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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Gennaio 2012
 
   
  REGIONE LOMBARDIA-TAXISTI: GOVERNO ADOTTI NOSTRO MODELLO 26 SIGLE CON FORMIGONI E CATTANEO: NO A AUTHORITY NAZIONALE LIBERALIZZAZIONI CONCERTATE, TARIFFE LEGATE ALLA QUALITÀ

 
   
  Milano, 23 gennaio 2012 - Il mantenimento della disciplina del servizio taxi in capo alle Regioni e agli Enti locali, una regolamentazione concertata del servizio, la fissazione di tariffe massime a tutela dei consumatori, l´extraterritorialità come principio condiviso e l´incremento delle licenze, in relazione a comprovate ed oggettive esigenze di mobilità, per garantire un servizio adeguato. Questi i punti principali dell´accordo sottoscritto il 20 gennaio a Palazzo Lombardia dal presidente, Roberto Formigoni, e dall´assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, con i rappresentanti dei 26 sindacati dei tassisti lombardi che, insieme, hanno detto no all´Authority unica nazionale. Per due motivi: che la materia taxi è di competenza regionale e degli enti locali, e perché questa strada ha portato in Lombardia a risultati soddisfacenti. ´E´ un accordo che nasce dal grosso lavoro fatto in questi anni - ha detto il presidente Formigoni - e ci ha portato a costruire un sistema lombardo che è efficiente e trova la soddisfazione di tutti: degli operatori e dei cittadini. Per questo lo abbiamo già inviato al Governo perché lo possa prendere a modello´. ´Un´intesa che nasce dall´esperienza - ha sottolineato Cattaneo -. Oggi il servizio in Lombardia costa meno della media europea e funziona meglio: le auto ecologiche sono il 65% del parco e il 45% dei tassisti parla una lingua straniera. Questo grazie a una regolamentazione che abbiamo condiviso, da 14 anni a questa parte, con le categorie nella prospettiva dell´apertura al mercato e delle liberalizzazioni, che devono essere concordate´. Modello Dei Taxi In Lombardia. - Regione Lombardia ha avviato da oltre un decennio una liberalizzazione del servizio taxi concertata con gli Enti Locali e i rappresentanti delle Associazioni di categoria attraverso l´istituzione del bacino aeroportuale lombardo, attualmente costituito da 41 Comuni appartenenti a 3 province e da oltre 5.300 operatori su un totale regionale di 6.072 (pari ad oltre un quarto delle licenze nazionali). Tale modello - che si caratterizza per l´esercizio dell´attività nel bacino con reciprocità di carico e scarico clienti, per l´aumento del numero di licenze basato su oggettive esigenze del territorio, per un meccanismo di adeguamento annuale delle tariffe legato alla qualità del servizio e al recupero dei costi di settore, per la definizione di turni di servizio per garantire un´adeguata offerta - ha permesso di ottenere significativi risultati in termini di miglioramento della qualità del servizio portando la città di Milano al 4° posto assoluto in Europa secondo l´Eurotest 2011. I Termini Dell´accordo - Il primo punto prevede il mantenimento della disciplina del servizio taxi in capo alle Regioni e agli Enti locali, nel rispetto del titolo quinto della Costituzione e non a un´autorità nazionale. ´In secondo luogo - ha spiegato Cattaneo - il tassista è un lavoratore autonomo e tale deve rimanere, quindi ci deve essere una licenza per ogni tassista, con la possibilità di rendere flessibili i turni, di avere una seconda guida, ma evitando il cumulo delle licenze che avrebbe l´effetto di concentrare il mercato, di creare oligopoli e di trasformare il lavoro autonomo in lavoro subordinato´. Il terzo punto dell´intesa riguarda il mantenimento di tariffe massime a tutela dei consumatori costruite con parametri oggettivi, come già ora accade in Lombardia e queste tariffe possono essere ritoccate solo a fronte di un miglioramento del servizio. ´Possono essere anche ritoccate al ribasso - ha sottolineato Cattaneo - ma sempre nel rispetto della remunerazione dei costi e dell´attività. Non vogliamo costi che creino lavoro nero o marginale, perché questo provocherebbe il crollo verticale del sevizio e una situazione meno gestibile di quella attuale´. Il quarto punto dell´intesa prevede che sia garantito il principio della extraterritorialità, come avviene da oltre 10 anni in Lombardia. Dal 1998, infatti, 42 comuni hanno diritto di reciprocità: il tassista di Bergamo o di Varese può cariare o scaricare passeggeri a Milano come fosse di Milano e viceversa. Un autista oggi non sta solo nel suo Comune: se fa parte del bacino aeroportuale, come è il caso dell´88% dei taxi in Lombardia, opera già al di fuori dei confini del Comune in un´area molto più ampia che coincide con quella di tre Province e 42 Comuni. Quello Lombardo Diventi Modello Nazionale - ´Questo è il modello lombardo - ha detto Formigoni - che realizza il massimo di liberalizzazione possibile a vantaggio degli utenti e dell´economia. Proponiamo con convinzione il modello lombardo a tutta Italia e al Governo nazionale. Qui le cose funzionano da tempo, con l´accordo di oggi si liberalizza nella direzione giusta. Il governo nazionale utilizzi il modello lombardo per tutta Italia´. L´accordo prevede infine che Regione Lombardia e le associazioni di categoria dei taxi si impegnano a sostenerlo nelle idonee sedi politiche e legislative e a farsi parte attiva presso gli operatori del servizio affinché venga assicurato il normale svolgimento scongiurando il pericolo di incidenti, blocchi della circolazione e anomalie operative, con i conseguenti disagi all´utenza.  
   
 

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