedicato a “Storie mobili”, al diritto alla mobilità . “Dovete sapervi muovere – continua il professore-cantante – Voi già lo fate con le canzoni, con la letteratura, ma l’importante è amare il pensiero diverso. Sono le stesse cose che già diceva il filosofo Platone, e che sono alla base del discorso sulla democrazia di Pericle. Anzi, vi dò un compito a casa: quando rientrate dal meeting andate subito a cliccarlo. Vi leggerete che la democrazia non è basata solo sulla maggioranza, ma sul consenso del dissenso, sulla necessità di cercare di capire il diverso”. E aggiunge un grazie alla calorosissima platea di ragazzi: “grazie per la vostra forza, per il non accettare compromessi e per la disponibilità a capire gli altri”. Due le parole chiave del Meeting, libertà e diritti, secondo l’assessore all’istruzione del Comune di Firenze, Rosa Maria Di Giorgi: “Non c’è libertà senza diritti, è scritto nella nostra Costituzione, ed è la nostra storia, anche della Toscana intreccio di popoli. Oggi che il 18% di bambini nelle scuole è figlio di genitori stranieri la nostra scuola è culturalmente e umanamente più ricca. Aiutiamoli a inventarsi un futuro e a sognare insieme a voi”. In apertura, dopo l’accoglienza agli studenti in arrivo da parte di Carletto, dj di Radio Toscana, e i brani muicali del gruppo ‘Canti erranti’, la poetessa e giornalista iraniana Sepideh Jodeyri, aveva rivolto un appello ai giovani per contrastare la violazione dei diritti umani e combattere per un mondo migliore, diverso da una realtà come quella iraniana che nega il diritto alla mobilità dei suoi cittadini, che perseguita gli artisti e sottopone a un regime di carcere duro un giovane cantante dissidente, Aria Armejad. E ha ricordato qualche verso di una sua canzone: “Nessuno sa quello che ho nel cuore questi giorni, la censura che ti toglie il fiato. Che non sia la pistola la risposta, nessuna testa venga lasciata alla corda”.  
   
 

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