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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Dicembre 2011
 
   
  ASP-A MELFI CONVEGNO "OSTEOPOROSI MALATTIA ANTICA-TERAPIA MODERNA

 
   
   Potenza, 19 dicembre 2011 - Organizzato dall´ U.o.c. Ortopedia e Traumatologia Presidio ospedaliero Melfi, sabato 17 dicembre, si è tenuto a Melfi, nella sala convegni del Centro Culturale Nitti- Vicolo S.pietro, il convegno "Osteoporosi: Malattia antica-Terapia moderna”. La giornata di studio ha consentito ad esperti ed operatori di fare una riflessione a più voci su una delle patologie più diffuse tra gli anziani. I più recenti studi evidenziano che l’osteoporosi causa nel mondo una frattura ogni tre secondi. All’età di 50 anni, una donna su tre e un uomo su cinque rischiano di vedere il loro scheletro diventare sempre più fragile. Per le donne questo rischio è superiore a quello di tumore mammario, ovarico e uterino combinati insieme, mentre per gli uomini è più elevato rispetto quello di cancro della prostata. In particolare, in Italia quasi cinque milioni di persone sono state colpite dall’osteoporosi, con un’incidenza sulla popolazione totale dell’8%. Incidenza che sale per le donne al 12%, per un totale di circa quattro milioni di persone di sesso femminile colpite. Mentre per gli uomini l’incidenza è dell’4%, quasi 1,2 milioni di persone.Infine, le stime parlano di un consistente aumento del numero di fratture da osteoporosi. Previste é in costante aumento. "Gran parte dei costi sociali e sanitari conseguenti all’osteoporosi e alle sue complicanze (come le fratture) non sono legati ai costi farmacologici (pari al 20% dei costi totali) ma alle conseguenze di osteoporosi misconosciuta (invalidità transitoria e/o permanente, mortalità precoce e quindi evitabile, cura e riabilitazione…) e alla mancanza di un modello organizzativo, in grado di dare risposte complessive e non parcellizzate al cittadino utente- evidenzia Vito Mascolo, Direttore U.o. Ortopedia e Traumatologia Presidio ospedaliero Melfi- Di qui l’esigenza di elaborare già al momento dell’ingresso in Pronto Soccorso, un progetto unico, che evidenzi gli interventi dei singoli specialisti prevedendo la presa in carico da parte di tutta l’èquipe che interviene sul cittadino-utente. Ogni specialista non si deve limitare alla semplice consulenza, ma, al pari dell’ortopedico, deve sentirsi partecipe del raggiungimento del massimo risultato possibile del paziente, che si frattura il collo di femore e/o riporta una "frattura da fragilità". Solo così possiamo puntare ad ambiziosi obiettivi, come quello di abbattere quel 20% di mortalità ad un anno, e quel 30% che non ritorna a fare ciò che faceva prima della frattura". Per dare risposte nuove a una malattia antica, la giornata di studio mira a: 1- migliorare le conoscenze degli operatori sanitari nel campo della osteoporosi; 2- individuare un percorso diagnostico-terapeutico appropriato; 3- migliorare i rapporti di collaborazione integrazione tra i vari specialisti che intervengono sul cittadino-utente con fratture da osteoporosi “Dobbiamo mettere il cittadino-utente al centro della organizzazione sanitaria- conclude il Direttore Mascolo- modellando le prestazioni ai bisogni di chi si rivolge ai nostri servizi”.  
   
 

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