Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Gennaio 2012
 
   
  UE: UNA POLITICA ENERGETICA COMUNE SIGNIFICA "CONDIVIDERE LE INFORMAZIONI"

 
   
  Bruxelles, 25 gennaio 2012 - Se gli Stati membri sono pronti ad accettare di condividere le informazioni sui contratti firmati con gli altri paesi (da cui importano gas e petrolio), l´Unione europea si avvicinerà ad avere una sola voce in materia energetica. Queste le parole del deputato lettone di centro destra Krišjānis Kariņš, che ha avanzato la proposta in Parlamento. L´importazione di gas in Unione europea ha raggiunto ormai più del 60% e più dell´80% di petrolio. E i numeri continuano a salire. Più dell´85% d gas e circa il 50% del petrolio provengono dalla Russia, la Norvegia e l´Algeria. Le riserve di energia è assicurata da degli accordi bilaterali e, per il momento, non c´è nessuna coerenza tra i contratti firmati dai diversi Stati membri con i paesi esportatori di gas e petrolio. L´attuale situazione non è in linea con le regole europee che assicurano un approvvigionamento di energia accessibile per tutti i cittadini. Uno scambio di informazioni - L´anno scorso la Commissione europea ha proposto nuove regole per gli accordi sull´energia con paesi terzi. La legislazione permetterebbe uno scambio di informazioni tra la Commissione e i 27 Stati membri, nella prospettiva di un futuro accordo comunitario sugli accordi legati all´approvvigionamento energetico con i paesi all´esterno dell´Unione europea. "Il primo obiettivo è quello di verificare che gli accordi rispettino le leggi europee sull´approvvigionamento energetico" ha indicato Kariņš. In secondo luogo la Commissione di occuperebbe di esaminare gli accordi e intervenire nei processi di negoziazione come osservatore. Il suo ruolo sarebbe quello di "consulente legale su come negoziare e meglio redigere gli accordi". Nel 2010, prima che fosse discussa la proposta di legge sull´approvvigionamento energetico, la Commissione ha contestato un accordo tra Polonia e Russia per assicurare l´accesso alla parte polacca del gasdotto (detenuto in parte dal gigante russo Gazprom) per gli altri operatori. Se la Commissione riuscisse a ottenere degli accordi, perché gli Stati membri dovrebbero essere contrari? "Credo che sia una questione di confidenzialità rispetto ai segreti delle compagnie europee (che temono una diffusione dei dati in Europa). La legislazione dovrà anche garantire di evitare questa fuga di informazioni", ha sottolineato Kariņš. "Il mio rapporto indica che gli Stati membri dovranno sottolineare che certe informazioni sono confidenziali e che la Commissione sarà tenuta a non distribuire questi dati". Nonostante ciò non sono certo mancate le critiche alimentate dal timore che la divulgazione di questi dati mettano a rischio le economie nazionali e minaccino la sovranità degli stati. "È il peggior tipo di ingerenza mai manifestata dai control freaks della Commissione" ha sottolineato il conservatore britannico Giles Chichester. "La nostra politica energetica riguarda solo noi, non certo la Commissione. Questo è un tentativo di controllare e interferire con i nostri interessi commerciali a un livello profondamente preoccupante". "Non ha niente a che vedere con il fatto che qualcuno può o meno stringere degli accordi con qualcun altro. Si tratta piuttosto di assicurare che gli accordi legati alla politica energetica rispettino le leggi europee" ha aggiunto Kariņš. "La politica energetica europea è costituita da molti aspetti. Molti pezzi di uno stesso puzzle. E questo è un pezzo del puzzle".  
   
 

<<BACK