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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Dicembre 2011
 
   
  DISTURBI ALIMENTARI, A MILANO NIGUARDA NUOVO REPARTO ESEMPIO SANITÀ CHE CRESCE E UMANIZZAZIONE CURE

 
   
  Milano, 15 dicembre 2011 - L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani ha inaugurato ieri mattina il nuovo Centro per i malati affetti dalle varie forme di disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa, bulimia nervosa, alimentazione compulsiva) di Niguarda, insieme al direttore generale dello stesso ospedale Pasquale Cannatelli e al direttore del Centro Maria Gabriella Gentile. Il reparto si sviluppa su un area di 600 mq, è dotato di 6 stanze a 2 letti e prevede la possibilità di ospitare, accanto al giovane malato, anche un familiare. La modalità di cura del Centro Disturbi Comportamento Alimentare prevede infatti il coinvolgimento dei genitori nelle varie fasi del progetto di assistenza. Nel nuovo reparto un ampio spazio è dedicato alle attività di relax e alle terapie occupazionali. ´E´ un evento importante - ha detto Bresciani - che vede applicato il principio di ospedali come espressioni di funzioni con i loro bracci operativi, in grado di garantire non solo il trattamento degli acuti ma anche diagnosi e cure di primo e secondo livello di complessità. E´ anche l´esempio di una sanità che continua a crescere e a garantire una sempre maggiore umanizzazione delle cure´. L´assessore ha anche sottolineato come le patologie legate all´alimentazione siano in crescita e siano legate ´al disagio giovanile, area su cui è necessario intervenire´. Il Centro è in grado anche di garantire una continuità di cure dopo la dimissione dal ricovero, mediante terapie in regime ambulatoriale e di day hospital. Ogni anno vengono ricoverati circa 1.000 pazienti affetti da anoressia, bulimia nervosa, binge eating disorders, obesità morbigena e altre patologie. L´attività ambulatoriale assicura oltre 30.000 prestazioni all´anno. Il Centro per la Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare è riconosciuto come un punto di riferimento nazionale; il 25 per cento dei malati accolti in regime di ricovero proviene da fuori Regione.  
   
 

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