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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Dicembre 2011 |
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UMBRIA: POLITICHE PER L’EDILIZIA SOCIALE, CONTINUITÀ TRA MONTI E BERLUSCONI. IMU TASSA INIQUA E REGRESSIVA
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Perugia, 15 dicembre 2011 – Di seguito una nota dell’ Assessore regionale Stefano Vinti: “Il capitolo di tassa più consistente della manovra Monti riguarda il capitolo sulla casa. La nuova Imu finanzierà un gettito complessivo stimato tra 20 e 22 miliardi, il doppio, cioè, della vecchia Ici. La nuova Imu ha le caratteristiche del tributo regressivo: racchiudendo, infatti, in un’unica imposta anche l’Irpef relativamente agli immobili secondari non locati che non hanno caratteristiche di prima abitazione, prima progressiva e per scaglioni di reddito, ora nella sostanza in quota fissa, l’Imu comporta maggiori svantaggi a chi ha redditi minori. Infatti sono due i fattori che incidono: a) la rivalutazione delle rendite catastali; b) l’aumento delle aliquote per la seconda casa. Peraltro il gettito andrà allo Stato, a parte una quota riservata ai Comuni, che possono aumentare l’aliquota e, stante il taglio di trasferimenti dallo Stato agli Enti locali, gli aumenti sono pressoché certi. Nulle, o quasi, le modifiche proposte dal Governo. Le famiglie più “povere” avranno una detrazione delle tasse sulla prima casa pari a 200 euro più 50 per ogni figlio a carico e convivente al di sotto di 26 anni, ma non oltre i 400 euro. Questo sistema aumenta la tassazione nel caso dei contratti concordati, laddove i Comuni avevano deciso un’Ici pari a zero, come ulteriore misura per incentivare l’utilizzo di questi contratti al fine di calmierare il mercato degli affitti. Un aumento indistinto della tassazione produrrà un innalzamento del livello degli affitti, scaricando di fatto sull’anello più debole della catena l’aumento della tassazione. Un’imposta sulla casa che non guarda a chi concede in locazione un’abitazione, rischia di essere ulteriormente disincentivante ad immettere sul mercato alloggi sfitti. La manovra Monti non prevede nessun rifinanziamento del “Fondo di sostegno all’affitto” e, più in generale, all’Edilizia Residenziale Pubblica. Una politica di continuità col governo Berlusconi, che marca anche su questo punto il carattere antisociale della manovra. Il modesto aumento della dotazione del “Fondo di solidarietà mutui prima casa” è un palliativo. Mentre la crisi economica produce il moltiplicarsi degli sfratti per “morosità incolpevoli” non viene attivata nessuna iniziativa per le famiglie che un’abitazione non sono riuscite a comprarla. L’edilizia sociale in Italia continua ad essere ferocemente penalizzata mentre si potrebbero trovare le risorse necessarie colpendo la speculazione finanziaria e la rendita immobiliare parassitaria. Anche in una fase di crisi economica, un bisogno primario come quello della casa, deve essere tutelato”. Stefano Vinti |
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