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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Dicembre 2011
 
   
  DAL THANKSGIVING AL NATALE, IL TACCHINO PROTAGONISTA DELLA TAVOLA DELLE FESTE

 
   
  E’ il re della cucina delle feste e della tradizione, dal Thanksgiving al Natale, ma in realtà, il tacchino, andrebbe consumato tutto l’anno, poiché la sua carne - ricca di proteine e povera di grassi e calorie – risulta perfetta per tutti coloro che scelgono di seguire una alimentazione sana, e nutriente, con occhio al risparmio. Inoltre, grazie alla varietà dei suoi tagli, questa pregiata carne bianca si adatta in cucina a mille gustosissime ricette e come valida alternativa alla carne di vitello. Tacchino, cappone e tacchinella saranno, come da tradizione, protagonisti sulle tavole di oltre 10 milioni di italiani dal giorno del Thanksgiving fino alle festività natalizie. Queste le previsioni di consumo di carni bianche per le prossime settimane (fonte Una - Unione Nazionale dell’Avicoltura). In proposito, il tacchino farcito più famoso al mondo è senza dubbio quello che trionfa in occasione del Thanksgiving, l’amatissima Festa del Ringraziamento che ricorre, ogni anno negli States, il quarto giovedì di novembre (quest’anno il 24 novembre): in questa occasione la farcitura viene – come da tradizione – realizzata con pane, castagne, uvetta, prezzemolo, burro, cipolla e sedano ed il piatto viene accompagnato da mais, zucche e salsa di mirtilli. Anche durante le festività natalizie, nonostante la crisi, i nostri connazionali non rinunceranno ai piatti della tradizione: dal brodo di tacchino abruzzese alla tacchinella siciliana ripiena di pasta “busiata”, dal celebre tacchino alla canzanese al classico tacchino ripieno (o farcito), specialità natalizia in grado di conquistare i palati di diverse regioni italiane, e non solo. Ancora oggi, infatti, nei giorni di festa in molte nazioni perdura la tradizione di preparare il tacchino farcito, ovvero ripieno dei più disparati impasti: si passa da quello “classico” a base di pane e aromi, ad impasti “più gustosi” come quello con cipolle e salvia o con castagne e salsiccia, per finire a ripieni davvero ricercati come quello realizzato con passata di mele e patate dolci. Il tacchino: economico, versatile e nutriente, una valida alternativa al vitello Ma c’è di più. Con il perdurare della crisi economica nel nostro Paese, il consumatore è sempre più attento a scegliere prodotti di qualità con un occhio al risparmio. E la carne di tacchino risulta essere una delle più economiche presenti sul mercato, nonostante il suo importante valore nutritivo: 100 gr. Di fesa di tacchino, infatti, arrivano a costare al consumatore fino a circa il 50% in meno rispetto, ad esempio, ai vari tagli del vitello. Inoltre, la carne di tacchino è così versatile che i suoi tagli, in particolare la fesa, si prestano a tante preparazioni pregiate tipiche proprio del vitello: dall’arrosto al filetto, dalla tagliata agli straccetti, dallo spezzatino fino al ragù. Per questo Aia – leader di mercato nel comparto delle carni avicole in Europa – ha realizzato un sito, www.Oggiscelgotacchino.it che raccoglie tutte le ricette, i tagli innovativi e tradizionali, i tempi e i consigli degli chef con i metodi di cottura più adatti, le informazioni nutrizionali, ecc. Nel 2011 il fatturato di questa pregiata carne si attesterà sui 900 milioni di euro a fronte di una produzione di 279.300 tonnellate. L’italia, oltre ad essere uno dei Paesi con i più alti standard qualitativi rispetto alla media europea ed internazionale, è anche il terzo produttore in Europa - dopo Francia e Germania - pari a circa il 16% della quota di mercato. Delle tonnellate prodotte, circa 76% viene prodotto e consumato in parti sezionate (fesa, cosca, sovracoscia, ecc.); il 22% sotto forma di prodotti elaborati e trasformati (fesa arrosto, wurstel, ecc.), mentre solo il restante 2% viene consumato intero soprattutto in occasione delle festività natalizie. (fonte: Una) Ma il tacchino, non è solo gustoso ed economico: è anche una carne dall’ottimo profilo nutrizionale che risulta essere adatta a tutti grazie alle sue caratteristiche che ne fanno una carne ricca di proteine e povera di grassi. In particolare la fesa con i suoi 24 grammi di proteine risulta essere la carne più ricca di proteine sia rispetto ad altre carni bianche, sia rispetto alle stesse carni rosse più frequentemente consumate. Volendo, infatti, paragonare la fesa di tacchino con altri tagli magri di vitello (es. Filetto), il tacchino risulta avere il 16% in più di apporto proteico rispetto al vitello (24 gr. % di proteine tacchino vs 20,7 gr. % vitello). Nel tacchino, inoltre, la quota lipidica è molto bassa, pari al 1,2% per la fesa o pari al 2,4% per il tacchino intero senza pelle: i pochi grassi presenti in questa carne bianca determinano così anche un ridotto apporto calorico. “Le proteine – spiega il dott. Michele Sculati, nutrizionista e dietologo – hanno da sempre ricoperto un ruolo rilevante all’interno di un’alimentazione bilanciata, poiché 8 dei 20 aminoacidi che le compongono sono “essenziali”, ovvero il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli da solo ma deve necessariamente assumerli con l’alimentazione. Ecco perché la carne di tacchino, così ricca di proteine, rappresenta una scelta perfetta per l’alimentazione quotidiana di grandi e bambini”. A fronte di una schiera di nutrizionisti, chef e gastronomi pronti, dunque, a “schierarsi” a favore del tacchino, delle sue qualità nutritive, della sua versatilità nelle preparazioni, della sua leggerezza e digeribilità e, anche, della sua economicità; gli italiani sembrano ancora non “sfruttare” appieno le potenzialità di questa pregiata carne bianca che potrebbe divenire, soprattutto in un periodo di crisi economica, una valida alternativa alle classiche preparazioni italiane con il vitello. Se durante il periodo natalizio, infatti, il tacchino rappresenta il “re della tavola” degli italiani, durante l’anno, in effetti, i nostri connazionali sembrano preferire – nel consumo – quotidiano – altre tipologie di carni. Secondo una recente indagine Aia/demoskopea sui comportamenti di acquisto, di uso e consumo degli italiani in riferimento alla carne di tacchino, emerge, infatti, che su un consumo pro capite annuo di 18,6 kg di carni avicole, solo il 21% sono di carne di tacchino a fronte di un consumo di pollo pari a circa il 64%. Quanto poi alle motivazioni che spingono all’acquisto, la carne di tacchino viene scelta soprattutto perché “è una carne sicuramente italiana” (50.5%), “perché dà chiare garanzie di qualità” (39.7%), “per il prezzo ridotto” (21%) e per “la percentuale di calorie e grassi contenuta” (14.6%). A questo punto viene proprio da domandarsi come mai gli italiani quando si trovano a preparare un arrosto, uno spezzatino o un ragù non “pensano” a realizzarlo con la carne di tacchino, ricca di nutrienti, povera di grassi e con un costo decisamente più basso rispetto ai vari tagli del “concorrente” vitello  
   
 

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