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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Gennaio 2012
 
   
  IMPRESE: 50MILA IN PIÙ NEL 2011 (+0,8%) CRESCITA PIÙ LENTA RISPETTO AL 2010, MA VA MEGLIO DEL TRIENNIO 2007-2009 20MILA APERTURE IN MENO E 3MILA CHIUSURE IN PIÙ DELLO SCORSO ANNO BENE COMMERCIO E TURISMO (+23MILA UNITÀ), IN SOFFERENZA L’ARTIGIANATO (-6MILA)

 
   
  Reggio Emilia, 26 gennaio 2012 – La crisi di fiducia che dalla metà del 2011 ha colpito il nostro e gli altri paesi dell’eurozona, ha rallentato ma non fermato la voglia di fare impresa degli italiani. Tra gennaio e dicembre dello scorso anno i registri delle Camere di commercio hanno rilevato la nascita di 391.310 imprese, a fronte delle quali 341.081 hanno cessato l’attività. Il saldo di fine anno ammonta pertanto a 50.229 imprese in più che portano il totale dello stock di imprese esistenti al 31 dicembre 2011, al valore di 6.110.074 unità. In pratica un’impresa ogni dieci abitanti. Se rispetto al 2010 il dato certifica un rallentamento della vitalità del sistema (+0,8 contro +1,2% il tasso di espansione della base imprenditoriale), va detto però che il bilancio del 2011 è stato comunque migliore di quelli del triennio 2007-2009, quando la crescita media si è aggirata intorno allo 0,5%. A determinare la minore crescita dello stock è stata principalmente la più ridotta dinamica delle aperture (diminuite di circa 20mila unità rispetto al 2010), mentre ha inciso meno l’aumento delle chiusure (solo 3mila unità rispetto all’anno precedente). Fa eccezione il Mezzogiorno, dove queste dinamiche appaiono invertite: a determinare la riduzione del saldo annuale – comunque positivo per oltre 13mila imprese – è stato infatti l’aumento delle cessazioni rispetto al 2010, mentre meno hanno inciso le minori iscrizioni. Questi i dati di sintesi più significativi dell’indagine Movimprese - la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da Infocamere - diffusi oggi dal Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello a Reggio Emilia, in occasione del convegno celebrativo a centocinquant’anni della legge istitutiva delle Camere di commercio. “L’impresa – ha detto Dardanello - resta un’àncora fondamentale per la tenuta del tessuto sociale, oltre che economico, del Paese. Soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando. A chi fa impresa nel rispetto delle regole e con l’obiettivo di costruire qualcosa di duraturo, deve andare il rispetto e l’incoraggiamento di tutti, a partire dalle istituzioni. Siamo un Paese che ha tutte le carte in regola per mantenere alto il proprio prestigio nel mondo a partire dalle proprie produzioni di qualità, dalla creatività diffusa, dalla capacità di innovare. Tutte doti che si ritrovano nelle nostre imprese, anche le più piccole, a cui bisogna dare fiducia e strumenti per crescere e competere. Il sistema camerale – ha aggiunto il Presidente di Unioncamere - ha elaborato e sta mettendo in pratica un arco di proposte e iniziative a sostegno del fare impresa che può dare un contributo concreto a riprendere il percorso della crescita. Al governo abbiamo offerto tutta la nostra collaborazione e chiesto due cose: di