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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Gennaio 2007
 
   
  PHARMION PRESENTA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER L’IMMISSIONE SUL MERCATO EUROPEO DI TALIDOMIDE PHARMION CONTRO IL MIELOMA MULTIPLO NON PRE-TRATTATO

 
   
  Milano, 24 gennaio 2007 - Pharmion Corporation ha presentato presso l’Agenzia Europea per i Medicinali (Emea) la domanda di autorizzazione all´immissione sul mercato dell’Unione Europea per il Talidomide Pharmion, un farmaco per la cura del mieloma multiplo non pre-trattato. La documentazione presentata comprende i dettagli del programma di gestione del rischio di Pharmion (Pharmion Risk Management Programme, Prmp) quale condizione per la fornitura di Talidomide Pharmion dopo la sua approvazione. “La presentazione della domanda rappresenta il conseguimento di un traguardo importante per Pharmion. Siamo entusiasti di poter collaborare con l’Emea in qualità sia di pazienti sia di gruppi sostenitori del talidomide man mano che il processo regolatore avanza,” ha affermato Patrick J. Mahaffy, presidente e Ceo di Pharmion. "I dati relativi all´impiego del talidomide nella cura del mieloma multiplo non pre-trattato sono estremamente positivi e riteniamo che sia giunto il momento che questo farmaco così importante e diffuso sia sottoposto ad un processo di supervisione finalizzato alla sua regolamentazione. " Il mieloma multiplo, il secondo carcinoma del sangue più diffuso, colpisce circa 82. 000 persone nell´Unione Europea dove ogni anno viene diagnosticato a circa 25000 individui. “I nostri dati dimostrano la presenza di un significativo beneficio dove il talidomide va ad aggiungersi all´odierna terapia standard nei pazienti anziani non pre-trattati affetti da mieloma multiplo," ha affermato Philippe Moreau, professore alla Facoltà di Medicina di Nantes e Presidente dell’Intergroup Francophone du Myelome(ifm). "Sulla base di questi dati, e in particolare in virtù del vantaggio senza precedenti di 21 mesi di sopravvivenza dimostrato nel braccio sperimentale trattato con il talidomide, riteniamo che questo farmaco, il melfalan e il prednisone debbano presto diventare la terapia di riferimento per questa tipologia di pazienti. Speriamo che l’Emea agisca tempestivamente per arrivare all´approvazione di questa terapia che riveste un’importanza così critica," ha aggiunto. Nell’ue il Thalidomide Pharmion è stato designato come farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo. La sua eventuale approvazione lo qualificherà al diritto di avere dieci anni di esclusività sul mercato in presenza delle indicazioni terapeutiche per cui è stato approvato. La domanda di autorizzazione si basa su un pacchetto di dati clinici risultanti da quattro studi che hanno coinvolto oltre 1400 pazienti. Fra gli studi, che comprendono sia la terapia di prima linea e la terapia di induzione, figurano Ifm 99-06, uno studio a tre bracci sperimentali condotto dall’Intergroup Francophone du Myelome, che ha dimostrato la superiorità del melfalan/prednisone associato al talidomide (Mpt) rispetto alla terapia standard costituita da melfalan/prednisone (Mp) o dalla combinazione di varie chemioterapie (vincristina/adriamicina/desametasone, o Vad), seguito dal melfalan e dal trapianto(Mel 100) nel trattamento di pazienti anziani con diagnosi recente di mieloma multiplo. Complessivamente sono stati randomizzati su uno dei tre bracci di trattamento 447 pazienti. A seguito di un’analisi provvisoria, si è deciso di fermare il reclutamento su raccomandazione della Commissione di Monitoraggio per la Sicurezza dei Dati competente per lo studio. In sede di analisi finale, la sopravvivenza generale mediana nel braccio Mpt è risultata essere all´incirca di 53,6 mesi contro i 32,2 e 38,6 mesi rispettivamente corrispondenti ai bracci Mp e Mel 100. Il trattamento con il talidomide è stato ben tollerato dalla maggioranza dei pazienti. La combinazione con il talidomide è associata ad un numero maggiore di trombosi venosa ed embolia polmonare. I pazienti che hanno assunto il talidomide sono inoltre stati esposti ad un rischio maggiore di neuropatia periferica, neutropenia e stipsi. Anche uno studio condotto dal Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell´Adulto ha dimostrato la superiorità del melfalan/prednisone più talidomide rispetto alla sola combinazione di melfalan/prednisone. Nello studio randomizzato con l’Mpt a fronte di quello con l’Mp da solo su 255 pazienti anziani, l’Mpt ha dimostrato un tasso di risposta superiore e un significativo tasso di sopravvivenza libera da eventi clinici di due anni più alto(54% rispetto al 27%). Fra gli studi figura anche Mm-003, uno studio randomizzato di fase tre, multinazionale, con placebo, che ha coinvolto 470 pazienti, sponsorizzato da Celgene Corporation e sostenuto da Pharmion, ha messo a confronto il talidomide più desametasone con il desametasone e il placebo nei pazienti con diagnosi recente. Nel dicembre 2005, un Comitato Indipendente di Monitoraggio Dati ha analizzato i dati dello studio nell´ambito di un´analisi provvisoria predeterminata la cui conclusione è stata di interrompere lo studio in quanto aveva raggiunto l’indicatore di blocco dello studio per l’efficacia (efficacy stopping rule) di p<0,0015 per l’endpoint primario di tempo di progressione della malattia. Anche all´analisi finale si è riscontrato un significativo miglioramento (p=0,001) nel tasso di risposta al talidomide più desametasone pari al 69,4%, rispetto a quello del desametasone e il placebo (51. 