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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Dicembre 2011
 
   
  MANIFESTO DELLE BIOENERGIE

 
   
   Milano, 19 dicembre 2011 – Di seguito le Osservazioni e proposte dalle imprese del settore biomasse solide liquide e gassose di emendamento alle bozze dei decreti di attuazione del decreto legislativo 3 Marzo 2011, n. 28 decreto elettrico e decreto legislativo 31 Marzo 2011, n. 55 decreto sostenibilità bioliquidi. Proposte Per Il Settore - Proposte per uno sviluppo del settore armonico, virtuoso nell’impiego dei regimi di sostegno e sostenibile per il settore. (testo allegato al Manifesto Bioenergie) In attuazione decreto legislativo 55/2011 - Sostenibilita’ Bioliquidi - Per il settore bioliquidi in particolare, il ritardo che vede non ancora emanate le norme di accertamento della sostenibilità impedisce di fatto l’applicazione delle misure di certificazione per l’anno 2012: si consenta allora agli enti di certificazione e agli operatori di mercato (produttori di oli, trasformatori, trader e utilizzatori) per tutto l’anno 2012 una fase transitoria, eventualmente di test del sistema, introducendo l’obbligatorietà della misura a decorrere dall’anno 2013. Si consenta la prova di sostenibilità dei bioliquidi a posteriori, consentendo cioè ai produttori di energia di ricevere i certificati verdi secondo la consolidata prassi di attribuzione a fine mese da parte del Gse, rimandando la verifica della sostenibilità all’anno successivo, senza verifiche intermedie tri-/semestrali. Le richieste sono intese in particolare a: Garantire la prova di sostenibilità dei bioliquidi a posteriori, consentendo cioè di ricevere i certificati verdi secondo la consolidata prassi di attribuzione a fine mese da parte del Gse, rimandando la verifica della sostenibilità all’anno successivo, senza verifiche intermedie tri- /semestrali; Garantire l’anno 2012 come anno di fase test non vincolante del sistema di accreditamento e di verifica, da parte dei produttori di energia, del funzionamento delle procedure anche per acquisti di olio effettuati dall’estero – che rappresentano il 95% circa del volume impiegato dal settore della bioenergia. Sia promossa, nelle more della Direttiva 2009/28/Ce, da parte del Governo Italiano un sistema intergovernativo di accertamento della sostenibilità delle biomasse con i principali Paesi con cui l’Italia intrattiene rapporti commerciali, con la finalità di ridurre la burocrazia a carico degli operatori di settore. In attuazione decreto legislativo 28/2011 Strutture Di Sostegno Alla Produzione - Gli impianti alimentati da biomasse (solide, liquide e gassose) si devono confrontare con una struttura di costi completamente differente da quella degli altri impianti rinnovabili: si tenga opportunamente conto della voce di costo dei combustibili – sia per gli impianti nuovi che per quelli esistenti - mediando opportunamente il periodo di durata di incentivazione con il valore specifico dell’incentivo, anche variabile in funzione delle oscillazioni dei prezzi: non serve un incentivazione di 20 anni se il valore dell’incentivo non consente l’operatività degli impianti. Le nostre aziende sono disponibili a discutere un eventuale accorciamento del periodo di incentivazione, da mediare con la necessità di avere un aggancio delle incentivazioni stesse all’evoluzione del costo dei combustibili, nonché all’inflazione. All’art. 18 della proposta di Decreto si aggiunga il comma 5. “Per gli impianti alimentati a biomassa, biogas, bioliquidi sostenibili, il parametro T = k x (180 – Re) x 0,78 sia moltiplicato per un parametro c, con c variabile tra 1 e 1,20 per tenere conto di condizioni di non sostenibilità economica della tariffa T nel caso di oscillazione del prezzo delle materie prime. Il Produttore, entro 30 giorni dall’inizio di ogni anno, comunica al Gse l’attribuzione di un valore del parametro c compreso tra i valori limite su esposti. Il Gse, nell’attribuire detto valore per l’anno richiesto, calcola e comunica al Produttore la corrispondente diminuzione del periodo di incentivazione residuo per effetto della richiesta di aumento dell’incentivo, sulla base delle ore medie standard di producibilità annua della tecnologia considerata.” Motivazione: la promozione tramite tariffa e/o incentivo delle tecnologie non può ignorare le principali componenti di costo che caratterizzano ciascuna tecnologia, ivi comprese le componenti esogene. In mancanza di detta misura il rischio è quello di avere impianti abilitati a ricevere un’incentivazione ma di fatto impossibilitati a usufruirne. Il rilascio dei Certificati Verdi a preventivo ha consentito di strutturare il capitale circolante necessario per l’acquisto della materia prima: il cambiamento di queste modalità di accesso agli incentivi può avere effetti pesantissimi per la sostenibilità economica delle nostre aziende, ancor di più nel periodo che stiamo attraversando, in cui il sistema creditizio è di fatto impossibilitato a prestare capitale. Si tenga opportunamente conto delle esigenze di acquisto della materia prima, consentendo l’accesso ai Certificati Verdi / Tariffa con tempistiche opportune. Si verifichino le tariffe che, seppur in un’ottica di rigore, non possono prescindere da una sostenibilità economica dell’iniziativa. L’integrazione di una premialità per il recupero termico sia applicata in maniera progressiva, a partire da una soglia minima, al fine di promuovere qualunque forma di recupero termico, anche marginale: in questo modo è possibile