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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 18 Gennaio 2012 |
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TOSCANA: GLI ISTITUTI COMPRENSIVI MIGLIORANO L’OFFERTA FORMATIVA
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Firenze, 18 gennaio 2012 – “Sul tema del dimensionamento scolastico l’orientamento della Regione è di proseguire con la formazione degli Istituti Comprensivi poiché è il percorso, avviato già 10 anni fa, per garantire la continuità verticale che crediamo possa assicurare maggiore qualità nell’offerta formativa scolastica”. Così la vicepresidente della Regione Stella Targetti scrive in una lettera indirizzata a tutti i genitori che sostengono una petizione dell’Age, associazione che chiede di bloccare la creazione di nuovi istituti comprensivi, cioè istituti che “comprendono” in sè, appunto, scuola materna, elementare e media. “Tutti i comuni della Toscana sono impegnati in questo processo – prosegue Targetti nella sua lettera – e se, ad oggi, la Toscana ha già 246 Istituti Comprensivi è perché le scuole, gli Enti locali e la Regione hanno creduto nel potenziale di qualità di questa forma organizzativa che favorisce la verticalità curriculare e la continuità didattica. Ovviamente gli Istituti Comprensivi devono essere realizzati non come una somma algebrica, ma come esito di un’intesa, finalizzata al miglioramento della qualità didattica, che tenga conto delle caratteristiche geografiche, socio-economiche e culturali dei territori”. “Il tema è stato affrontato, nei mesi di settembre e ottobre scorsi, in occasione di 10 incontri, uno per ogni territorio provinciale, ai quali hanno partecipato le conferenze zonali per l’istruzione, le scuole, l’Ufficio Scolastico Regionale, le Province e la Regione. Da questi confronti è emersa la condivisione di due indirizzi chiari: andare avanti con la formazione degli Istituti Comprensivi e tenere conto, nella formazione dei nuovi Ic e nella valutazione di quelli già esistenti, del rispetto dei parametri ministeriali, introdotti dalla Legge 15 luglio 2011 n. 111, come media provinciale, per la messa in sicurezza della nostra rete scolastica. Quindi non di ragionare autonomia per autonomia, ma in termini di media numerica di tutte le autonomie del primo grado della provincia, che avrebbe dovuto rispettare il parametro di 1000 ridotto a 500 nelle zone montane e nelle isole minori”. “Tali indicazioni, che avrebbero consentito il rispetto delle specificità territoriali, sono state date, forti della proposta formulata dalla Conferenza delle Regioni che prevedeva che l’obbiettivo di dimensionamento degli Istituti Comprensivi potesse essere raggiunto utilizzando i parametri numerici di cui alla Legge 111/11 come media regionale. Riteniamo questa proposta “sostanzialmente” accettata dalla circolare Miur n. A00dgper0008220 del 7 ottobre 2011, in cui si scrive anche che il processo di istituzione degli Ic potrà in certi casi essere graduale (non procrastinato indefinitamente). Ciò significa che si accetta l’ipotesi di persistenza di direzioni didattiche e medie autonome, pur nel rispetto dei parametri numerici della Legge 111/11, intesi come media territoriale”. “Ai 10 incontri sul territorio – prosegue Targetti – è seguita un’intensa attività delle amministrazioni locali con le quali il confronto è stato continuo. Le scelte fatte, concretizzate nelle delibere provinciali sul dimensionamento e l’offerta formativa, danno conto di un lavoro svolto sul territorio che rispetta le linee di indirizzo regionali (che, ad oggi, riteniamo ancora valide) e al tempo stesso rispetta le peculiarità e le criticità territoriali nella logica della “gradualità” degli Istituti Comprensivi. La conclusione del processo, infatti, è che per l’anno scolastico 2012/13 potremmo battezzare 26 nuovi Istituti Comprensivi passando da 246 a 272, ma, al tempo stesso, rimarranno 60 autonomie fra direzioni didattiche e medie autonome. In tal modo, dal punto di vista dei parametri numerici, abbiamo raggiunto la media di 1052 alunni per i comprensivi di comuni non montani e la media di 628 alunni per i compresivi di comuni montani permettendoci di mettere in sicurezza la nostra rete scolastica, che era il secondo degli obiettivi che ci siamo posti”. “Complessivamente diamo una valutazione positiva del cammino intrapreso – conclude la vicepresidente – consapevoli che ci sono margini di miglioramento nella concertazione e nel coordinamento territoriale delle scelte sui quali lavoreremo rinnovando il processo della programmazione dell’offerta formativa. Ci rendiamo conto che il cambiamento produce sempre dei timori e che talvolta le scelte possono non essere condivise al 100%, ma riteniamo che questa amministrazione abbia più volte dimostrato di avere messo al centro della propria attenzione la scuola intesa come comunità complessa fatta da studenti, docenti, famiglie e dirigenti. È proprio per dare gambe e sostanza all’autonomia scolastica ed al progetto di qualità ad essa associato che abbiamo inteso rafforzare i comprensivi in Toscana e per far comprendere meglio e sostenere l’opportunità che rappresentano saremo impegnati, a partire da marzo, in un ciclo di seminari sul territorio che coinvolgeranno le scuole e le famiglie sul tema della verticalizzazione dei curriculi e della continuità educativa”. |
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