intensificare gli sforzi per non far mancare il credito a chi investe, produce e crea occupazione e di attuare con scrupolo, in tutti i prossimi passaggi normativi, i principi contenuti nello Small Business Act puntando a sostenere la piccola impresa, senza la quale non c’è made in Italy, non c’è occupazione, non c’è sviluppo”. Il Quadro Generale A fine dicembre 2011 le imprese iscritte ai Registri delle Camere di commercio hanno raggiunto le 6.110.074 unità, oltre 50mila in più rispetto alla fine del 2010. In termini percentuali, lo stock delle imprese ha fatto segnare un tasso di crescita annuo del +0,82%, in rallentamento rispetto alla dinamica espansiva rilevata nel 2010 (+1,19% pari a 72mila unità in più), ma superiore alle performance del triennio 2007-2009, in cui la crescita media delle imprese si era attestata intorno allo 0,5%. Il dato di fine anno rispecchia il bilancio tra le oltre 391mila iscrizioni di nuove attività (quasi 20mila in meno del 2010, quando le imprese che hanno aperto i battenti erano state oltre 410mila) e le circa 341mila cessazioni (3mila in più rispetto alle 338mila dell’anno precedente). Tabella 1: Andamento demografico delle imprese italiane - Anni 2005-2011 (valori assoluti, tutti i settori)
Anno Imprese registrate[1] Iscrizioni Cessazioni [2] Saldo Tasso di Crescita [3]
2005 6.073.024 421.291 324.603 96.688 1,61%
2006 6.125.514 423.571 350.238 73.333 1,21%
2007 6.123.272 436.025 390.209 45.816 0,75%
2008 6.104.067 410.666 374.262 36.404 0,59%
2009 6.085.105 385.512 368.127 17.385 0,28%
2010 6.109.217 410.736 338.206 72.530 1,19%
2011 6.110.074 391.310 341.081 50.229 0,82%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Il Territorio Il Centro è l’area geografica che ha manifestato nel 2011 la maggiore vivacità, con un incremento del tessuto imprenditoriale di 16.633 unità ed un tasso di crescita dell’1,29%. Seguono il Nord-ovest (13.501 imprese in più e un incremento dello 0,84%), quindi il Mezzogiorno (13.986 imprese in più e un tasso del +0,7%) e il Nord-est (+6.109 unità, pari al +0,51% dello stock di imprese dell’area). Rispetto al 2010, tra le macro aree si segnala soprattutto l’accresciuta “sofferenza” del Sud, area in cui nel 2011 si è manifestato un rallentamento della crescita dettato non tanto per una diminuzione delle iscrizioni (circa 3.500 in meno del 2010) quanto piuttosto per un sensibile aumento delle cessazioni (7.400 in più dell’anno precedente). Tabella 2: Nati-mortalita’ delle imprese registrate per circoscrizioni territoriali – anno 2011
Iscrizioni Cessazioni Saldi Stock Tasso di Tasso di
Aree geografiche 31.12.2011 crescita 2011 crescita 2010
Nord-ovest 103.610 90.109 13.501 1.604.266 0,84% 1,20%
Nord-est 72.800 66.691 6.109 1.200.883 0,51% 0,65%
Centro 85.719 69.086 16.633 1.299.584 1,29% 1,62%
Sud E Isole 129.181 115.195 13.986 2.005.341 0,70% 1,24%
Totale Italia 391.310 341.081 50.229 6.110.074 0,82% 1,19%
1. Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese 2. Tra le regioni, nell’ordine solo Lazio, Lombardia, Campania, Toscana e Sicilia hanno messo a segno nel 2011 un incremento superiore alla media nazionale. In Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Basilicata, invece, il 2011 il bilancio anagrafico delle imprese si è chiuso con il segno meno. 3. Tabella 3: Nati-mortalita’ delle imprese registrate per regioni – anno 2011