attuare una politica virtuosa di impiego degli incentivi. Aste Le procedure d’asta, secondo la formulazione oggi vigente, saranno accessibili a poche realtà imprenditoriali, fortemente capitalizzate, che non rispecchiano la struttura produttiva del nostro Paese. Si consenta l’accesso alle aste alle piccole-medie imprese che hanno consentito lo sviluppo attuale del settore biomasse, anche in associazioni di imprese. La soglia di accesso alle aste attualmente prevista (differente per le biomasse solide dalle altre biomasse) è in aperto contrasto con la possibilità, prevista dalle Legge n.9/2009, di creare unità produzione-consumo in rete (i cosiddetti Seu o sistemi efficienti di utenza) quali primo esempio di smart-grid. I Seu sono consentiti per impianti da fonti rinnovabili o cogenerativi fino a 20 Mw di potenza elettrica installata. Si pensi ad una soglia d’asta almeno a partire da 25 Mw, e comunque si favorisca – anche intervenendo sui cluster di potenza – un’incentivazione progressiva. Disposizioni Tecniche - L’applicazione forfetaria degli autoconsumi di centrale può ingenerere confusione e rischia di entrare in conflitto con le norme di fiscalità dell’energia: si preveda comunque la prevalenza della misura fiscale, diversamente la misura proposta appare come un tentativo di tagliare la misura incentivante, oltre all’obbligo (per chi non ne sia dotato) di equipaggiarsi con misuratori fiscali degli organi ausiliari di centrale in un congruo periodo di tempo. Anche sui rifacimenti di impianto, la premialità sia calcolata tenendo opportunamente conto dei costi variabili (indipendenti dall’età dell’impianto) e dell’incidenza degli investimenti per la ristrutturazione di impianto sul complesso del valore dell’investimento. Si considerino tutte le tecnologie esistenti sugli interventi di rifacimento, integrale ricostruzione e potenziamento, senza discriminazione verso alcune tecnologie non considerate. Al Ministro dello Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, On. Corrado Passera. Al Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, On. Corrado Clini. Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, On. Mario Catania. Osservazioni E Proposte Dalle Imprese Del Settore Biomasse Solide Liquide E Gassose Di Emendamento Alle Bozze Dei Decreti Di Attuazione Del Decreto Legislativo 3 Marzo 2011, N. 28 Decreto Elettrico E Decreto Legislativo 31 Marzo 2011, N. 55 Decreto Sostenibilita’ Bioliquidi. Il settore delle imprese operanti a diverso titolo nella produzione di beni e servizi nonché nella produzione di energia elettrica e termica da biomasse solide, liquide e gassose rivolge ai Ministeri coinvolti, di concerto, nella redazione dei decreti attuativi del D. Lgs 3 marzo 2011, n. 28 un forte richiamo per sottolineare e rimarcare l’importanza strategica che il comparto ricopre nella produzione industriale, così come nella fornitura di servizi, competenze e know how , nonché per il grado di coinvolgimento occupazionale che il settore comporta. Le nostre imprese sono coinvolte con notevole competenza, con know how italiano e con numeroso personale diretto e indiretto, nei diversi anelli della catena tecnologica, dalla fase di progettazione e costruzione dei macchinari e degli impianti, alla fase di esercizio degli stessi, così pure come dalle attività di raccolta e lavorazione dei prodotti biomasse (coltivazione, raccolta, trattamenti quali taglio, spremitura, etc.), alla importante fase della logistica (movimentazione, stoccaggio sia portuale che di entroterra) fino agli importanti aspetti della manutenzione (manutenzione impianti, sistemi di abbattimento delle emissioni, componenti, etc.) che da soli hanno favorito la nascita di imprese altamente specializzate o, in altri casi, di riconversione di aziende in crisi (si pensi alla motoristica navale ad esempio o alla logistica portuale che hanno trovato importanti casi di riqualificazione nella manutenzione di motori diesel alimentati ad oli vegetali). Il settore che si è sviluppato per impulso governativo dal recepimento della Direttiva Ce 2001/77, è stato capace di dar vita in pochi anni, con quella intraprendenza che anche all’estero ci riconoscono, ad un’importante area nel settore della generazione di energia, nella quale è riuscito a creare competenze, a fornire alle imprese manifatturiere alternative di approvvigionamento di energia e calore e, parzialmente, a stimolare il comparto agricolo per la promozione di una filiera che, se fino ad ora ha stentato a decollare, è stato forse a causa della complessità delle procedure introdotte, che di fatto ne hanno limitato lo sviluppo anziché promuoverne la diffusione. Alla luce degli interventi che, mediante i decreti sull’incentivazione dell’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili e sull’introduzione di criteri di sostenibilità dei bioliquidi, Vi apprestate a introdurre, le aziende firmatarie Chiedono ai Ministeri coinvolti un’attenta riflessione sulle misure specifiche in fase di introduzione affinché non venga, di fatto, reso inoperativo un settore che negli ultimi anni è cresciuto in maniera equilibrata, apportando impatti positivi sia sulla gestione della rete (per effetto della programmabilità dei suoi impianti) sia ad un virtuoso apporto anche alla produzione di calore. Da parte nostra, come i tempi richiedono a ciascun italiano, l’impegno a sottoporvi le seguenti proposte, animate da uno spirito di equità, efficienza e attenzione all’uso delle risorse.  
   
 

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