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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Gennaio 2007
 
   
  IMPRESE:LEGGE COMPETITIVITA´ RIVOLUZIONA IL SISTEMA CORSARO: MENO BUROCRAZIA E MAGGIORE FACILITAZIONE AL CREDITO

 
   
   Milano, 24 gennaio 2007 - Ricerca, internazionalizzazione, riqualificazione del territorio (con un nuovo meccanismo di recupero delle aree industriali dismesse) e sostenibilità dello sviluppo in un quadro di semplificazione e snellimento delle procedure. Sono questi, insieme alle politiche fiscali e agli interventi di facilitazione al credito, gli elementi più significativi della legge, proposta 9 mesi fa dalla Giunta regionale e approvata oggi dal Consiglio regionale. La legge, che nasce da una proposta dell´assessore all´Industria, Massimo Corsaro, e che ha avuto a suo tempo l´apprezzamento del mondo economico lombardo riunito nel Comitato strategico per la competitività, ha ottenuto il consenso dell´intera maggioranza, l´astensione di Ds e Margherita e il solo voto contrario di Verdi e Rifondazione Comunista. Via libera dunque ad uno strumento fortemente innovativo, costituito di soli 8 articoli che sostituisce interamente le vecchie normative settoriali. "La legge per la competitività - ha detto Formigoni - aiuta le nostre imprese e le nostre aziende, che sono il vero tessuto produttivo della nostra Regione (oggi oltre 800. 000), ad essere sempre più protagoniste sul mercato globale, proprio perché crea nuovo benessere e facilita la creazione di posti di lavoro". Come sia possibile questa svolta nel modo di fare politica nei confronti delle imprese l´ha spiegato l´assessore Corsaro che ha sottolineato come "la legge approvata semplifichi il sistema su più fronti. Su quello normativo riunendo in 8 punti le decine di articoli ultradecennali precedentemente vigenti, su quello operativo permettendo di applicare, caso per caso, lo strumento finanziario più adeguato". Assolutamente innovative anche le modalità di attuazione. "E´ la prima legge che non ´detta legge´ - ha proseguito Corsaro -, che non prescrive in maniera assoluta cosa si debba fare, come e quando. Una norma che diventa una sorta di cassetta degli attrezzi dove trovare priorità e strumenti, ed invita chi agisce sul fronte della competitività (Stato, Enti locali, Camere di commercio, Università, Associazioni imprenditoriali e imprese stesse) a collaborare per coniugare strumenti e priorità con l´obiettivo di modificare le azioni al mutare delle condizioni". Semplificazione - Oltre che nella revisione del sostegno finanziario alle imprese (che vale oltre 150 milioni all´anno per le sole piccole e medie imprese), la legge interviene con decisione sul fronte della semplificazione delle procedure e dei rapporti alla quale riserva due degli otto articoli (il quinto e il sesto). L´uno prevede infatti che tutti i procedimenti per i quali leggi e regolamenti non lascino spazio ad interpretazioni siano sostituiti da autocertificazioni. Con la conseguenza che saranno eliminate tante procedure inutili, come il certificato di agibilità che oggi da solo pesa ogni anno in Lombardia quasi mezzo milione di giornate-impresa. L´altro rivede completamente il meccanismo di autorizzazione delle richieste di autorizzazione che le imprese rivolgono alla Pubblica Amministrazione, prevedendo tempi certi e l´intervento del silenzio-assenso dopo un massimo di 45 giorni, quando oggi sono poche le pratiche che si "chiudono" in meno di 100 giorni. "Noi permetteremo a chi lavora in Lombardia - ha detto a questo proposito il presidente Formigoni - di risparmiare intere giornate di lavoro, che non saranno più perse in inutili pratiche burocratiche, cosa che comporterà anche un notevole risparmio. Un nuovo modo di operare che sarà portato avanti con il sistema imprenditoriale e delle Camere di Commercio". Formigoni ha anche spiegato che sarà di oltre un miliardo di euro la cifra che il Governo regionale prevede di stanziare sui sette capitoli individuati come prioritari (sviluppo del capitale umano, ricerca e innovazione, imprenditorialità, mercato e internazionalizzazione, gestione delle crisi, competitività del territorio e sostenibilità dello sviluppo). Distretti - In questo processo anche i distretti (disciplinati dall´articolo 4) assumono un ruolo attivo e giuridicamente rilevante. Potranno avere importanti compiti nella gestione di attività a favore delle imprese associate nonché nell´attività di promozione dello sviluppo di quelle che vi aderiscono e di relazione con la Pubblica Amministrazione. Recupero Aree Dismesse - E´ sicuramente il settimo l´articolo che introduce le novità più importanti. Le amministrazioni comunali avranno infatti la possibilità di espropriare le aree con una superficie superiore ai 2. 000 metri quadrati in cui si cessata ogni attività industriale da almeno quattro anni su una superficie non inferiore alla metà dell´area. Il Comune invita la proprietà dell´area a presentare una proposta di riutilizzo della stessa (in coerenza con l´assetto insediativo e la programmazione urbanistica del territorio) e, dopo un periodo che va dai 6 ai 18 mesi, il Comune stesso può presentare un bando per progetti di recupero industriale. Solo nel caso in cui si trovi quello adatto (e il proprietario - a cui si lascia la possibilità di prelazione - non intenda realizzarlo) si procederà all´ esproprio. "Confido nel fatto che anche Province, Camere di Commercio, Università ed associazioni - conclude Corsaro - sappiano cogliere l´appello a coordinare le risorse e proporre azioni comuni, perché se la competitività non si fa per legge, ancor meno si ottiene coltivando troppi e troppo piccoli orticelli". .  
   
 

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