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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Gennaio 2012
 
   
  GINO PAOLI E DANILO REA: “DUE COME NOI CHE… SENTONO NAPOLI” IL 30 GENNAIO IN CONCERTO AL TEATRO SAN CARLO DI NAPOLI

 
   
  Napoli, 17 gennaio 2012 - Lunedì 30 gennaio Gino Paoli e Danilo Rea saranno in concerto al Teatro San Carlo di Napoli con “Due come noi che… Sentono Napoli”, uno speciale spettacolo a base di voce e pianoforte dedicato alla canzone napoletana, nell’ambito della ricorrenza dei cento anni della nascita di Roberto Murolo. E così Paoli e Rea, uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana e uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi, rinnovando il loro fortunato sodalizio artistico già sperimentato con il progetto “Un incontro in Jazz”, regaleranno al pubblico un viaggio nella melodia napoletana, di cui sono entrambi appassionati conoscitori e ascoltatori, spaziando prima di tutto tra brani di Libero Bovio e di Salvatore Di Giacomo, con un omaggio allo stesso Murolo, e altri ancora. La “lunga storia d’amore” tra Paoli e Napoli è cosa nota: “Sono cinquant’anni che frequento questa città e mi sono sempre sentito come a casa mia”- spiega il cantautore. “Qui sono anche stato eletto quando facevo il deputato. I napoletani mi hanno sempre dimostrato un grande affetto, un sentimento che io ricambio pienamente”. E la passione di Paoli per la città non poteva prescindere dalla sua musica: “Napoli è da sempre un centro di grande creatività musicale, di veri e propri talenti strumentali, di grandissime melodie e interpreti. I grandi della canzone partenopea come Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio, solo per citarne alcuni, erano dei grandi poeti e i loro testi pure poesie… ed io amo le poesie. È impossibile limitarsi ad ascoltare, sono parole e note che si fanno sentire anche nel profondo. In un napoletano si riesce a cogliere la poetica anche quando urla per la strada” – continua, “Quando poi scrivono, come nel caso di questi grandi autori c’è una marcia i più: come i brasiliani sono ritmici anche quando parlano, così i napoletani sono poetici.”  
   
 

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