Regioni Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock 31.12.2011 Tasso di crescita anno 2011 Tasso di crescita anno 2010
Piemonte 30.588 29.751 837 467.671 0,18% 0,82%
Valle D´aosta 799 844 -45 13.928 -0,32% 0,23%
Lombardia 61.393 49.863 11.530 955.088 1,21% 1,49%
Trentino A. A. 5.699 5.069 630 110.042 0,57% 1,00%
Bolzano 3.029 2.482 547 57.712 0,95% 1,44%
Trento 2.670 2.587 83 52.330 0,16% 0,52%
Veneto 30.576 27.095 3.481 505.467 0,69% 0,66%
Friuli V. G. 6.410 6.584 -174 109.658 -0,16% 0,39%
Liguria 10.830 9.651 1.179 167.579 0,71% 0,67%
Emilia Romagna 30.115 27.943 2.172 475.716 0,46% 0,61%
Toscana 28.865 24.490 4.375 417.200 1,05% 1,19%
Umbria 5.720 5.561 159 96.266 0,17% 1,33%
Marche 11.179 10.752 427 177.656 0,24% 1,14%
Lazio 39.955 28.283 11.672 608.462 1,94% 2,11%
Abruzzo 10.396 9.218 1.178 151.303 0,78% 1,47%
Molise 2.211 2.189 22 35.497 0,06% 0,81%
Campania 36.696 30.834 5.862 557.207 1,06% 1,32%
Puglia 25.713 24.758 955 385.856 0,25% 1,34%
Basilicata 3.106 3.376 -270 61.550 -0,43% 0,41%
Calabria 11.510 10.317 1.193 180.922 0,66% 1,67%
Sicilia 29.953 25.471 4.482 463.475 0,96% 0,96%
Sardegna 9.596 9.032 564 169.531 0,33% 1,24%
Italia 391.310 341.081 50.229 6.110.074 0,82% 1,19%
4. Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le Forme Giuridiche L’85% della crescita va attribuita alle imprese nate in forma di società di capitali (cresciute al ritmo del 3,15% corrispondente ad un saldo di 42.592 unità in più rispetto al 2010), mentre è stato negativo l’andamento delle società di persone (-0,03% con un saldo di -388). Un altro 9% del bilancio annuale è dovuto alle imprese che hanno scelto la forma di cooperativa o di consorzio (4.644 in più). Decisamente contenuto, infine, l’apporto delle imprese individuali: solo 3.381 unità in più, pari al 6% del saldo complessivo. Con riferimento a questa forma giuridica, è da notare come l’apporto dell’imprenditoria immigrata continui a dimostrarsi decisivo per la tenuta del tessuto imprenditoriale più minuto. Il saldo di quelle con titolare immigrato nel 2011 è risultato infatti positivo per 8.227 unità, come effetto della differenza tra 31.657 iscrizioni e 23.430 cessazioni. Questi dati consentono di dire che ormai l’apporto di imprese con titolare straniero è diventato un dato di struttura per le Ditte individuali, che ne spiega la tenuta proprio in questi ultimi anni di crisi. Il fatto non ha solo rilevanza statistica ma allude a percorsi di integrazione nel tessuto economico e sociale del Paese di proporzioni ridotte, ma significative emerse dai processi di immigrazione di questi ultimi anni. Tabella 4: nati-mortalita’ delle imprese registrate per forma giuridica - anno 2010
Forme giuridiche Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock al 31.12.2011 Tasso di crescita 2011 Tasso di crescita 2010
Società di capitali 80.744 38.152 42.592 1.385.626 3,15% 3,86%
Società di persone 45.187 45.575 -388 1.150.351 -0,03% 0,32%
Ditte individuali 253.522 250.141 3.381 3.364.883 0,10% 0,39%
