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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Gennaio 2012
 
   
  VIA LIBERA AL BIODIGESTORE DI CADINO IL PROGETTO CONSIDERATO AMBIENTALMENTE COMPATIBILE, PREVISTO IL MONITORAGGIO COSTANTE

 
   
   Trento, 11 gennaio 2012 - Su proposta dell’assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher, la Giunta provinciale ha espresso valutazione positiva, con alcune prescrizioni, in ordine alla compatibilità ambientale del progetto definitivo denominato “Impianto Ciclo Verde di recupero rifiuti organici per la produzione di biogas e ammendante a Cadino”, nel Comune di Faedo, proposto dalla ditta Bio Energia Trentino srl. La Giunta ha deciso inoltre di demandare all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente la realizzazione di un piano di monitoraggio ambientale per la fase di esercizio dell’impianto, sulla base delle indicazioni metodologiche formulate d’intesa con l’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto integrato (anaerobico e aerobico) per il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata attuata nel territorio della Provincia di Trento, per la produzione di ammendante compostato di qualità. I quantitativi di rifiuti previsti in ingresso all’impianto ammontano a 25.715 tonnellate/anno per la frazione organica (compresa l’erba) e a 8.500 tonnellate/anno per il verde (ramaglie) da utilizzare quale strutturante all’interno del processo di degradazione biologica. Nell’esame delle questioni ambientali rilevanti sono stati analizzati in particolare i seguenti aspetti, tenuto conto dello studio d’impatto ambientale e dei pareri tecnici acquisiti nell’istruttoria: suolo e sottosuolo, ambiente idrico, emissioni odorigene, emissioni atmosferiche e rumore, traffico e viabilità, rifiuti, paesaggio, energia, rischio antincendio. L’istruttoria si è concentrata in particolar modo sulla questione delle emissioni odorigene dell’impianto. Il Comitato provinciale per l´ambiente (composto, tra gli altri, anche da professori della Facoltà di ingegneria e dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste) ha espresso parere positivo di compatibilità ambientale all´unanimità. L’impianto - Il sito del progetto, adiacente alla statale 12 del Brennero, è ubicato circa 950 metri a nord-est dell’abitato di Cadino, nel Comune di Faedo, a circa 2.800 metri di distanza dalla zona industriale di Salorno, a circa 3.700 metri dal centro abitato di Salorno (a nord), a circa 3.000 metri dagli abitati di San Michele e di Mezzocorona (a sud-ovest) e a circa 2.500 m da quello di Roverè della Luna (a nord). Il progetto prevede la realizzazione di un impianto integrato (anaerobico e aerobico) per il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata attuata nel territorio della provincia di Trento, per la produzione di ammendante compostato di qualità. I quantitativi di rifiuti previsti in ingresso all’impianto ammontano a 25.715 tonnellate/anno per la frazione organica (compresa l’erba) e a 8.500 tonnellate/anno per il verde (ramaglie) da utilizzare quale strutturante all’interno del processo di degradazione biologica. Il fabbisogno energetico, elettrico e termico, dell’impianto risulta coperto dalla produzione dei cogeneratori previsti, ed il surplus potrà essere immesso nelle reti elettriche e di teleriscaldamento. Questo contribuisce alla valorizzazione sia in termini energetici che merceologici delle grandi quantità di biomassa secondaria, evitando il consumo di risorse naturali o di fonti energetiche tradizionali. Nel dettaglio, i dati di progetto contengono una stima della quantità di biogas prodotto atteso pari a 2.658.075 Nmc/anno (13.064.620 kWh/a), in grado di produrre energia termica pari a 5.356.494,20 kWht ed elettrica pari a 5.095.201,80 kWhel. Di tale energia prodotta dall’impianto, secondo le stime di progetto si prevede di utilizzare per autoconsumo circa il 9% dell’energia elettrica ed il 70% dell’energia termica, immettendo in rete la restante parte. L’impianto si caratterizza pertanto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi del Piano energetico ambientale provinciale e in attuazione degli impegni europei che impongono di aumentare l’uso delle risorse rinnovabili per limitare