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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Gennaio 2012
 
   
  FESTIVAL DI CULTURA E MUSICA JAZZ XV EDIZIONE CHIASSO, SPAZIO OFFICINA 9-10-11 FEBBRAIO 2012

 
   
   Chiasso, 26 gennaio 2012 - L’edizione 2012 del Festival di Cultura e Musica Jazz, che compie quindici anni, avrà come incipit programmatico, la curiosa dicitura: Conosci Johnny Staccato? Una forma interrogativa che ci trasporta in una specifica dimensione: quella dei film noir degli anni ‘50, un periodo storico che vede anche lo sviluppo stilistico della musica jazz, la quale passa dall’era dello swing a quella del be-bop, un linguaggio fortemente innovativo ed antitetico al precedente, che ritroviamo espresso nella musica di straordinari talenti come Charlie Parker, Clifford Brown, Max Roach, Miles Davies ecc.. In questo filone cinematografico la musica non ebbe solo la funzione di supporto alle immagini, ma nella felice simbiosi con la pellicola generò nuove situazioni sceniche ed ambientali, inducendo nei confronti dei tanti spettatori molti richiami sia di tipo comportamentale che di costume. Questo spaccato viene raccontato nel nostro caso attraverso i film dell’attore, regista, sceneggiatore, nonchè produttore cinematografico americano John Cassavetes, grande cultore di jazz, che nella fortunata serie cinematografica di Johnny Staccato, interpreta un pianista jazz (bebop) che si diletta a fare il detective per hobby, e che, tra una jam-session e l’altra, si trova avventurosamente invischiato nelle trame di più losche e oscure di storie e personaggi della downtown newyorchese. Oltre le righe di questo sottotitolo, l’obiettivo principale che comunque ci ha orgogliosamente sollecitato ed impegnato nella programmazione della nuova edizione del festival è stato quello di suggellare degnamente il traguardo dei quindici anni che la rassegna compirà proprio nel febbraio 2012. Tre lustri, durante i quali il Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso ha avuto modo di crescere e di inserirsi nel già ricco e variegato contesto delle iniziative musicali del territorio ticinese ritagliandosi una sua ben definita fisionomia artistica ed una riconosciuta nomea, che per i tantissimi affezionati spettatori è sinonimo di originalità, qualità e stile. In passato, nomi celebri ne hanno segnato la storia, ed il percorso incominciato nel lontano 1987 verrà ripreso nella nuova edizione con rinnovato vigore, e sulla medesima direzione intrapresa. Il programma dell’edizione 2012 prevede la partecipazione di alcuni tra i più grandi protagonisti del jazz di livello mondiale: da Joshua Redman a Francesco Cafiso, dal polistrumentista e compositore di celebri colonne sonore Michel Portal, alle voci mirabolanti di Cristina Zavalloni e Anne Ducros. Per continuare poi con il geniale trombonista Glenn Ferris , sempre più calato nella sfera della sperimentazione jazzistica, e con la cantante Hindi Zahra. Tra le assolute novità del festival 2012, quella di sabato 11 febbraio, che vedrà impegnata sul palcoscenico della spazio Officina la Staccato Jazz Band, un ensemble di circa venti musicisti costituita appositamente per l’occasione, e composta dai più straordinari e funambolici strumentisti della scena musicale svizzera, italiana ed internazionale. Il Festival verrà realizzato anche grazie ad alcune collaborazioni strategiche, come quella con l’Accademia di Architettura di Mendrisio, la cui direzione ha bandito un concorso interno all’istituto ed un workshop tenuto dal Prof. Favaro al fine di realizzare gli allestimenti delle strutture interne ed esterne allo Spazio Officina; e quella ancor più preziosa e da anni attiva, con la Rsi Rete Due che, oltre a promuovere il festival con contributi ed interviste, registrerà tutti i concerti in cartellone. Conosci Johnny Staccato? Rispondere a questa domanda vuol dire far parte alla grande famiglia degli appassionati di jazz e di cinema. Jazz & Cinema, un connubio poetico che ha segnato una delle epoche più significative della storia del cinema e della musica. Quella del Film Noir, che dal dopoguerra sino alla fine degli anni Cinquanta ha prodotto alcuni capolavori indimenticabili. Erano film dalle atmosfere urbane, dalla fotografia contrastata, con protagonisti di dubbia moralità, gangster e donne fatali. Il jazz ne era lo sfondo sonoro e con le sue melodie e i suoi scatti sincopati contribuì in modo determinante alla creazione del genere: il Noir, appunto. Un genere, o forse