Altre forme 11.857 7.213 4.644 209.214 2,19% 2,35%
Totale 391.310 341.081 50.229 6.110.074 0,82% 1,19%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tabella 5: Cooperative registrate per regioni
Regioni Registrate 31.12.2011 Saldo degli stock (*) Var. % 2011-2010 (*)
Piemonte 5.914 77 1,32%
Valle D´aosta 287 -1 -0,35%
Lombardia 19.446 586 3,11%
Trentino-alto Adige 1.556 -5 -0,32%
Bolzano 921 2 0,22%
Trento 635 -7 -1,09%
Veneto 5.834 137 2,40%
Friuli-venezia Giulia 1.305 -4 -0,31%
Liguria 2.841 55 1,97%
Emilia-romagna 7.501 148 2,01%
Toscana 6.792 161 2,43%
Umbria 1.583 -19 -1,19%
Marche 2.568 34 1,34%
Lazio 19.249 597 3,20%
Abruzzo 2.686 -89 -3,21%
Molise 773 -6 -0,77%
Campania 18.598 290 1,58%
Puglia 13.741 265 1,97%
Basilicata 2.370 27 1,15%
Calabria 5.663 84 1,51%
Sicilia 25.874 417 1,64%
Sardegna 4.702 127 2,78%
Italia 149.283 2.881 1,97%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio I Settori A livello settoriale – oltre al protrarsi della storica e strutturale riduzione delle imprese del settore agricolo (quasi 19mila in meno) - si evidenzia la perdita di oltre 3mila attività manifatturiere (-0,5% di tutto lo stock esistente a inizio anno) e riduzioni piuttosto esigue delle imprese attive nell’Estrazione di minerali da cave e miniere, nel Trasporto e magazzinaggio e nell’Amministrazione pubblica e difesa. Tab. 6 – Totale imprese per i principali settori di attività economica – Anno 2011 Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente
Settori Stock al 31.12.2011 Quota % del settore sul totale Saldo annuale dello stock (*) Var. % annua dello stock
Agricoltura, silvicoltura pesca 837.624 13,7% -18.922 -2,20%
Estrazione di minerali da cave e miniere 4.872 0,1% -45 -0,89%
Attività manifatturiere 617.768 10,1% -3.137 -0,50%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 6.702 0,1% 1.797 36,28%
Fornitura di acqua; reti fognarie 10.666 0,2% 153 1,43%
Costruzioni 906.496 14,8% 6.060 0,67%
Commercio all´ingrosso e al dettaglio; riparazione di auto 1.550.863 25,4% 12.034 0,78%
Trasporto e magazzinaggio 178.846 2,9% -375 -0,21%
Attività dei servizi alloggio e ristorazione 392.337 6,4% 11.537 3,01%
Servizi di informazione e comunicazione 125.190 2,0% 2.803 2,27%
Attività finanziarie e assicurative 116.807 1,9% 771 0,66%
Attività immobiliari 281.265 4,6% 5.468 1,96%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 193.251 3,2% 5.929 3,13%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 156.616 2,6% 5.545 3,64%
Istruzione 26.262 0,4% 1.640 6,61%
Sanità e assistenza sociale 33.885 0,6% 1.715 5,28%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 66.334 1,1% 2.409 3,72%
Altre attività di servizi 231.360 3,8% 2.893 1,26%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Prosegue invece, anche a un ritmo sostenuto, la crescita in altri settori tra i quali quello della Fornitura di energia elettrica e gas, l’Istruzione, la Sanità, le Attività legate all’alloggio e alla ristorazione, le Attività professionali, scientifiche e tecniche, il Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, le Attività artistiche e sportive. L’artigianato Pur non eguagliando la performance negativa del 2009, si accentuano nel 2011 le difficoltà