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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Gennaio 2012
 
   
  LA VALDERA STUDIA LA LEGGE REGIONALE. UNIONI DI COMUNI, UN MODELLO PER IL FUTURO

 
   
  Firenze, 11 gennaio 2012 – “L’unione dei Comuni è un’opportunità e non solo un obbligo. Un esempio? Guardate quello che sta succedendo nella Valdera. E’ la strada da seguire per gestire meglio e risparmiando più servizi, ma senza creare nuovi enti o aumentando i costi della politica”. La battuta è dell’assessore toscano alle riforme e ai rapporti con gli enti locali Riccardo Nencini, che alla fine dell’anno ha visto approvare in Consiglio regionale la legge che porta la sua firma e che, prima in Italia, ha messo mano al riordino degli enti locali per costruire un sistema fortemente incentrato sulle unioni dei Comuni. Con contributi da 150 mila euro l’anno, per cinque anni, per quelli che si fonderanno ed altri contributi per i comuni che si uniranno. E che potranno appunto risparmiare altre risorse – o ottenere migliori risultati – gestendo insieme più funzioni. L’assessore ha incontrato ieri i rappresentanti dell’Unione dei Comuni della Valdera, interessati a capire meglio come funziona la nuova legge. Nel pomeriggio ha invece partecipato ad un’iniziativa dell’Anci a Firenze sempre sulle unioni di Comuni. L’unione della Valdera è la più grande in Toscana – 15 Comuni e 120 mila abitanti, peraltro non tutti obbligati a stare insieme, come Pontedera – e la seconda in Italia. “Per molti aspetti è un modello”, commenta Nencini. “Sicuramente è un’esperienza da valorizzare, visti anche i diversi anni di esperienza” . Le norme nazionali impongono infatti che da qui ai prossimi sei mesi i Comuni fino a 5000 abitanti debbano gestire insieme almeno due funzioni fondamentali. Quelli non obbligati – ovvero quelli più grandi, o sopra tremila abitanti ma che un tempo erano parte di una comunità montana – di funzioni ne devono svolgere almeno una insieme, se entrano a far parte di un’unione di Comuni. Ma nella Valdera vogliono già adesso andare oltre questo limite. “Un modello interessante anche per il futuro, in vista di nuove riorganizzazioni” dice Nencini. Intanto le Unioni di Comuni in Toscana crescono. Pochi anni fa erano un paio. L’anno scorso sette, nove alla fine di dicembre ed ora sono ventuno, comprese 12 ex Comunità montane che si sono nel frattempo trasformate seguendo la strada indicata dalla legge toscana.  
   
 

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