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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Gennaio 2012
 
   
  LA CRISI DI FININTRA DOPO L’USCITA DALLA RAFFINERIA IPLOM

 
   
  Genova, 25 Gennaio 2012 - Arriva in Regione Liguria la crisi di Finintra, l´azienda metalmeccanica di Cairo Montenotte che da un decennio svolge attività di manutenzione nella raffineria Iplom di Busalla, estromessa dal primo di febbraio dopo un appalto vinto da un’altra azienda. L´assessore al Lavoro Enrico Vesco ha fatto il punto della situazione per decidere il percorso da avviare. Presenti, oltre a Vesco, gli assessori provinciale e comunali di Savona e Cairo Montenotte Giorgio Sanbin e Alberto Poggio, l´Unione Industriali, la direzione della Finintra, e una delegazione di lavoratori guidata dal rappresentante sindacale di Fiom-cgil Andrea Pasa. Vesco ha spiegato che la proprietà di Finintra ha lamentato di non aver mai ricevuto segnalazione dalla Iplom in merito a una possibile cessazione della collaborazione e che l’azienda si è trovata improvvisamente senza un’importante commessa che impiegava trenta lavoratori su un totale di quaranta dipendenti. Da qui la richiesta della cassa integrazione per crisi per 12 mesi. Al termine dell’incontro le istituzioni hanno preso impegni per cercare di risolvere la situazione a beneficio dei lavoratori. La Regione Liguria nei prossimi giorni convocherà Iplom. Verrà valutata l’apertura di un tavolo di confronto con la nuova ditta aggiudicatrice dell´appalto per verificare la possibilità di inserimento in azienda dei lavoratori della Finintra. Per quanto riguarda la cassa Integrazione, “ci attiveremo velocemente per espletare le varie procedure cercando di diminuire il più possibile i tempi di attesa per i lavoratori” ha spiegato Vesco. “Se in questa situazione si può intravedere un dato positivo”, ha aggiunto l´assessore Alberto Poggio, “è sicuramente la volontà della proprietà, riscontrata durante l´incontro, di andare alla ricerca di nuove commesse e di proseguire l´attività del sito di Cairo. Ne è prova la tipologia di richiesta della cassa integrazione per crisi e non per cessazione di attività”.  
   
 

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