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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Dicembre 2011 |
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MILANO (TEATRO CABOTO): CAPODANNO 2011 - SAN SILVESTRO WITH HUMOUR E CABARET
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Il programma: ore 21,30 Il Metodo Korbel da Georges Feydeau e Arnold Bennet Commedia comica; ore 22.45 cabaret con Boris Macaresco e Dado Tedeschi; ore 24.00 Brindisi al nuovo anno con musica,spumante e panettone; Ore 00.30 Lotteria con premi a sorpresa presentata da Mauro di Maggio. Info: Biglietto euro 30,00 - Prenotazione obbligatoria - mail@teatrocaboto.Com o tel 333.90.64.637 Il posto è libero. Il biglietto si acquista e ritira il 31 dicembre dalle ore 21.00 direttamente in teatro. Il Metodo Korbel da Georges Feydeau e Arnold Bennet Regia Gianluca Frigerio con (in ordine d’apparizione) Boris Makaresko Denise Brambillasca Daniela Galvani Anna Battaglia Dado Tedeschi Ciro Cipriano Korbel, uno psicanalista magliaro cui, più che la salute mentale dei pazienti, interessa il loro portafogli, ha inventato un trattamento particolare, il metodo Korbel appunto, con cui convince persone normali a curare disturbi dei quali non soffrono per niente L’umorista inglese Arnold Bennett, cercò di rielaborare e concludere la commedia incompiuta “On va faire cocotte” di Georges Feydeau. Arnold Bennett, (1867-1931) romanziere, novelliere e commediografo, visse per un periodo a Parigi e frequentò i maestri del vaudeville, ma subì in seguito anche gli influssi dei satirici russi. Interessato alla nuova scienza inventata da Freud, la citò anche in alcuni suoi racconti. Della sua vasta produzione ricordiamo “The Love Match”, “Body and Soul”, “The old Wives’ Tale” e la commedia “The Title”. Le sue migliori novelle sono raccolte nel volume “Tales of the Five Towns”. Georges Feydeau (1862-1921) è senza dubbio il maestro indiscusso del vaudeville. Prese le mosse da Labiche, ma sviluppò al meglio il meccanismo dei tempi comici, degli equivoci e delle situazioni paradossali. Di lui abbiamo già messo in scena nelle passate stagioni: “Sarto per signora”, “Il tacchino”, “Il signore va a caccia” “L’assassino”, “A me gli occhi”; commedie che, come altre della sua produzione, continuano ad essere rappresentate tutt’ora dalle principali compagnie in Italia ed in tutto il mondo. Boris Makaresko ricorda che quando nacque era molto piccolo. La famiglia era così povera che la mamma lo diede alla luce all’oscuro. La sua istruzione fu da autodidatta e la sua educazione sessuale, più che da manuale… manuale. Fin da piccolo voleva darsi allo spettacolo. All’inizio cominciò con le imitazioni. L’unica imitazione che gli riusciva era quella del nonno, ma non faceva ridere quelli che non lo conoscevano. In effetti, non faceva ridere nemmeno quelli che lo conoscevano. L’unica volta che riuscì ad imitarlo bene fu al suo funerale. La nonna, credendo di sentire la voce del marito ebbe un infarto. Le pompe funebri in seguito, invitarono spesso Boris ai funerali. Inizia a lavorare in teatro con la compagnia di Paolo Poli, prima e con la compagnia del Teatro Uomo, poi. Per molti anni si dedicherà al cabaret entrando a far parte della stabile del Derby Club di Milano ed avrà modo di lavorare insieme a personaggi, come Cochi e Renato, Paolo Villaggio, Teo Teocoli e Massimo Boldi.. Boris si presenta al pubblico del cabaret come “parolista” autodefinizione per spiegare che è un uomo di tante parole, anziché di poche, però ben costruite, cesellate, studiate, frazionate ecc. « Pensate ad un orologiaio che ha una figlia sveglia che fa la squillo in un albergo ad