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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Gennaio 2012
 
   
  TRENTO: VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEGLI INCENTIVI PER IL SOSTEGNO ALLA RICERCA APPLICATA NELLE IMPRESE MAGGIORE ATTENZIONE ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E A CHI ASSUME RICERCATORI

 
   
  Trento, 11 gennaio 2012 - Un rinnovato impulso alla ricerca applicata, a sostegno della piattaforma produttiva del Trentino. La Giunta provinciale ha approvato i nuovi criteri attuativi per i contributi alle imprese relativi a spese per sostenere progetti di ricerca applicata, per l’assegnazione temporanea e per l’assunzione anche a tempo indeterminato di ricercatori. Ad essere interessate ai nuovi criteri sono le imprese sia di grandi che di piccole dimensioni, quelle di nuova costituzione e i centri di ricerca. "Quello messo a punto oggi - sottolinea l´assessore all´industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma Alessandro Olivi - è uno strumento particolarmente incisivo per il sostegno all´innovazione del nostro sistema imprenditoriale. L’obiettivo è premiare le imprese più virtuose ma anche spingere alla ricerca applicata quelle che fino ad oggi hanno fatto più fatica ad intraprendere la strada dell´innovazione per accrescere la loro competitività sui mercati. Le misure adottate vanno anche a vantaggio dell´occupazione, favoriscono l´ingresso di ricercatori provenienti dai centri di ricerca presenti in Trentino nel mondo dell´impresa, e rappresentano un supporto all´avvio di nuove iniziative imprenditoriali." "Il manifatturiero trentino - insiste l’assessore Olivi - è costituita da un sistema produttivo multisettoriale e multidimensionale, a cui si affiancano poli di eccellenza scientifici e tecnologici. Essa deve oggi affrontare obbligatoriamente le nuove sfide competitive a cui tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione sono chiamate a partecipare. Per questo le nuove regole per la concessione dei contributi per la ricerca applicata, in base al dettato della legge 6 del 1999, sono orientate a premiare i comportamenti virtuosi di chi incrementa le proprie spese di ricerca e sviluppo, ma pongono altresì un occhio di riguardo alle piccole imprese, valorizzando in particolare le attività dei titolari e dei soci che costituiscono il nucleo delle competenze distintive delle loro imprese e che fino ad oggi non potevano essere considerati nel computo delle spese agevolabili." Vediamo nel dettaglio le principali novità introdotte con la decisione di oggi rispetto al regime precedente: - innanzitutto il criterio di addizionalità per accedere alle agevolazioni; potranno essere ammessi a contributo i progetti di importo superiore al 30 per cento della media delle spese ammesse ad agevolazione nei cinque anni precedenti. Il fine dell´intervento è quello di incrementare il "tasso" di ricerca che ogni azienda pone in essere, anche sul lungo periodo stimolando le imprese a investire sempre maggiori risorse nell´innovazione. - il contributo su un costo figurativo di 50 mila euro all’anno per ciascuno dei titolari o dei soci di imprese con non più di 9 addetti che svolgono attività di ricerca; un intervento quest’ultimo che riuscirà a favorire le imprese artigiane nell’accesso alle provvidenze previste per le attività di ricerca, superando in tal modo le difficoltà fino ad ora riscontrate nel sostenere con questo strumento questa particolare e tipologia di impresa, così diffusa e protagonista delle dinamiche produttive ed occupazionali del Trentino. - viene potenziato il contributo per l´assegnazione temporanea di ricercatori - per una durata fino a 24 mesi - con il duplice scopo di consentire loro di apprendere le esigenze e i modi del "fare impresa" e all’impresa di acquisire le competenze e le metodologie per svolgere attività di ricerca. - infine, per potenziare ulteriormente il trasferimento tecnologico dagli organismi di ricerca alle imprese, è stata introdotta la disciplina dei contributi per l’assunzione da parte delle imprese di ricercatori e tecnici di ricerca anche a tempo indeterminato, con percentuali di intervento che possono raggiungere il 60 per cento delle spese che possono raggiungere i primi cinque anni di assunzione, secondo la regola “de minimis”. Questo strumento costituisce un incentivo importante per l’attivazione in maniera diffusa nel tessuto produttivo trentino di funzioni di ricerca e sviluppo stabili e di alto valore, in grado di supportare gli imprenditori nel perseguire strategie di differenziazione di prodotto, attraverso l’innovazione guidata dalla tecnologia. È prevista altresì una specifica disciplina per le nuove iniziative (le cosiddette new.Co) e per i centri di ricerca di medie e grandi imprese che trova nella procedura negoziale lo strumento per modellare “su misura” l’intervento richiesto e le corrispondenti ricadute sociali sia di natura economica sia di natura occupazionale. Sotto il profilo dell’esame delle domande di agevolazione sono previste tre procedure, semplificando ulteriormente il quadro delle procedure precedentemente vigenti: a) la procedura automatica, riservata solo alle piccole medie imprese con percentuali di intervento fino al 20 per cento delle spese che possono raggiungere i 500 mila euro ove il progetto è validato da una perizia giurata di un esperto esterno all’azienda; b) la procedura valutativa, per spese fino a 1,5 milioni euro, utilizzabile da piccole, medie e grandi imprese con spese valutate dal Comitato per gli incentivi alle imprese. C) la procedura negoziale per progetti di importo superiore a 1,5 milioni di euro, per le new.Co e per i centri di ricerca di medie e grandi imprese operanti sul territorio provinciale, con percentuali di intervento e valutazioni scientifiche e di merito di credito analoghe a quelle previste per la procedura valutativa; al termine delle valutazioni, la procedura negoziale prevede però che l’impresa raggiunga un accordo sindacale e un´intesa con la Giunta provinciale sulle ricadute sociali ed economiche dell’iniziativa a fronte del contributo che riceverà. Sempre sotto il profilo procedurale la nuova disciplina prevede la totale informatizzazione dei rapporti tra imprese e Provincia attraverso la presentazione delle domande esclusivamente in via telematica ed altresì anche della documentazione inerente la rendicontazione delle spese. Per quanto riguarda le ricadute occupazioni previste a corredo degli incentivi si prevedono obblighi occupazionali più stringenti, rispetto alla precedente disciplina, di 3 anni dal termine del progetto, per contributi concessi superiori a 500 mila euro, obblighi che si allungano a 4 anni per contributi superiori a un milione di euro; sui livelli occupazionali previsti in unità lavorative annue, che non contempleranno le assunzioni attraverso i contratti a progetto, saranno tollerate oscillazioni non superiori al 10 percento degli occupati stabiliti e non più del 20 per cento come precedentemente previsto. Inoltre non potranno più essere concessi contributi superiori a 1 milione di euro senza che siano garantite ricadute occupazionali pari o superiori a 9 addetti, limite che non era presente nella precedente disciplina. "Si attua in questo modo - chiosa l’assessore Olivi - la prima parte della riforma degli incentivi che riguarda il sostegno della ricerca applicata nelle imprese, con la convinzione che possa risultare strategica per lo sviluppo del Trentino, inteso anche come laboratorio diffuso, a cielo aperto, ove conoscenza, passione e imprenditoria si possono coniugare per presidiare i livelli di inclusione e benessere sociale che la nostra terra ha, fino ad oggi, saputo offrire, in una prospettiva di massima apertura alle realtà internazionali con cui ogni giorno siamo chiamati a confrontarci."  
   
 

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