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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Gennaio 2012
 
   
  JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULL´ACCORDO INTERNAZIONALE DEL PARLAMENTO EUROPEO

 
   
  Strasburgo, 18 gennaio 2012 - Di seguito la dichiarazione di Barroso: " Signor Presidente, Onorevoli parlamentari, Stiamo discutendo questo accordo internazionale come parte, e solo come una parte specifica, di un approccio ampio e completo per la disciplina più forti, aumento della convergenza, il coordinamento rafforzato nella governance, in particolare nella zona euro. Se vogliamo garantire la sopravvivenza futura della nostra moneta comune e se vogliamo evitare in futuro il tipo di crisi l´Europa sta vivendo oggi, questo è fondamentale. Dobbiamo anche tenere presente che questo accordo è un elemento essenziale di un più ampio pacchetto di azioni per rispondere alla crisi del debito sovrano, compreso un meccanismo rafforzato e anticipata di stabilità europeo, che è assolutamente necessaria per la stabilità e la coerenza della zona euro. La Commissione ha sempre ritenuto che queste nuove norme dovrebbero essere sanciti nei trattati attuali, nel Trattato di Lisbona. Per le ragioni che tutti conosciamo, a causa della unanimità tra gli Stati membri, questo non era possibile, questo non potrebbe accadere. I capi di Stato e di governo hanno quindi preso la decisione di procedere con questo accordo internazionale, o come alcuni preferiscono dire trattato internazionale. La Commissione ha lasciato alcuna ambiguità sulla priorità di vedere un accordo che rispetti un certo numero di principi, e cioè il primato del diritto dell´Unione europea, la necessità di responsabilità democratica, l´importanza delle istituzioni europee, e la necessità di integrare l´accordo nel Trattati europei. Questi principi credo siano condivise dal Parlamento europeo. Delegazioni del Parlamento e della Commissione per i negoziati sono in piedi saldamente insieme in loro difesa. Infatti, lavorando in stretta collaborazione nostre delegazioni per i negoziati stanno raggiungendo importanti progressi, e cioè: In primo luogo, insieme siamo fermamente opposti tentativi di sviluppare nuovi assetti istituzionali; invece abbiamo sancito il principio che le istituzioni dell´Unione europea agirà sulla base dei trattati dell´Unione europea, non come semplici rappresentanti degli Stati membri. In secondo luogo, insieme siamo rifiutando redazione che potrebbe avere stabilito di coordinamento parallelo intergovernativo della politica economica, al di fuori del quadro dell´Unione europea. In terzo luogo, insieme stiamo insistendo sul linguaggio riconoscendo la necessità di una legislazione dell´Unione europea secondarie per attuare gli elementi chiave del pacchetto concordato al Consiglio europeo. E quarto, insieme stiamo proponendo una forte "clausola di integrazione" nella bozza, che impone che entro 5 anni al massimo le misure necessarie sono adottate per integrare il contenuto del patto nel quadro giuridico dell´Unione. Tuttavia, la settimana scorsa la Commissione è stata interessata da alcune scelte fatte nella sua ultima bozza, che potrebbe solo causare irritazioni e alla divisione. Di conseguenza, in occasione della riunione del Gruppo di lavoro Giovedi scorso, la Commissione ha presentato emendamenti per garantire che il testo è istituzionalmente accettabile. Sono in gran parte coincidono con i punti chiave da parte dei delegati di questa Assemblea. Stiamo insistendo: In primo luogo, su un primato clausola corretta salvaguardia del diritto dell´Unione europea e la sua piena applicazione, in particolare quello delle procedure dell´Unione europea ogni volta che l´adozione del diritto derivato è richiesto. In secondo luogo, che gli Stati membri esprimono la loro disponibilità a sostenere una proposta della Commissione che avrebbe rafforzato la Six Pack, introducendo, per gli Stati membri dell´area dell´euro, una nuova gamma di obiettivi a medio termine in linea con i limiti dell´accordo. In terzo luogo, che il testo riflette una apertura adeguata dei vertici di euro per tutti gli Stati membri e riconosce la posizione del Presidente del Parlamento. E, ultimo ma non meno importante, che la cooperazione tra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo deve operare entro i Trattati dell´Unione europea ai sensi del protocollo n. 1, evitando ogni impressione che alcuni gruppi di competizione a livello europeo emergerà nel corso del tempo, indebolendo così il Parlamento europeo . Delegazione della Commissione continuerà a partecipare in modo costruttivo, ma vigile, in questo processo. Rimaniamo fiduciosi che le soluzioni ragionevoli si possono trovare. I principi che difendiamo sono i principi della democrazia e della responsabilità. Sono i principi su cui si fonda l´Unione europea e riflettono il ruolo giusto e corretto delle istituzioni. Essi sono i principi che insistono sulla integrità di tutta l´Unione europea e tutti i suoi Stati membri. La zona euro deve essere rafforzata, sì, ma non a scapito dell´Unione più ampio. L´introduzione di strutture parallele inserirebbe divisioni che potrebbero mettere a repentaglio l´Unione e anche mettere in pericolo il mercato unico e quindi la futura vitalità della stessa euro. Come crediamo nell´area euro, e in quanto riteniamo che l´euro dovrebbe essere la moneta di tutta l´Unione europea, non dobbiamo costruire una nuova governance e le strutture che porterebbe a dividere con gli Stati membri che intendono associarsi ad essa in futuro. Tutti gli Stati membri che d´accordo con tali principi dovrebbero essere associati con la nostra posizione. Sono molto grato a questa Assemblea, e in particolare alla delegazione del Parlamento europeo, per il loro sostegno a lavorare per questo obiettivo comune. Il presente accordo, se queste regole sono rispettate, può essere uno strumento importante nella costruzione di una solida stabilità e l´agenda della crescita basato sulla strategia Europa 2020 e anche sulla tabella di marcia presentate dalla Commissione. Notando che da un punto di vista giuridico si tratta di un accordo intergovernativo, spero che tutti gli Stati membri capiscono che politicamente per la sua ratifica e implementazione di successo, ha bisogno del sostegno delle istituzioni europee, in particolare la Commissione europea, la Bce e, naturalmente , il Parlamento europeo Grazie per la vostra attenzione.  
   
 

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