delle imprese artigiane, che alla fine dello scorso dicembre si sono attestate al valore di 1.461.183 unità, circa 6mila in meno rispetto al 2010. La riduzione della base imprenditoriale artigiana (-0,43% il tasso di crescita), a livello territoriale appare legata soprattutto all’andamento del Mezzogiorno (dove il saldo è negativo di oltre 3mila unità) mentre, a livello settoriale, riflette in primo luogo le difficoltà del settore manifatturiero (4.424 le imprese in meno), del Trasporto e magazzinaggio (-2.684), del Commercio all’ingrosso e al dettaglio (-1.176) e delle Costruzioni (-1.695). Tabella 7: Andamento demografico delle imprese artigiane - Anni 2005-2011 (valori assoluti, tutti i settori)
Anno Imprese registrate Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di Crescita [4]
2005 1.476.182 121.413 106.187 15.226 1,04%
2006 1.483.957 121.339 110.875 10.464 0,71%
2007 1.494.517 137.304 124.783 12.521 0,84%
2008 1.496.645 125.484 120.027 5.457 0,37%
2009 1.478.224 108.542 124.456 -15.914 -1,06%
2010 1.470.942 109.753 114.817 -5.064 -0,34%
2011 1.461.183 104.438 110.755 -6.317 -0,43%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tabella 8: Nati-mortalita’ delle imprese artigiane registrate per regioni – anno 2011
Regioni Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock 31.12.2011 Tasso di crescita anno 2011 Tasso di crescita anno 2010
Piemonte 10.592 11.166 -574 135.630 -0,42% -0,15%
Valle D´aosta 315 363 -48 4.216 -1,12% 0,52%
Lombardia 19.170 19.231 -61 267.588 -0,02% -0,18%
Trentino A. A. 1.490 1.503 -13 26.901 -0,05% 0,22%
Bolzano 738 668 70 13.310 0,53% 0,29%
Trento 752 835 -83 13.591 -0,61% 0,16%
Veneto 9.937 11.038 -1.101 141.792 -0,77% -0,20%
Friuli V. G. 2.266 2.358 -92 30.354 -0,30% -0,57%
Liguria 3.842 3.378 464 47.833 0,98% 0,62%
Emilia Romagna 11.219 11.615 -396 142.731 -0,28% -1,29%
Toscana 9.668 10.115 -447 116.978 -0,38% -0,44%
Umbria 1.593 1.913 -320 23.855 -1,32% -0,61%
Marche 3.629 4.116 -487 50.598 -0,95% -0,47%
Lazio 7.523 7.288 235 102.769 0,23% 0,64%
Abruzzo 2.557 2.791 -234 36.195 -0,64% 0,52%
Molise 447 500 -53 7.555 -0,70% -0,78%
Campania 5.072 5.241 -169 75.133 -0,22% -0,08%
Puglia 5.349 5.957 -608 77.736 -0,77% -0,58%
Basilicata 538 677 -139 11.824 -1,16% -0,99%
Calabria 2.350 2.596 -246 36.888 -0,66% -1,24%
Sicilia 4.643 5.865 -1.222 83.452 -1,43% -0,33%
Sardegna 2.238 3.044 -806 41.155 -1,92% -2,07%
Italia 104.438 110.755 -6.317 1.461.183 -0,43% -0,34%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tab.9 – Totale imprese artigiane per i principali settori di attività economica – Anno 2011 Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente
Settori Stock al 31.12.2011 Quota % del settore sul totale Saldo dello stock (*) Var. % dello stock
Agricoltura, silvicoltura pesca 10.345 0,7% -108 -1,03%
Estrazione di minerali da cave e miniere 872 0,1% -29 -3,20%
Attività manifatturiere 347.242 23,8% -4.224 -1,20%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 85 0,0% 4 4,94%
Fornitura di acqua; reti fognarie 2.499 0,2% -27 -1,07%
Costruzioni 584.264 40,0% -1.695 -0,29%
Commercio all´ingrosso e al dettaglio; riparazione di auto 89.508 6,1% -1.176 -1,29%