meglio uno stile, che è tornato in voga a metà degli anni Novanta, sia nella letteratura che nel cinema, per rendere conto degli anni inquieti che stiamo vivendo. Johnny Staccato è una serie televisiva americana del 1959-60, dal taglio cinematografico e contenutistico innovativo, con protagonista l’attore (e soprattutto regista) John Cassavetes, grande cultore di jazz che nella serie interpreta un pianista bebop con il gusto del detective, che tra una jam-session e l’altra si trova paracadutato nelle storie più losche e oscure della downtown newyorchese. Un omaggio quindi a John Cassavetes (ricordate la musica di Mingus per il film Shadows già proiettato ad una delle prime edizioni del festival?), al film noir, alle grandi colonne sonore jazz. Un filo rosso (o noir?) interpretato dagli studenti dell’Accademia d’architettura di Mendrisio per l’allestimento scenografico e che viene ripreso anche nella programmazione musicale con la presenza di Michel Portal, storico compositore, clarinettista e sassofonista francese autore di numerose colonne sonore (che gli valsero in tre occasioni la vittoria ai César) e con una prima assoluta, un progetto originale pensato appositamente per la quindicesima edizione che porterà sul palco dello Spazio Officina la Staccato Big Band, un poliedrico ensemble, formato da tra i più funambolici ed originali strumentisti della scena svizzera, italiana ed internazionale del jazz, i quali faranno da sparring partner per la stupenda vocalità di Anne Ducros, stella incontrastata del panorama delle vocalist internazionale. Il programma si dipana poi liberamente ripercorrendo le vie che altri grandi interpreti della musica afroamericana hanno percorso nelle precedenti edizioni lasciando spazio a protagonisti come il sassofonista californiano Joshua Redman, la cantante Cristina Zavalloni (con il suo progetto dedicato a Charles Aznavour), il fluido trombonista Glenn Ferris (lo Stan Getz del trombone come amano definirlo, che ha suonato con Tony Scott, Michel Petrucciani, ma anche con Frank Zappa e Tim Buckley!), la cantante franco-marocchina Hindi Zahra, rivelazione in ambito world con la sua mistura originale di jazz, musiche berbere, marock ed elettronica e i consueti after e dj’s set. Un festival che si vuole noir, ma anche estremamente colorato e variegato: jazz oltre il noir potrebbe essere lo slogan di questa quindicesima edizione. E se non conoscete Johnny Staccato, cosa aspettate? In effetti quello che verrà definito noir, ma che all’origine viene chiamato piuttosto crime movie o gangster movie, nasce in parte proprio per accompagnare film più famosi (la serie A) nelle doppie proiezioni dell’epoca. Sono film prodotti per fare quattrini con investimenti minimi, realizzati sovente in una manciata di giorni, sfruttando set di altre pellicole o esterni spogli e poco illuminati, demandati inizialmente, prima che le mayor intuiscano le potenzialità commerciali del genere, a compagnie di produzione minori (una su tutte la Rko di Val Lewton). Attori e registi sono spesso degli emeriti sconosciuti (perlomeno al momento delle riprese), sbarcati dal vecchio continente, in fuga dal nazismo, esordienti o con carriere a un punto di stallo (nevvero Bogey?). Eppure, nonostante i limiti, grazie al talento e alla libertà visionaria (non dimentichiamo che siamo in pieno maccartismo) dei suoi autori - registi e attori, ma anche direttori della fotografia, sceneggiatori di scuola hard boiled, compositori ecc. – questi film così detti di serie B diventano ben presto per molti dei loro artefici un trampolino di lancio verso la celebrità e costituiranno uno dei capitoli più importanti e ambiti della storia del cinema, destinato a durare oltre un decennio (per convenzione dal 1941 al 1956) e ad essere frequentato e reinventato sino ai nostri giorni. I film prescelti sono rappresentativi a loro modo di questo fenomeno portato all’eccesso laddove a mezzi sovente irrisori corrispondono riuscite di grande rigore e qualità artistica. Sono noir che incarnano l’arte della sintesi, dell’elissi e dell’allusione, che anticipano tematiche scomode con linguaggi spregiudicati e che ci affascinano per la loro congenita modernità stilistica. Visioni di una città oscura e di una “folla solitaria” in cui gli individui, persi i punti di riferimento identitari, rimangono esposti al caos del mondo e della propria interiorità messa a nudo. Senza vie di fuga. Come non riconoscersi?  
   
 

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