1%). Il 43,8% dei pazienti trattati con talidomide ha sperimentato una risposta "molto buona" o "completa" rispetto al 15,8% del braccio con il placebo (p<0. 0001). Il tempo di progressione della malattia è stato di 97,7 settimane rispetto a 28,3 settimane. (3) Inoltre, uno studio di fase 3 condotto dall’Eastern Cooperative Oncology Group ha messo a confronto il talidomide più desametasone con il solo desametasone in oltre 200 pazienti. Lo studio ha mostrato una differenza statisticamente significativa fra i tassi di risposta del 61,6% contro il 39,6% (p=0,001) a quattro mesi con il talidomide più desametasone rispetto al solo desametasone. L’azienda ha richiesto l’approvazione per le seguenti indicazioni:Thalidomide Pharmion in combinazione con il melfalan e il prednisone per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo non trattato di età pari o superiore ai 65 anni o non idonei alla chemioterapia ad alto dosaggio, e Thalidomide Pharmion in combinazione con il desametasone per la terapia di induzione prima della chemio ad alto dosaggio e del trapianto di midollo osseo, per il trattamento di pazienti affetti da mieloma multiplo non trattato. La prescrizione e la preparazione/distribuzione di Thalidomide deve avvenire attraverso il Programma di Gestione del Rischio Pharmion. Il Thalidomide Pharmion è approvato in Australia, Nuova Zelanda, Turchia, Israele, Corea del Sud e Tailandia per il trattamento del mieloma multiplo dopo il fallimento delle terapie standard. Nei mercati in cui Thalidomide Pharmion non è approvato, come l’Ue, il farmaco è attualmente fornito su base nominale/per uso compassionevole in virtù di una autorizzazione temporanea di utilizzo (Autorisation Temporaire d´Utilisation, Atu) in Francia nell’attesa che l’azienda completi il percorso di approvazione. Pharmion è l’unico fornitore di talidomide al di fuori degli Stati Uniti con in vigore un programma di sicurezza esauriente. L´azienda detiene i diritti esclusivi di commercializzazione e distribuzione di Celgene Corporation per il talidomide nei mercati al di fuori del Nord America, del Giappone e di alcuni altri paesi asiatici. Nel maggio 2006, il Thalomid (talidomide) ha ottenuto l´approvazione dalla Food and Drug Administration (Fda) in combinazione con il desametasone per il trattamento del mieloma multiplo di recente diagnosi. Quanto alla sicurezza del paziente, qui di seguito gli effetti teratogeni. Se assunto durante la gravidanza, il talidomide può causare gravi difetti alla nascita o la morte del nascituro. Anche l’assunzione di un’unica dose (una capsula) da parte di una donna in gravidanza può determinare gravi difetti di nascita. Il talidomide non deve mai essere assunto da donne in stato di gravidanza o che potrebbero diventarlo. I pazienti di sesso maschile e femminile devono attenersi alle misure contraccettive previste nel Programma di Gestione del Rischio Pharmion. Le reazioni avverse più comuni associate all’uso del talidomide in combinazione con altre terapie anti-mieloma sono: trombosi venosa profonda, stipsi, edema periferico, tremor, vertigini, stanchezza, astenia, sonnolenza, neuropatia periferica, neutropenia, linfopenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, parestesia e disestesia. Le reazioni di seria o grave entità associate all’impiego del talidomide sono: trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, bradicardia, incidente cerebrovascolare, peritonite, ipotensione ortostastica e gravi reazioni dell’epidermide fra cui la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi tossica epidermica. La profilassi anti-trombotica deve essere applicata quando il talidomide è prescritto in combinazione con altre terapie anti-mieloma. La neuropatia periferica è un grave effetto indesiderato che si può potenzialmente manifestare con il trattamento a base di talidomide e che può determinare danni irreversibili. Potenzialmente il talidomide può inoltre aggravare una neuropatia pre-esistente e, pertanto, non deve essere impiegato su pazienti con segni o sintomatologia clinica di neuropatia periferica a meno che i benefici clinici superino i rischi. I sintomi si possono presentare qualche tempo dopo l’interruzione dell’assunzione della terapia a base di talidomide e risolversi lentamente o per nulla. Il talidomide causa frequentemente assopimento, sonnolenza e sedazione. Si devono istruire i pazienti ad evitare situazioni in cui la sonnolenza può rappresentare un problema. .  
   
 

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