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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Gennaio 2012
 
   
  UNIVERSITÀ, SERVONO SERVIZI INNOVATIVI E APPROPRIATI AGLI STUDENTI MA LA DIDATTICA DEVE FARE I CONTI CON LA MANCANZA DI RISORSE

 
   
   Roma, 25 gennaio 2012 – Il futuro delle Università italiane passa, una volta di più, dagli studenti. A questi devono essere garantiti servizi sempre più personalizzati e innovativi, per consentire loro di sfruttare al meglio le possibilità offerte dai nostri atenei. Un obiettivo che, però, spesso è difficilmente raggiungibile, a causa della mancanza delle risorse. Quali soluzioni si possono mettere in pratica? A questa e molte altre domande cerca di rispondere il Codau (Convegno permanente dei direttori amministrativi e dirigenti delle università italiane), in occasione della prima Assemblea del 2012 svoltasi ieri dalle 10.15 alle 16.30 a Roma. “L’assemblea si svolge in un momento importante per l’iter di approvazione del decreto sull’accreditamento – ha dichiarato Enrico Periti, presidente Codau e Direttore Amministrativo dell’Università degli Studi di Brescia –. Una riflessione sulle problematiche collegate alla didattica e ai servizi agli studenti è quindi più che attuale. L’attenzione non può venire meno e si deve approfondire con scrupolo tutte le strade utili a farsì che lo studente sia al centro dell’azione dei docenti ma anche di tutto il personale tecnico amministrativo”. La giornata verrà dedicata al tema: “Dai requisiti all’accreditamento: nuovi vincoli e servizi per la didattica e gli studenti” e sarà articolata in due momenti: in mattinata saranno trattati i temi legati ai requisiti richiesti per l´attivazione dell´offerta formativa degli Atenei e alle nuove politiche e misure per l’accreditamento; nel pomeriggio, invece, l’attenzione verrà posta sui servizi agli studenti prevedendo anche la presentazione di esperienze pratiche di alcuni Atenei. L’incontro, strutturato per la Giunta del Codau dal Aldo Tommasin e Maria Schiavone, verrà coordinato dallo stesso Tommasin e da Vincenzo de Marco. “Il sistema universitario sta affrontando molte trasformazioni – ha dichiarato la dott.Ssa Maria Schiavone, Direttore amministrativo del Politecnico di Torino -. Fra queste, grande attenzione deve essere posta sulla didattica che è stata, in modo particolare, oggetto di modifiche sia dalla legge 240/10 sia da recenti norme sugli ordinamenti. Tutto questo deve essere affrontato adeguatamente dagli Atenei senza perdere di vista l’utente finale, lo studente, cui devono essere offerti servizi appropriati e sempre più innovativi”. “L’obiettivo della sessione del convegnoo dedicata alla problematica dell’accreditamento - ha aggiunto il dott. Aldo Tommasin, Direttore amministrativo dello Iuav di Venezia - è proporre una riflessione da un lato aperta e critica sull´esperienza fatta nell´ultimo decennio in relazione ai criteri impiegati dal sistema universitario per l´attivazione dei corsi di studio. In un certo senso requisiti minimi e requisiti necessari, così come sono stati definiti e modulati lungo il periodo 2001 - 2011 hanno rappresentato la via italiana all´accreditamento e assicurazione di qualità dei corsi di studio. La nuova stagione che si apre con il decreto legislativo sull´accreditamento si vorrebbe che fosse una stagione più attenta ai contenuti dell´offerta formativa, alla capacità propria e specifica dei corsi di studio di accrescere il valore del capitale umano delle nuove generazioni, che un sistema che omogeneizza in un set di regole uguali per tutto il sistema le differenti vocazioni ed esperienze conoscitive e formative”. La recente riforma del 2010 ha portato, almeno sulla carta, importanti novità per gli studenti. “Purtroppo, però, migliorare i servizi senza adeguati finanziamenti rischia di vanificare i buoni principi di premiare il merito tenendo anche conto degli studenti privi di mezzi - ha concluso il dott. Vincenzo De Marco, responsabile del Collegio Dirigenti –. Tanto più che gli enti pubblici e privati che concorrono con il Ministero al sostegno finanziario del c.D. Diritto allo studio sono anch´essi in stato di sofferenza. In tale quadro, sono proprio gli Atenei a farsi carico, con risorse interne, di proporre servizi innovativi che rappresentano anche una carta strategica importante per accaparrarsi una fetta sempre maggiore della torta sempre meno consistente degli studenti universitari”.  
   
 

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