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Notiziario Marketpress di Venerdì 27 Gennaio 2012
 
   
  FORLÌ (MUSEI SAN DOMENICO): UNA GRANDE MOSTRA SU ADOLFO WILDT

 
   
  Adolfo Wildt (Milano, 1868 - 1931) è il genio dimenticato del Novecento italiano. La grande mostra che Forlì gli dedica al San Domenico (dal 28 gennaio al 17 giugno) per iniziativa della locale Fondazione Cassa dei Risparmi e del Comune, è certo una scommessa: rendere popolare un artista tra i più sofisticati e colti del nostro Novecento. La mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Paola Mola affiancati da un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci. Da sottolineare come questa esposizione, eccezionale per completezza e qualità delle opere, rappresenti il primo tempo del "Progetto Novecento. Percorsi - Eventi - Interpretazioni" che si svilupperà nel 2013 con la grande mostra Dux, dedicata ad una ricognizione sull´ "arte italiana negli anni del consenso", legittimamente proposta da Forlì, città del Duce. Nel percorso al San Domenico, allestito dal parigino Wilmotte et Associès e dallo Studio Lucchi e Biserni, la grande arte di Wildt sarà messa a confronto con i capolavori di maestri del passato che per lui furono sicure fonti di ispirazione. Da Fidia a Cosmè Tura, Antonello da Messina, Dürer, Pisanello, Bramante, Michelangelo, Bramantino, Bronzino, Bambagia, Bernini, Canova, e con i moderni con cui si è originalmente confrontato: Previati, Mazzocutelli, Rodin, Klimt, De Chirico, Morandi, Casorati, Fontana, Melotti. Ma anche con artisti come Klimt che a lui si ispirarono Nell´uno e nell´altro caso non si tratta di richiami o confronti casuali, ma puntualissimi, diretti, evidenti. Insomma la più grande retrospettiva mai realizzata su Wildt ma anche una sequenza di capolavori mozzafiato, scelti come confronto, quasi due mostre in una, quindi. Estraneo al mondo delle avanguardie e anticonformista, capace di fondere nella sua arte classico e anticlassico, Wildt è un caso unico in questo suo essere in ogni istante tutto e senza luogo. La sua incredibile eccellenza tecnica e lo straordinario eclettismo furono attaccati sia dai conservatori, che non lo vedevano allineato per i contenuti, ancora pervasi dal Simbolismo, e per le scelte formali caratterizzate da richiami gotici ed espressionisti estranei alla tradizione mediterranea e all´arte di regime, sia dai sostenitori del moderno che mettevano in discussione la sua fedeltà alla figura, la vocazione monumentale, il continuo dialogo con i grandi scultori e pittori del passato, e la predilezione della scultura come esaltazione della tecnica e del materiale tradizionalmente privilegiato, il marmo, che lui sapeva rendere con effetti sorprendenti sino alla più elevata purificazione dell´immagine. Questi aspetti, che ne hanno condizionato per lungo tempo la fortuna, esercitano oggi su di noi un fascino nuovo che solo una grande mostra può finalmente restituire. Partendo dall´eccezionale nucleo di opere conservate a Forlì, dovute al mecenatismo della famiglia Paulucci di Calboli, protagonista della storia della città e della storia nazionale, e grazie alla disponibilità dell´Archivio Scheiwiller (il grande editore milanese che per via familiare ha ereditato molte opere e materiali di Wildt), è oggi possibile radunare una serie di straordinari capolavori di Wildt e ricostruire il percorso più completo della sua produzione sia scultorea sia grafica. L´idea che governa questa esposizione non è semplicemente quella di una rassegna di carattere monografico, ma di un percorso che (come nel caso della recente mostra di Forlì su Canova) metta in relazione profonda le sue opere con quelle degli artisti - pittori e scultori - del passato (come Fidia, Cosmè Tura, Antonello da