Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 10 Gennaio 2012
 
   
  AVANTI SULLE AGENZIE DI RATING

 
   
   Roma, 10 gennaio 2012 - Avanti adagio nella lotta contro lo strapotere delle agenzie di rating. La recente proposta della Commissione europea riesce a fare alcuni passi in avanti rispetto alle regole per arginare il potere delle varie Moody´s, Fitch e Standard&poor´s, che hanno un impatto sempre più diretto sui mercati e sull´economia europea. Considerati gli errori commessi in passato dalle agenzie e le sospette tempistiche nell´annuncio dei rating, appare necessario intervenire sul piano legislativo. Michel Barnier, commissario responsabile al mercato interno e ai servizi, ha preparato delle proposte per disciplinare il raggio d´azione delle agenzie. Queste dovranno, secondo la proposta, rispondere in giudizio in caso di violazione del regolamento o di negligenza grave. I rating del debito sovrano dovranno essere più trasparenti e frequenti (una volta ogni sei mesi anziché dodici). Le agenzie di rating saranno tenute ad una maggior trasparenza dei loro giudizi: dovranno pubblicare dei rapporti su cui si basano i rating degli Stati ed effettuare la comunicazione al governo del Paese interessato il giorno che precede l´emissione dei giudizi. Per evitare conflitti di interesse, gli emittenti dovranno cambiare agenzia ogni tre anni. Queste misure vanno nella direzione giusta, ma molti eurodeputati si aspettavano un "pacchetto" ancor più robusto. ´´Le agenzie di rating - ha dichiarato il vice-presidente del Parlamento Gianni Pittella - negli ultimi anni hanno avuto un ruolo politico e questo è inaccettabile: bisogna avere il coraggio di dirlo e di affrontare questo nodo´´. Le agenzie che operano attualmente sono tutte private e questa situazione accende discussioni a non finire sul reale grado di legittimità delle stesse, ma il costo di creazione e gestione di una nuova agenzia, europea e pubblica, pari ad almeno 300-500 milioni di euro per cinque anni, è stato per il momento ritenuto eccessivo dalla Commissione. C´è molta apprensione per la situazione dei mercati, che sembrano a tratti incontrollabili. Questo spiega come su una materia non legata alle agenzie ma ai limiti verso gli strumenti in mano agli speculatori finanziari, la plenaria del Parlamento abbia votato a grande maggioranza (507 voti a favore) un regolamento. Lo scopo è quello di frenare le vendite allo scoperto e per vietare derivati finanziari quali i Cds "nudi", ovvero acquistati senza detenere i titoli dello stato per i quali ci si assicura contro il rischio di fallimento. "E´ la prima volta - ha dichiarato l´ecologista francese Pascal Canfin, relatore a Strasburgo - che la Ue proibisce un prodotto che serve a speculare sugli Stati´´. Nel provvedimento sono previste eccezioni allo stop ai Cds "nudi", che possono essere ammessi nel caso in cui un Paese abbia il timore di seri riflessi sul proprio debito sovrano. Tali eccezioni saranno però limitate nel tempo e sottoposte alla verifica dell´autorità europea sui mercati, l´Esma. Questo voto sottolinea quanto la regolazione e la gestione dei mercati finanziari, in uno scenario di crisi come quello che l´Europa sta affrontando, sia al centro dell´attenzione degli eurodeputati. In nome di una più efficace governance economica molti europarlamentari ritengono che la Commissione avrebbe potuto osare di più sulla proposta sulle agenzie di rating. Non solo per la mancata creazione di un´agenzia di rating pubblica ed europea. L´altro punto riguarda anche la misura che prevede la possibilità di sospendere il rating per i Paesi che negoziano un piano di aiuti. Tale sospensione avrebbe impedito che Paesi come la Grecia, l´Irlanda ed il Portogallo fossero continuamente oggetto delle valutazioni delle agenzie con tanto di relative turbolenze sui mercati europei. Tale misura, che si rivelerebbe molto utile per quei Paesi impegnati a risalire la china attraverso programmi di aiuti, non è stata inserita nel testo finale. Il dibattito contro le agenzie si è ulteriormente acceso dopo le dichiarazioni di Poul Nyrup Rasmussen, il presidente dei socialisti europei, secondo cui la Commissione europea avrebbe dovuto fare di più. La partita, insomma, non sembra finire qui. Nei passaggi che seguiranno tra Consiglio e Parlamento, il partito dei delusi farà di tutto per tornare allo spirito originario. Di Pierdavid Pizzochero  
   
 

<<BACK