la dipendenza dalle fonti fossili convenzionali e allo stesso tempo per far fronte ai problemi ambientali generati dal loro utilizzo. Lo schema di processo dell’impianto si articola nelle seguenti fasi: ricezione, stoccaggio, conferimento dei rifiuti; pretrattamento dei rifiuti; primo stadio biologico mediante trattamento anaerobico (biodigestione); miscelazione del digestato con strutturante verde; secondo stadio biologico mediante trattamento aerobico (compostaggio) - a sua volta suddiviso in una prima fase aerobica accelerata in biocelle (biotunnel), vagliatura intermedia e seconda fase aerobica in aia di maturazione; raffinazione e stoccaggio finale compost; miscelazione campioni di substrati per giardinerie; utilizzo del compost: serra didattica/sperimentale. L’istruttoria - In 3 agosto 2011 è stato depositato presso il Servizio Valutazione ambientale della Provincia autonoma di Trento il progetto definitivo. E’ iniziata così l’istruttoria condotta dall’Ufficio per le valutazioni ambientali, che ha compreso la richiesta di pareri alle strutture provinciali ed alle Amministrazioni pubbliche competenti ed ha portato alla decisione assunta oggi. A chiusura dell’istruttoria, il progetto è stato esaminato anche dal Comitato provinciale per l’ambiente. Il Comitato provinciale per l´ambiente (composto, tra gli altri, anche da professori della Facoltà di ingegneria e dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste) ha espresso parere positivo di compatibilità ambientale all´unanimità. Nell’esame delle questioni ambientali rilevanti sono stati analizzati in particolare i seguenti aspetti, tenuto conto dello studio d’impatto ambientale e dei pareri tecnici acquisiti nell’istruttoria: suolo e sottosuolo, ambiente idrico, emissioni odorigene, emissioni atmosferiche e rumore, traffico e viabilità, rifiuti, paesaggio, energia, rischio antincendio. L’istruttoria si è concentrata in particolar modo sulla questione delle emissioni odorigene dell’impianto. La problematica degli odori non risulta ancora disciplinata a livello normativo né in sede europea, né in sede statale, né in sede provinciale. Gli studi sull’impatto olfattivo, contenuti nello studio d’impatto ambientale, sono stati condotti da esperti qualificati e indipendenti secondo le più avanzate esperienze europee (linee-guida dell’Agenzia ambientale del Regno Unito, Uk-ea) e italiane (linee-guida della Regione Lombardia). Considerati i dati di progetto, la tecnologia utilizzata e le caratteristiche dell’impianto tali valutazioni previsionali sono pervenute a conclusioni assai confortanti, escludendo che l’impatto olfattivo dell’impianto possa arrivare ad investire il centro abitato di Cadino e il primo ricettore, rappresentato dalla ditta Rotalnord Auto. Per approfondire ulteriormente la tematica delle potenziali emissioni odorigene in maniera condivisa con la Provincia autonoma di Bolzano, è stato avviato in sede istruttoria un proficuo confronto tra gli organi tecnici competenti delle due Province (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente di Trento e Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano). Il piano di gestione operativa dell’impianto prevede una campagna di analisi degli odori prima dell’entrata in esercizio dell’impianto e una dopo il raggiungimento di pieno regime dello stesso e/o a valle di eventuali modifiche sostanziali nella gestione o nell’impiantistica. Eventuali ulteriori campagne potranno essere ripetute in caso di disagio o molestia olfattiva accertata. Sono inoltre previste analisi trimestrali sui punti significativi per il primo anno di esercizio (zona antistante, bussola conferimento, stoccaggio ramaglie, stoccaggio triturato, biofiltro, deposito compost). A seguito delle indicazioni emerse dal confronto tra le due Agenzie provinciali per l’ambiente, è previsto inoltre un completo monitoraggio delle sorgenti odorose a carico del gestore, da eseguire annualmente ad impianto funzionante a regime. In dipendenza del manifestarsi di situazioni di disturbo olfattivo, tali misure dovranno essere ripetute con maggior frequenza. Ulteriori misure potranno essere previste in sede di definizione del piano di monitoraggio.  
   
 

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