Messina, Dürer, Pisanello, Bramante, Michelangelo, Bramantino, Bronzino, Bambaia, Cellini, Bernini, Canova) e dei moderni (Previati, Mazzucotelli, Rodin, Klimt, De Chirico, Morandi, Casorati, Martini, Fontana, Melotti) con cui si è intensamente e originalmente confrontato, attraversando ambiti e momenti diversi della vicenda artistica. I temi da lui privilegiati, come quelli del mito e della maschera, gli consentirono di dialogare anche con la musica (Wagner) e la letteratura contemporanea, da D´annunzio (che fu suo collezionista) a Pirandello e Bontempelli; così, da ritrattista eccezionale quale era, con i magnifici busti colossali di Mussolini, Vittorio Emanuele Iii, Pio Xi, Margherita Sarfatti, Toscanini e di tanti eroi di quegli anni, egli ha saputo creare un Olimpo di inquietanti idoli moderni. Wildt vuole condurre i gesti, i volti, le figure umane a una nudità essenziale, coglierne l´anima consentendo al pensiero di giungere a un´armonia maturata e composta tra la linea e la forma. Nell´ambito del Progetto Novecento, da segnalare che a "Wildt. L´anima e le forme da Michelangelo a Klimt", allestita al San Domenico sono collegate altre esposizioni sul territorio: a Faenza, al Mic - Museo Internazionale delle Ceramiche, "La ceramica nell´età di Wildt", a Cervia, ai Magazzini del Sale, "Giuseppe Palanti. La pittura, l´urbanistica. La pubblicità da Milano a Milano Marittima", e a Predappio, nella Casa Natale di Mussolini, due mostre in successione: "Archivio del Novecento. Marisa Mori, donna e artista del ´900, il talento e il coraggio" e "Renato Bertelli, la parentesi futurista". Per informazioni e prenotazioni della Mostra: www.Mostrawildt.it; visite guidate e laboratori: tel. 02.43353520 servizi@civita.It 2F Venezia (Palazzo Pisani Moretta): Il Ballo Del Doge - Dedicato A Tutte Le Donne Regine Nell’anima E A Tutti Gli Uomini Che Le Sanno Riconoscere Xix Edizione. - Sabato 18 Febbraio 2012 Il Ballo del Doge La vita è una magia… viverla può essere un sogno… ma l’incantesimo più bello è varcare le soglie del tempo ed entrare in un altro mondo, un’altra vita, un altro sogno, un’altra magia. Questo è Il Ballo del Doge, il più esclusivo “Ballo in Costume” del mondo, l’evento glamour tra i più ambiti dal jet-set internazionale, “una delle prime 10 cose tra le cento da fare nella vita”. La Xix edizione di questa fantastica produzione che trascende dalla semplice festa per diventare un vero happening internazionale, celebrato da Vip, celebrities e tutti coloro che, come me, non hanno mai smesso di sognare, si intitolerà ...Profumo di Donna essenza di Regina gocce di Voluttà … dedicato a tutte le Donne, Regine nell’ anima, e a tutti gli Uomini che le sanno riconoscere. Sarà un vero e proprio show in costume ispirato alle Regine del passato, della leggenda, dell’immaginario e del mito e dedicata a tutte le donne che con la loro forza, passione e intelligenza sono Regine nell’anima. Da Caterina Cornaro a Maria Teresa d’Austria e Caterina di Russia, da Cleopatra e Salomè a Marie Antoniette, dalla Regina della Notte ad una fantastica ed surreale Venezia, che simbolicamente rappresenta la Regina delle Regine. Un grande spettacolo che interpreta la bellezza, il glamour e le passioni di queste Regine, donne di ogni luogo ed ogni tempo che, indossando costumi preziosi e unici, saranno l‟anima di una straordinaria ed originale “mise-en-scene”. In un crescendo emozionante di effetti visivi, musiche sublimi, danze coinvolgenti e performance artistiche degne dei più celebrati musical vi porteranno in una dimensione in cui il tempo non esiste. Mettete da parte gli orologi per ascoltare solo il battito del vostro cuore, per seguire la traccia di un profumo, per muovervi al ritmo dell’acqua in una Città in cui il silenzio è musica e sogno … Ogni senso sarà stimolato alla ricerca di quell’ineffabile elisir che, anche