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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Gennaio 2012
 
   
  ORTOFRUTTA ESTIVA E GRANDE DISTRIBUZIONE: ANCHE IN ITALIA COME IN FRANCIA SERVONO RAPPORTI COMMERCIALI PIÙ EQUILIBRATI.

 
   
  Bologna - “Anche in Italia è urgente, come in Francia, una legge che regoli i rapporti tra i produttori ortofrutticoli e la grande distribuzione organizzata, per ristabilire pratiche commerciali più trasparenti e correggere una serie di squilibri, da tempo peraltro denunciati dalle stesse autorità nazionali ed europee di vigilanza, che penalizzano in modo ingiustificato la parte agricola.” Lo ha detto oggi a Roma l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni presentando alla Commissione Agricoltura della Camera, su invito del Presidente, on. Paolo Russo, una proposta per una legge italiana sui rapporti tra produttori di ortofrutta estiva e grande distribuzione. “L´elevato grado di deperibilità dell´ortofrutta estiva obbliga i produttori ad un’immediata collocazione del prodotto sul mercato. E´ una condizione temporale che abbassa il potere negoziale degli agricoltori ed aumenta quello dei compratori, acuendo ulteriormente lo squilibrio che normalmente caratterizza i rapporti tra un´offerta agricola non particolarmente concentrata e una domanda agroalimentare concentrata per quasi il 50% in poche centrali d´acquisto nazionali. Occorre definire regole che ristabiliscano un rapporto più paritario, per garantire ai produttori il giusto reddito di impresa e ai consumatori il giusto prezzo.” L’obbligo di contratti scritti, stop ad alcune pratiche commerciali come ribassi, ristorni o dilazioni Tra i punti qualificanti della proposta illustrata da Rabboni, l’obbligo della contrattazione scritta nei passaggi di compravendita di ortaggi e frutta fresca consegnata sul territorio italiano, così da prevederne la quantità, le caratteristiche merceologiche e qualitative, i termini e i tempi di pagamento, le modalità di risoluzione e revisione del contratto, le cause di forza maggiore. Dovranno anche essere vietate alcune pratiche commerciali che attualmente danneggiano in modo particolare i produttori come ad esempio le rimesse o le dilazioni, i ribassi e i ristorni, l’addebito di spese non pertinenti, le vendite sottocosto. Andrà inoltre previsto l’obbligo di accordo sulle campagne promozionali. Secondo Rabboni si dovrà anche individuare il ruolo dell’Ente Pubblico, che potrà avere compiti di vigilanza e di sanzione.  
   
 

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