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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Gennaio 2012
 
   
  IL “RIPOSO DURANTE LA FUGA IN EGITTO” E UN “SAN GEROLAMO PENITENTE”: DUE QUADRI IN CERA DEGLI SPINOLA RESTAURATI

 
   
  Genova, 23 gennaio 2012 - Il patrimonio della famiglia Spinola, analogamente a quanto riscontrabile attraverso gli inventari nelle quadrerie dell’aristocrazia genovese tra Sei e Settecento, comprendeva raffigurazioni religiose in cera racchiuse in cornici-cassetta, come si può dedurre dalla citazione di uno di essi raffigurante il Presepe nell’inventario del 1824 del “palazzo di villeggiatura in Ovada”. Documentano il gusto per queste particolari raffigurazioni le due opere ora restaurate che erano state lasciate dagli ultimi Spinola, i fratelli Paolo e Franco cui si deve nel 1958 la donazione del palazzo ora Galleria Nazionale, nel patrimonio della loro villa a San Michele di Pagana (Rapallo) Il restauro, realizzato da Francesca Olcese e diretto da Angela Acordon della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici, oltre al recupero dell’integrità e della cromia originale, ha evidenziato caratteristiche tecniche di estremo interesse per la conoscenza della ceroplastica. Il San Gerolamo nel deserto, opera di ambito cinquecentesco, è realizzato su un supporto di tre strati di cartapesta uniti con gommalacca a creare una base poi totalmente ricoperta dalla realizzazione in cera di cui si è provveduto a ridare aderenza alle parti staccate e ricostruire le perdute. Il Riposo durante la fuga in Egitto, databile al secolo successivo, risulta invece costruito su un supporto di legno usato per dipingere con colori a olio il cielo che risulta come lo sfondo della scena realizzata poi su una base di vetro con cera colorata e modellata. Al virtuosismo della realizzazione minuta e dettagliatissima si unisce, come uso della ceroplastica per raggiungere la massima verosimiglianza, l’inserimento di elementi reali come, in questo caso, gli elementi vegetali. Ignoto ceroplasta italiano Fine del Xvi secolo San Gerolamo Collezione privata. La tavoletta in cera raffigurante San Gerolamo penitente si iscrive ancora nel tardo secolo Xvi e rivela tangenze con la cultura nordica. Si possono fare confronti con il dipinto di Carpenino della Biblioteca Civica della Spezia e con il dipinto di Vincenzo Foppa dell’Accademia Carrara di Bergamo, entrambi ritraenti il Santo in penitenza. L’insistenza sulla resa delle anatomie avvicina l’opera ad una delle funzioni originarie della ceroplastica, molto utilizzata in ambito medico in particolare in area emiliana e fiorentina, per riprodurre parti del corpo umano. Ignoto ceroplasta italiano Metà del Xvii secolo Riposo durante la fuga in Egitto Collezione privata. Il quadretto, raffigurante il Riposo durante la Fuga in Egitto, è databile attorno alla metà del secolo Xvii e trova attinenze con la pittura emiliana di quel periodo. L’opera potrebbe essere identificabile con il Presepe citato in un inventario risalente al 1824 dei beni provenienti dal Palazzo degli Spinola di Ovada.  
   
 

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