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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Gennaio 2007
 
   
  PAESAGGIO TOSCANO, NUOVE NORME PER UNA TUTELA PIÙ EFFICACE LA DISCIPLINA SARÀ MESSA A PUNTO, CON IL CONCORSO DI TUTTE LE ISTITUZIONI, ENTRO MAGGIO 2008. PER LE AMMINISTRAZIONI INADEMPIENTI PREVISTO IL POTERE SOSTITUTIVO DELLA REGIONE

 
   
   Firenze, 24 gennaio 2007 - Dalla tutela passiva alla conservazione attiva: in Toscana solo progetti urbanistici di qualità, nel più rigoroso rispetto paesaggistico. Lo stabilisce l´intesa firmata oggi tra il ministro dei beni culturali Francesco Rutelli e il presidente della Regione Toscana Claudio Martini che dà il via alla pianificazione congiunta del territorio, in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio. La Regione Toscana inserisce quest´accordo nel nuovo Piano di indirizzo territoriale (Pit) trasformando gli attuali vincoli in scelte di pianificazione e azioni di concertazione delle politiche di protezione e valorizzazione del proprio territorio, con l´obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile. Un modello al quale partecipano a pieno titolo Province e Comuni, ciascuno con le proprie responsabilità. Prima dell´intesa – Fino ad oggi il vincolo paesaggistico era rappresentato da un perimetro che individuava un´area territoriale dichiarata di interesse paesaggistico. La tutela era pertanto affidata alla sensibilità di alcuni esperti del settore (professionisti specializzati nella materia). Esisteva un lavoro di analisi e di studio, ma di fatto non erano individuate le specifiche situazioni da tutelare: alberi, ville, coltivazioni, colline, centri storici. Ciò ha prodotto incertezze del diritto e un indebolimento dell´azione di tutela. In che senso? Il vincolo, derivante da una legge del 1939, era applicato ad aree che nel tempo si sono trasformate, dato che esso non vietava di edificare ma solo di ottenere un´autorizzazione finalizzata a garantire la qualità dell´intervento. Non era applicato a quelle aree che si riteneva non ne avessero bisogno. Così poteva succedere quanto si è verificato nel territorio di Scandicci, caso esemplare di anacronismo, dove sono vincolate le aree della piana,oggi industriali, ma non le colline. Dopo l´intesa - Questa intesa vuole restituire significato più chiaro e definito al vincolo paesaggistico. Come? Attraverso un piano che la Regione approverà a seguito della firma di oggi: il codice del paesaggio diventa parte integrante del Pit che entrerà in vigore dopo l´approvazione del Consiglio regionale. L´originalità della scelta toscana sta nell´approvazione di piani strutturali dei Comuni rispettosi e coerenti con i valori paesaggistici previsti nel codice dei beni culturali. Dalla ´tutela passiva´ in questo modo si passerà alla ´conservazione attiva´. Per fare questo sarà definita, con la partecipazione di tutte le istituzioni, una nuova e più puntuale normativa che toglierà spazio alla discrezionalità, capace di produrre scelte e regole condivise. Sarà possibile realizzare un efficace governo del territorio con un controllo più capillare e stringente sulla qualità delle trasformazioni. Identikit dell´intesa – Quattordici articoli che prendono le mosse da tre punti essenziali: - dalla Convenzione europea sul paesaggio che impegna Ministero e Regione e tutti gli altri soggetti istituzionali a integrare le proprie politiche di pianificazione territoriale e urbanistica con i valori in essa contenuti. - dal Patto istituzionale firmato il 2 novembre del 2006 tra Regione Toscana, Anci, Upi e Uncem per la redazione del Piano di indirizzo territoriale. - dall´universale riconoscimento del valore del paesaggio toscano sia per la sua bellezza, sia per la sua qualità culturale ed economica. Gli elementi più significativi: La riqualificazione delle aree rurali e urbane degradate; la tutela dei beni paesaggistici per garantirne la conservazione; i programmi di formazione per costruire una cultura diffusa della qualità del paesaggio; l´attivazione di un osservatorio sulle trasformazioni del paesaggio; la rivisitazione di tutti gli atti di tutela finora compiuti; lo scambio reciproco delle informazioni tra tutti i soggetti Le fasi operative: Entro maggio 2008 una nuova disciplina sul paesaggio - La Regione conferma la delega ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche che continueranno ad essere rilasciate dalle ´commissioni comunali per il paesaggio´ attualmente in carica. Entro maggio 2008 sarà messa a punto, d´intesa con il Ministero, una nuova disciplina paesaggistica, parte integrante del Piano di indirizzo territoriale. A seguito della firma di oggi tutti i piani urbanistici non ancora approvati dovranno essere ri-esaminati per valutarne l´adeguatezza e la coerenza con i nuovi contenuti della tutela dei beni paesaggistici. Entro un anno insediate le commissioni sovracomunali - Si procede all´integrazione della disciplina paesaggistica regionale attraverso accordi di pianificazione con Province e Comuni. La Regione istituirà le commissioni sovracomunali (che sostituiranno le attuali commissioni comunali per il paesaggio) entro e non oltre un anno dalla stipula dell´intesa con il Ministero. Dal maggio 2008 potere sostitutivo della Regione a fronte dei Comuni inadempienti Successivamente all´approvazione dei nuovi piani strutturali, la competenza autorizzativa resterà al Comune. Ma, se dopo il 1 maggio 2008 questo non si sarà adeguato (cioè non avrà proceduto a adeguatere il piano strutturale vigente alla nuova disciplina paesaggistica), la competenza autorizzativa verrà assunta dalla Regione. Rigore e semplificazione viaggeranno insieme - Più certezza nel diritto, semplificazione procedurale che ridurrà i tempi dei procedimenti a quelli realmente necessari a verificare la qualità dei progetti. Aumento delle risorse tecniche e dell´attenzione per gestire le questioni complesse a garanzia della tutela. Un esempio prima dell´intesa: aprire una finestra in una colonica o in un appartamemento storico vincolati richiedeva una serie di lunghe procedure, compreso l´intervallo di sessanta giorni durante i quali la Soprintendenza, dopo valutazione, poteva esprimersi con un sì o con un no. La stessa identica procedura veniva applicata all´avvio di una nuova lottizzazione o di un centro termale in zona protetta, questione di ben altro rilievo. Evidente quindi il rischio di disperdere energie e attenzione destinando un analogo impegno tanto a situazioni banali quanto a quelle più complesse. Tutto ciò a scapito dell´attenzione da dedicare a contesti ben più rilevanti. Con l´intesa: le questioni semplici inerenti case private e simili vengono risolte in sede comunale grazie all´applicazione della disciplina del piano, con risparmio di tempo e semplificazione di procedure. Le questioni importanti, quelle che vanno a incidere sul paesaggio e sulla sostenibilità, vengono invece sottoposte a valutazione coordinata di Stato, Regione, Provincia e Comune attraverso un´istruttoria ben più approfondita delle richieste e del loro reale impatto sul paesaggio. .  
   
 

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