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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Gennaio 2012
 
   
  LUIGI BORRELLI: DALLA CAMICIA DEL RE AL TOTAL LOOK.

 
   
  Nel 1904 Anna Borrelli inizia a lavorare come camiciaia nel laboratorio che una sua zia aveva creato per l’esigente e sofisticata clientela partenopea. E’ lì che apprende i principi e le regole da sempre alla base della difficile arte sartoriale. Un’arte fatta di proporzioni, misura e dettagli: una “mouche” perfetta, l’ impeccabile cucitura del collo, la classica “arricciata napoletana”. Con cura, abilità e inventiva Anna, nel 1928, riesce ad aprire un suo piccolo atelier per una ristretta cerchia di clienti “affezionati”. Più tardi, negli anni ‘40 viene affiancata dal figlio Luigi, al quale trasmette ogni minimo segreto del mestiere. E’ con Luigi che l’impresa di famiglia comincerà a svilupparsi, puntando principalmente sull’eccezionale rifinitura delle sue confezioni: ancora oggi racconta con quanto scrupolo ci si dedicasse ad analizzasse ogni singolo dettaglio caratteristico dei prodotti della concorrenza che, prontamente studiato, subito veniva perfezionato e messo in produzione. Va ricordato, peraltro, che quelli erano gli anni del grande boom industriale e dell’euforica, illimitata fiducia nei confronti della confezione seriale. In controtendenza, con grande intuizione, restando fedele a se stesso, Luigi sviluppa la sua attività: nel 1957 nasce pertanto la "Luigi Borrelli Camiceria". Primo embrione di un laboratorio industriale che intende scrupolosamente custodire e conservare tutta la sua più alta tradizione artigianale. Come è oggi in tutto il mondo. Nel 1995 Vittorio Emanuele di Savoia accordò alla Maison Luigi Borrelli l’onore di fregiarsi del titolo di fornitore della Real Casa Savoia (iscrizione nel registro di fornitore reale: n° 16). Una tradizione mai interrotta, fino ai tight realizzati per Vittorio Emanuele e per il figlio Emanuele Filiberto, in occasione del suo matrimonio con Clotilde Courau. Negli anni Novanta viene affidato a Fabio, terza generazione, il compito di internazionalizzare il brand di famiglia. Oggi Borrelli propone un total look (abiti, camicie, pantaloni, jeanseria, cravatte, maglieria, linea mare, calzature e accessori) distribuito, oltre che in Italia, in Giappone, America, Olanda, Germania, Spagna e Inghilterra. Ai quattro flagship presenti a Napoli, Forte dei Marmi, Roma e Milano presto si aggiungeranno quelli di Londra e New York. La Luigi Borrelli Camiceria si è trasformata in Luigi Borrelli Group: ne fanno parte Giamp Srl, Sartoria Napoletana Srl, Della Diana Industries Spa,gigiesse Spa. Luigi Borrelli Il Brand L’arte di un oggetto Lo stile Borrelli nasce da piccoli “oggetti d’arte” pensati per il sofisticato guardaroba di esigenti e fedeli clienti; con una opportuna “rotazione” d’uso, i suoi prodotti si confermano eccezionali anche negli anni, e, ogni qual volta li si indossa, sono fonte di piacere, persino “al tatto”. Da sempre espressione di una personalità sofisticata: basti ricordare che capi Borrelli sono stati indossati da Benedetto Croce e Giacomo Puccini, Vittorio De Sica, Edoardo e Peppino De Filippo, Marcello Mastroianni, Richard Gere, Harrison Ford e Gerard Depardieur. Uno stile che, per la qualità dei materiali utilizzati e la scrupolosa attenzione al dettaglio e alla finitura, unisce le tradizioni del passato con le raffinatezze di sempre. La Distribuzione Ed I Risultati Economici-finanziari La maison Borrelli chiude il 2011 con un venduto di 20 milioni di Euro, di cui il 60% in Italia ed il 40% all’estero, prevedendo per il prossimo anno una crescita del 20%. Posizionato sul mercato nel segmento del lusso il capo Borrelli piace non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. La rete vendita è ben distribuita tra Giappone, America, Olanda, Germania,spagna e Inghilterra. Ai quattro flagship presenti a Napoli, Forte dei Marmi ,Roma e Milano si è aggiunta l’apertura di New York nel dicembre 2011 con una superficie di circa 150 mq, affidata a dei partner stranieri. Presto si aggiungerà quello di Londra e si stanno chiudendo accordi con partner stranieri per aprire showroom in Cina, India e Medio Oriente. Il 2011 ha segnato la ripresa delle azioni di comunicazione, con un cospicuo investimento in pubblicità, tra advertising e partecipazione a fiere di settore, come il Pitti Immagine Uomo di Firenze ed il Premium di Berlino  
   
 

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