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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Gennaio 2007
 
   
  TV VOLGARE: LA RICETTA DI CLAUDIO LIPPI DA MULTE DI 4 MILIONI ALLA SOSPENSIONE DELLE CONCESSIONI ALLE TV

 
   
  Milano, 24 gennaio 2007 - Portare le multe alle televisioni fino a 4 milioni di euro, aumentare i sistemi di tutela dei minori allungando le fasce protette e arrivare fino alla sospensione delle concessioni alle tv che mandano in onda programmi a base di insulti, risse e volgarità, creazione di un sito Internet per far esprimere direttamente i cittadini. Questa la ricetta di Claudio Lippi contro la volgarità che ha invaso la televisione italiana, presentata ieri nel corso della tavola rotonda “Dalle parole ai fatti”, svoltasi in Campidoglio a Roma con la partecipazione del presidente della Commissione di vigilanza Rai Mario Landolfi, del vicesindaco di Roma Mariapia Garavaglia e di personaggi tv come Giancarlo Magalli, Fabrizio Frizzi, Michele Mirabella, Enrico Vaime, Enrica Bonaccorti, Giancarlo Nicotra e di rappresentanti del Movimento genitori e del Comitato di tutela dei consumatori. Claudio Lippi ha sottolineato che “per la prima volta abbiamo cercato di radunare intorno a un tavolo chi la televisione la produce e chi la fa in prima persona. Una decisione indispensabile per discutere di una situazione televisiva che ormai è arrivata allo sbando più completo, e contro la quale è diventato indispensabile trovare un modo per dire basta, e per cercare di limitare i danni soprattutto per i soggetti più deboli. All’incontro di oggi abbiamo invitato tutti, e in particolare i massimi dirigenti e i direttori di rete di Rai e Mediaset, ma nessuno di loro è venuto. Non so se le loro assenze siano dovute a indifferenza, pigrizia o vigliaccheria. E visto che è proprio di chi produce la tv la responsabilità più grande di quello che succede, ancora più grave è la loro assenza a questa iniziativa, perché indica la loro volontà di non discutere nemmeno del problema”. Lippi ha poi annunciato le proposte: estensione della fascia oraria protetta fino a otto ore, dalle 14 alle 20; rispetto rigoroso delle fasce orarie protette; rispetto dei criteri di correttezza del linguaggio: sanzioni portate fino a un minimo di 400. 000 e a un massimo di 4 milioni di euro; nei casi più gravi sospensione o revoca delle concessioni alla rete televisiva responsabile; blocco delle messa in onda di risse e volgarità dalle tv registrate, bando di filmati che contengano violenza fisica o verbale; creazione di un sistema di segnalazioni iconografiche più grosse (e lampeggianti) delle attuali con riprese a ogni ritorno dopo i blocchi pubblicitari; diffondere con spot settimanali la normativa sui minori; sensibilizzare su questo problema le figure professionali (in particolare i presentatori). Tutte queste proposte saranno messe da Lippi nel suo sito www. Claudiolippiunminuto. Com, in modo da dare agli stessi spettatori la possibilità di dare la propria adesione. All’inizio della tavola rotonda il Mariapia Garavaglia ha parlato del “senso di impotenza da parte dei minori di fronte alla forza delle immagini. Certo, poi si possono dare delle sanzioni, ma ormai il danno è fatto. Importante il senso di responsabilità di tutti coloro che si occupano di televisione, anche delle tv private, perché di fronte a un mezzo dell’importanza e della potenza di quello televisivo, ogni tv è di fatto un servizio pubblico, e tutti sono al servizio della comunità”. Le ha fatto eco l’on. Landolfi: che riferendosi alle recenti vicende di “Buona domenica” ha parlato del “vuoto dei contenitori domenicali” e di un “modo malato di fare televisione”, e ha annunciato la sua proposta di riforma del servizio pubblico. Proposta che consisterà nel far sì che Raduno e Raidue debbano dedicare il 65 per cento della propria programmazione a generi di servizio pubblico, e Raitre l’80, con un bollino che identificherà questi programmi, che “saranno così gli unici davvero pagati dai contribuenti”. In questo modo “si porrà il freno a una deriva preoccupante, perché c’è davvero bisogno di una tv che si davvero tale. Se poi si multerà un programma Rai la cosa dovrà essere annunciata da Mediaset e viceversa”. .  
   
 

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