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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Gennaio 2012
 
   
  INTESA SUL TRATTAMENTO OSPEDALIERO PER L’INGESTIONE DI OVULI DI DROGA

 
   
  Torino, 19 gennaio 2012 - Regione Piemonte, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino e Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino hanno siglato il 18 gennaio presso la Sala Giunta della Regione un protocollo di intesa per il trattamento ospedaliero dei soggetti arrestati o fermati con sospetta ingestione di ovuli contenenti sostanze stupefacenti. Presenti alla firma del documento il presidente della Regione, Roberto Cota, l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Monferino, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Gian Carlo Caselli, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino, Anna Maria Baldelli, il procuratore aggiunto di Torino Paolo Borgna, il direttore dell’Aress, Claudio Zanon, e Francesco Enrichens, dell’azienda ospedaliera Cto-maria Adelaide. Il protocollo d’intesa siglato dal presidente Cota e dai procuratori Caselli e Baldelli stabilisce precise linee di indirizzo per il trattamento ospedaliero dei soggetti arrestati o fermati per sospetta ingestione di sostanze stupefacenti, in base alle risultanze del gruppo di lavoro interistituzionale costituito presso l’A.re.s.s. E composto da esponenti del settore sanitario della Regione Piemonte e degli organismi giurisdizionali interessati. Cota ha espresso soddisfazione per “la collaborazione che siamo riusciti a realizzare tra la Regione e la Procura presso il Tribunale di Torino e quella per i minorenni su un tema così delicato dal punto di vista sociale e sanitario. Affrontiamo un problema annoso, che da oggi potrà essere affrontato con procedure sanitarie precise, da eseguire all’interno delle strutture del nostro servizio sanitario”. “Quando si riescono a mettere insieme le forze, lavorando tutti in un’unica direzione - ha sottolineato Monferino - si conseguono sempre risultati importanti”. Il procuratore Caselli lo ha definito “un’esperienza pilota applicabile anche in altre realtà territoriali. Nella fattispecie, ci troviamo di fronte ad un ambito molto complesso dal punto di vista criminale e sociale, che comporta tutta una serie di problemi d’intervento, anche per quanto concerne il rapporto con la persona. Un gruppo interistituzionale di lavoro ha studiato il problema e ha cercato di trovare quella che poteva essere la soluzione migliore”.  
   
 

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