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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Dicembre 2011
 
   
  VENDOLA PRESENTA “ASPETTANDO MEDITERRE”,FORUM PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

 
   
  Bari, 15 dicembre 2011 - “Aspettando Mediterre non è un insieme di convegni o eventi celebrativi, ma rappresenta l’idea di vivere il parco 365 giorni all’anno”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando ieri mattina in conferenza stampa con gli Assessori Angela Barbanente e Lorenzo Nicastro, l’iniziativa “Aspettando Mediterre 2012 – Forum per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo”, evento che rientra nell’ambito della più ampia manifestazione “Mediterre” giunta alla sua settima edizione, che si svolgerà a Bari dal 29 al 5 febbraio 2012. “Mentre attendiamo Mediterre – ha spiegato il Presidente Vendola – abbiamo deciso di far vivere, nei mesi di dicembre e gennaio, i due parchi principali della Puglia, il Parco nazionale del Gargano e il Parco dell’Alta Murgia, raccogliendo eventi di ogni genere, dalla promozione della conoscenza del parco ai bambini, che sono i destinatari principali di questa attività di tutela e di recupero, alla promozione dei prodotti enogastronomici, all’approfondimento dei problemi della biodiversità e della geotermia. Insomma, si tratta di due mesi in cui la Puglia fa i conti con i propri doveri dal punto di vista della tutela dell’ambiente”. Un insieme di attività collaterali che unisce l’impegno naturalistico e la difesa del territorio, con una sempre più puntuale informazione ambientale. “Il parco – ha continuato Vendola - non è la museificazione della natura e non può essere trasformato in un’unità mercantile; il parco va attraversato e conosciuto, è il luogo fondamentale in cui contemperare i diritti della natura e il diritto al godimento e alla bellezza degli esseri umani. Il parco è un corpo vivente e non può che relazionarsi con le attività antropiche ed economiche, tuttavia in esso ci sono valori inviolabili che riguardano la tutela assoluta di ecosistemi, di storie, di memoria, di biodiversità. Penso che lavorando in maniera intelligente i parchi possano essere anche attrattori di economia, di ricchezza e di turismo”. Il Presidente della Regione Puglia ha fatto riferimento anche all’appuntamento di Mediterre che quest’anno ospiterà la terza sessione plenaria dell’Assemblea Euromediterranea degli Enti Locali e Regionali (cfr. Arlem). “Tutte le regioni dell’Euromediterraneo – ha detto Vendola – discuteranno di cambiamento climatico, di desertificazione e voteranno una relazione che io ho proposto e che sarà accolta dalla Commissione Europea per orientare le politiche contro la desertificazione”. Secondo Vendola “la questione di Arlem è rilevante perché il percorso legato alla mutazione climatica e alla desertificazione ha attinenza anche con i finanziamenti europei, relativamente alle politiche di lotta contro la desertificazione e alla sperimentazione di nuove frontiere legate ai problemi che si determinano”. “L’interesse europeo – ha concluso il Presidente della Regione Puglia – per questa nostra riunione di Arlem e per il documento ufficiale che verrà approvato dall’Assemblea è legato anche al problema dei migranti e dei profughi. Oggi si chiamano eco-profughi. Non dobbiamo dimenticare che la mutazione climatica è il principale fattore di propagazione dei flussi migratori: là dove avanza il deserto, fuggono gli esseri umani”. “Per noi – ha concluso Vendola – è molto importante agganciare il tema dei parchi alla riflessione metropolitana su che cosa rappresentano nell’ambito mediterraneo. Occorre, innanzitutto, socializzare le buone pratiche. C’è una ragione per la quale è importante che le esperienze dei Parchi di tutto il Mediterraneo si incontrino ed è la conoscenza di quali siano le buone pratiche per la tutela e la valorizzazione del parco: abbiamo bisogno di imparare e di insegnare, è necessario costruire la “banca ecologica europea”, ossia lavorare per attrezzare sia l’archivio delle criticità sia la socializzazione delle buone pratiche. Su questo fronte finora abbiamo assistito a vertici internazionali fallimentari: i grandi del mondo non sono in grado di rispondere ai problemi della crisi ambientale del pianeta. I piccoli del mondo, tra cui noi, ci provano”.  
   
 

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