Trasporto e magazzinaggio 100.583 6,9% -2.684 -2,59%
Attività dei servizi alloggio e ristorazione 48.751 3,3% 1.101 2,31%
Servizi di informazione e comunicazione 11.200 0,8% 461 4,28%
Attività finanziarie e assicurative 133 0,0% 2 1,53%
Attività immobiliari 205 0,0% -17 -7,62%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 24.874 1,7% 132 0,53%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 41.459 2,8% 1.950 4,93%
Istruzione 2.250 0,2% 14 0,00%
Sanità e assistenza sociale 812 0,1% 23 0,63%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 6.620 0,5% -93 2,91%
Altre attività di servizi 187.441 12,8% 412 -1,38%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Totale Imprese Riepilogo dei principali indicatori di nati-mortalità delle imprese nel 2011 Graduatoria provinciale per tasso di crescita
Province Imprese registrate Saldo annuale Tasso di crescita
Roma 450.463 10.273 2,32%
Milano 355.148 7.647 2,14%
Ragusa 35.196 731 2,12%
Monza 72.933 1.276 1,76%
Massa-carrara 22.528 381 1,71%
Messina 59.875 1.034 1,66%
Prato 33.176 540 1,63%
Pisa 43.757 662 1,53%
Livorno 32.589 484 1,49%
Salerno 121.626 1.633 1,36%
Pescara 35.767 489 1,35%
Lecce 73.014 939 1,30%
Padova 102.203 1.345 1,29%
Palermo 98.592 1.292 1,29%
Teramo 36.736 459 1,26%
Caserta 88.672 1.109 1,26%
Catania 100.973 1.227 1,23%
Latina 57.812 707 1,22%
Grosseto 29.710 355 1,20%
Firenze 108.671 1.181 1,08%
Napoli 267.615 2.862 1,08%
La Spezia 21.059 226 1,08%
Genova 86.420 900 1,05%
Reggio Calabria 50.425 500 1,00%
Siracusa 37.001 361 0,98%
Bolzano - Bozen 57.712 547 0,95%
Modena 75.504 697 0,93%
Bergamo 95.987 885 0,93%
Ascoli Piceno 24.850 225 0,91%
Arezzo 38.731 348 0,90%
Isernia 8.900 77 0,86%
Frosinone 46.525 398 0,86%
Catanzaro 32.709 275 0,84%
L´aquila 31.274 258 0,83%
Vibo Valentia 13.963 111 0,76%
Viterbo 38.430 291 0,76%
Brescia 122.191 891 0,73%
Rimini 40.954 293 0,72%
Lecco 27.390 189 0,69%
Cosenza 66.451 453 0,69%
Como 50.630 337 0,66%
Novara 32.065 213 0,66%
Reggio Emilia 57.861 380 0,66%
Venezia 79.725 516 0,65%
Pesaro E Urbino 42.389 262 0,62%
Sassari 55.541 342 0,62%
Lucca 45.196 281 0,62%
Varese 72.947 447 0,61%
Vicenza 86.477 516 0,60%
Bologna 97.605 577 0,59%
Treviso 93.285 524 0,56%
Caltanissetta 25.039 144 0,54%
Taranto 48.015 252 0,53%
Province Imprese registrate Saldo annuale Tasso di crescita
Verona 98.452 509 0,51%
Mantova 42.799 201 0,47%
Perugia 74.160 321 0,43%
Ancona 47.445 202 0,43%
Piacenza 31.778 125 0,39%
Avellino 44.201 175 0,39%
Rovigo 28.713 112 0,39%
Verbano C.o. 13.996 53 0,38%
Torino 237.433 855 0,36%
Pistoia 33.468 113 0,34%
Vercelli 17.932 58 0,32%
Cagliari 70.980 224 0,31%
Ravenna 42.231 129 0,30%
Savona 32.062 98 0,30%
Cremona 30.902 89 0,29%
Oristano 14.881 37 0,24%
Benevento 35.093 83 0,24%
Parma 47.602 107 0,23%
Pavia 50.148 103 0,21%
Forli´ - Cesena 44.775 80 0,18%
Foggia 74.336 133 0,18%
Trento 52.330 83 0,16%
Trieste 16.866 24 0,14%
Fermo 22.815 32 0,14%
Siena 29.374 30 0,10%
Pordenone 28.429 11 0,04%
Rieti 15.232 3 0,02%
Bari 153.187 -2 0,00%
Trapani 47.822 -19 -0,04%
Chieti 47.526 -28 -0,06%
Matera 21.924 -15 -0,07%
Nuoro 28.129 -39 -0,14%
Cuneo 74.109 -105 -0,14%
Asti 25.950 -38  
   
 

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