solo per una notte, rende gli Ospiti de Il Ballo del Doge, protagonisti di un sogno collettivo… prima che giunga l’alba. Il Ballo del Doge un evento straordinario Raccontare cosa sia Il Ballo del Doge è impresa degna delle più abili penne della letteratura, perché le emozioni sono sempre difficili da descrivere. Il Ballo del Doge è un evento artistico, un happening d’eccellenza, un appuntamento mondano, un’esperienza indimenticabile che unisce, con la complicità dell’atmosfera unica che Antonia Sautter sa creare, Ospiti provenienti da tutto il mondo per vivere una magica illusione che diviene realtà per condividere un sogno in una notte nella quale tutto è possibile. Antonia Sautter è il cuore palpitante de Il Ballo del Doge, con le sue fantasie fatte di immagini, colori e suoni, con i suoi sogni elaborati, con le sue emozioni abilmente interpretate che avvolgono, come in un abbraccio, gli Ospiti, i veri protagonisti della serata. I sontuosi costumi disegnati e realizzati da Antonia Sautter, le meravigliose maschere che celano anche i volti più famosi, le performance di artisti internazionali, la raffinatezza e l’eleganza delle decorazioni studiate con passione e accuratezza sono alcune delle emozioni che il Viaggiatore sperimenta piano piano, aprendo lo scrigno magico che racchiude gli effetti strabilianti de Il Ballo del Doge, griffe di Antonia Sautter. Questi elementi di grande sensibilità e cultura sono la testimonianza inequivocabile della volontà di Antonia Sautter di guardare al futuro senza dimenticare, anzi valorizzando, la grande tradizione del Carnevale di Venezia. Incantata dal fascino della sua Città, la creatrice de Il Ballo del Doge tratta ogni tema con delicatezza insolita, da amante appassionata, a volte focosa ed impetuosa – come nelle edizioni 2010 “Sette Sogni 7 Sette Peccati” e del 2006 “Passion Rouge” – altre volte delicata e dolce – come nelle edizioni 2007 “Le Meravegie del Mar”, 2008 “Il Giardino delle Delizie”, 2009 “Golden Passion” 2010, “… because Life is Magic” – imprimendo, comunque, a tutti un tocco di poesia e magia. Per ogni artista la regista della serata studia sempre performance ad hoc, coniugando le peculiarità e l’estro artistico di ciascuno con il tema dell’evento, creando ogni anno costumi, coreografie e spettacoli in perfetta armonia tra loro e che rendono Il Ballo del Doge quella meravigliosa produzione che tanto interesse suscita a livello mondiale. Sono i quadri straordinari che Antonia Sautter crea a consacrare l’eccezionalità dell’ happening Il Ballo del Doge: Le forme e i colori “rubati” alla cultura e alla tradizione artistica che sa ben interpretare, si legano in modo magmatico per far affiorare immagini che appartengono a epoche diverse, regalando la magia del futuro e dell’inaspettato. Le sorprese spettacolari, la cena preparata dai migliori chef veneziani ricerca di antichi e nuovi sapori, le danze, i giochi, le scenografie maestose sono l’effetto della realtà quando manifesta una dimensione incantata. Il Ballo del Doge è ogni anno diverso dal precedente, astratto e poetico tocca tutte le corde del sentimento artistico che da sempre Antonia Sautter coltiva e che costantemente la impegna per conseguirlo. L’esperienza de Il Ballo del Doge ricorda agli Ospiti, forse inconsapevolmente, l’affermazione di Shakespeare “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, affermazione che ciascuno lascia echeggiare nel proprio cuore, perché Il Ballo del Doge non è un Sogno, è Sogno!!! E in questa dimensione di sogno, l’atmosfera che si respira suscita l’impressione che i costumi, le decorazioni, le luci e le sonorità, le performance abbiano tutti una consistenza onirica. Info@ballodeldoge.com  www.Ballodeldoge.com , www.Ilballodeldoge.com    
   
 

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