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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Gennaio 2012
 
   
  IMPRESE IN ABRUZZO: SI TORNI ALL´ECONOMIA REALE

 
   
  Pescara, 25 gennaio 2012 - "Non dobbiamo fare la rincorsa a chi ha il miglior rating perché il nostro indicatore di riferimento deve essere il benessere effettivo della società". Lo afferma l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, che prosegue: "Occorre andare oltre i dati statistici e numerici, dati che sono di certo indispensabili per misurare il livello dell´attività economica regionale, nonché parametri importanti nelle politiche di bilancio e nell´opera di far quadrare i conti. Ma le istituzioni regionali ed il governo regionale non possono continuare a raffrontarsi con i cittadini solo attraverso le cifre del Pil o del Rating. C? è bisogno, infatti, di mantenere al centro dell´azione politica con maggior decisione il benessere reale dei cittadini. Tale benessere passa per il tenore di vita delle persone, per il loro grado di mobilità sociale, la loro salute, la qualità dei servizi, la capacità di attrarre nuove Pmi, il giusto riconoscimento ai giovani meritevoli, il rapporto con le Università. Non bisogna dimenticare poi la capacità e la necessità di portare al sistema economico una boccata di ossigeno finanziario, con le banche che dovranno dirottare le proprie risorse al sostegno dell´economia reale, delle imprese e delle famiglie. In questo momento storico, ciò che importa veramente è mettere nelle condizioni la Regione di poter camminare con le proprie gambe, mettendo in campo strumenti che permettano ai giovani di costruire un futuro di opportunità umane e lavorative. E ciò senza agganciarsi a politiche di tipo assistenzialistico, ma a politiche che mettano in condizione i nostri territori di poter competere da soli, attraverso il sostegno con servizi alle imprese votati all´innovazione per renderle sempre più all´avanguardia, condizione necessaria per competere sul mercato globale. Ed è su questo che ci stiamo concentrando, perché le molte riforme fatte e quelle in essere vanno proprio in questa direzione. In relazione alle riforme relative allo Sviluppo economico, occorre che il territorio faccia del suo e che non ci siano più opposizioni strumentali alla riforma dei confidi, così come a quella dei consorzi industriali. Occorre che le organizzazioni sindacali e datoriali e istituzionali sensibilizzino il territorio affinché nessuno si opponga alla fusione dei 7 consorzi industriali, per arrivare, entro l´estate, all´Arap (Agenzia Regionale Aree Produttive) che avrà la finalità di aumentare il livello dei servizi nelle aree industriali. La nuova Legge sull´industria in uscita poi metterà a sistema tutti gli strumenti vitali al suo sviluppo, tra i quali i Poli di Innovazione, le Reti di Imprese, l´Intesa Quadro Istituzionale, gli Accordi di Programma e i Contratti di Sviluppo, i quali avranno un respiro regionale. E´ giusto che il territorio venga riconsegnato a chi lo vive e lo lavora, e tutto quello che deve fare chi governa è assumersi le giuste responsabilità, mettendo in campo le dovute riforme e trovando le risorse necessarie, così come è stato fatto con i fondi Fas, che sono già orientati verso le linee di azione su indicate. Con l´utilizzo dei fondi Fas di certo non si parte da zero perché questa Giunta Regionale si è presa delle responsabilità condivise con il territorio e da discutere all´interno del "Patto per lo Sviluppo", da noi voluto fortemente. Certo la tempistica è importante e la burocrazia che si nasconde dentro i meccanismi della Pubblica Amministrazione è alta, tanto che spesso passano anni dal momento della scelta politica al momento della sua attuazione pratica. Tutti devono prendersi le proprie responsabilità dentro i giusti limiti della legge, che ha il fine di agevolare e non ostacolare lo sviluppo e di dotare di giusti e tempestivi strumenti le nostre Pmi, per andare avanti in una situazione congiunturale non facile. I dati economici della nostra Regione si basano soprattutto su indicatori del manifatturiero, ma non possiamo essere solo dipendenti da esso. Occorre che si capisca a fondo la validità e la forza che possono avere i Poli d´innovazione e i contratti di rete in termini di penetrazione sui mercati esteri, di contrattazione con le banche, di utilizzo della leva della ricerca e innovazione. Le risorse che abbiamo a disposizione non sono molte esse hanno come finalità quella di far voltare pagina alla nostra regione da un punto di vista economico ed industriale e di voler affiancare le micro e piccole imprese nelle difficoltà finanziarie dando loro boccate d´ossigeno. Il Rating è importante, ma al rigore finanziario occorre mettere in campo azioni finalizzate all´incremento dell´economia della conoscenza, così come stiamo facendo. L´esempio Grecia, una nazione agganciata a vecchi schemi di sviluppo, sta ad insegnare che riforme e interventi strutturali sono determinanti per la nostra Regione. I nostri meccanismi di crescita devono andare di pari passo con quelli che permettano alla politica di orientare le scelte su indici che vanno al di là del Rating. Ed in ciò ognuno deve assumersi la propria responsabilità, oltrepassando la difesa ad oltranza di interessi corporativi che non hanno nulla a che vedere con le necessità di promuovere politiche che abbiano il fine di indurre benessere diffuso verso i cittadini abruzzesi.  
   
 

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