ore » dice a chi gli chiede spiegazioni. Nel 1978 partecipa al mitico programma di Enzo Trapani Non Stop, insieme ad Enrico Beruschi, Massimo Troisi e I Gatti di Vicolo Miracoli. Apparirà in seguito anche in altri programmi televisivi: Playboy Di Mezzanotte, Risatissima, e il Maurizio Costanzo Show. Ha scritto testi per vari comici, ma sono anche tanti quelli che hanno usato le sue battute, magari senza saperlo. Fa attualmente parte della compagnia stabile del teatro Caboto e arricchisce di gag e battute il repertorio di teatro comico rappresentato, oltre a recitare in prima persona. Il pubblico del Caboto lo ha visto protagonista de Il Pasticcio Delle Pellicce di Hennequin; interpretare due personaggi, un uomo e una donna da trasformista, in Il Signore Va A Caccia di Feydeau, il suocero sfortunato in Le Sorprese Del Divorzio di Bisson e il cameriere pazzo in Il Sosia di Labiche. In Il Metodo Korbel interpreta la parte del professor Korbel, uno psicanalista magliaro che inventa nevrosi ai suoi pazienti per spillare loro i soldi di strani trattamenti psicoterapeutici. Dado Tedeschi è nato nel 1967, quindi ha fatto il 68, il casino era andare in manifestazione col girello.A nove anni scrive il suo primo romanzo su un rotolo di carta igienica. Purtroppo poi il bisogno finisce e la carta torna utile in modo diverso, facendogli dare il momentaneo addio alla carriera di scrittore.La prima volta davanti al pubblico ha un solo spettatore, che oltre a tutto lo imita in tutto e per tutto. D’altronde qual è l’artista che non ha iniziato davanti allo specchio?Il suo debutto ufficiale avviene alla Corte dei Miracoli nel 1990, filosofia del locale è non pagarti all’inizio per forgiarti il carattere. Nel 2009 Tedeschi torna alla corte dei miracoli a lavorare e si permette di fare presente che forse il suo carattere ora è forgiato…Comincia a girare tutti i locali di Milano, quando gli chiedono di cantare qualcosa di milanese lui intona “Vitti na crozza”… al primo fischio dice al pubblico “provate a venire nel mio palazzo a Milano”.il suo primo tour è tutto esaurito, efficace la scelta di esibirsi nelle cabine telefoniche…Viene scoperto dalla Rai. A quel punto si vede costretto a pagare il canone.Partecipa a Colorado Cafè, a quasi tutti i “Mai dire…” della Gialappa, e all’”almanacco del Gene Gnocco”. Tutte esperienze che fanno dire al pubblico “ehi, ti ho visto a Zelig” (il pubblico televisivo non è dei più attenti).Annullato il suo secondo tour, motivazione, con l’arrivo dei cellulari le cabine non esistono più… (va peggio a Clark Kent costretto alla pensione perché non sa più dove cambiarsi per diventare superman.Spesso viene confuso, con Dado che si tira su le maniche e fa le canzoncine. Perché si chiama Dado anche lui… e in quei momenti si chiede se alla gente capita di confondere Vasco Rossi con Vasco Pratolini…ha pubblicato alcuni libri di grande successo (nel senso che è successo che i libri sono usciti veramente)Oggi ha capito che ci sono cose più importanti del lavoro… per pura coincidenza un sacco di addetti ai lavori hanno capito che ci sono cose molto più importanti del lavoro di Dado Tedeschi.in questo momento è arrivato a pagina 1000 della sua autobiografia, descrivendo la nascita del suo primo dentino. L’editore vorrebbe chiedergli di essere un po’ più sintetico, ma lui ha staccato il telefono per dare il via a un suo grande progetto. I viaggi nel tempo. E la cosa sta funzionando! Voi state leggendo nel futuro quello che lui sta scrivendo adesso. Info: Teatro Caboto - Via Caboto, 2 angolo Piazza Po, Milano - Tel. 0270605035 - http://www.teatrocaboto.com/ |
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