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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Gennaio 2012
 
   
  STUDIO TROVA COLLEGAMENTO TRA FIRMA MOLECOLARE E MORBO DI ALZHEIMER

 
   
  Bruxelles, 30 gennaio 2012 - Scienziati in Finlandia hanno scoperto in che modo una firma biochimica potrebbe permettere di prevedere l´evoluzione verso il morbo di Alzheimer. Lo studio è in parte finanziato dal progetto Predictad ("From patient data to personalised healthcare in Alzheimer´s disease"), che ha ricevuto quasi 2,9 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7°Pq). I risultati suggeriscono che questa malattia neurologica è preceduta da una firma molecolare che è indicativa di ipossia e da una regolazione verso l´alto della via dei pentoso fosfati. Lo studio, pubblicato nella rivista Translational Psychiatry, potrebbe portare allo sviluppo di metodi per la diagnosi precoce della malattia. Guidati dal professor Matej Oresic, gli scienziati del Vtt Technical Research Centre affermano che è possibile usare una semplice analisi biochimica di un campione di siero mesi o addirittura anni prima che emergano i sintomi iniziali del morbo di Alzheimer, per analizzare questo indicatore. L´uso di questo tipo di analisi in un ambiente medico aiuta i medici a effettuare valutazioni neurocognitive, ed essa può essere anche applicata nell´individuazione di pazienti che sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare questa malattia e che necessitano di un ulteriore controllo più approfondito. I sistemi sanitari dei paesi occidentali stanno compiendo ogni sforzo per sconfiggere il morbo di Alzheimer, un problema crescente per i milioni di pazienti a cui viene diagnosticata questa malattia. Gli esperti dicono che ogni anno, con l´invecchiamento della popolazione, emergono sempre più nuovi casi. Da notare che la progressione del morbo di Alzheimer è graduale, con lo stadio preclinico della malattia che si ritiene possa durare molti decenni. Gli esperti affermano che lo stadio predemenziale, che è anche chiamato "deterioramento cognitivo lieve" (Mci - mild cognitive impairment), è caratterizzato da lievi sintomi che potrebbero avere effetti sulle attività quotidiane complesse. Si ritiene che il Mci sia una fase di transizione tra il normale invecchiamento e il morbo di Alzheimer. Secondo i ricercatori, vi è un maggiore rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer quando è presente il Mci. Ma questo stato è eterogeneo e ha una serie di esiti diversi, compreso un ritorno alla cognizione normale. Lo studio dei cambiamenti e dei processi molecolari che definiscono i pazienti con Mci che rischiano di sviluppare il morbo di Alzheimer era tra le priorità dei ricercatori. Essi hanno usato la metabolomica, un metodo ad alto volume per rilevare piccoli metaboliti e generare profili dei metaboliti del siero collegati all´evoluzione verso il morbo di Alzheimer. Essi hanno identificato quali pazienti a cui era stato diagnosticato il Mci all´inizio hanno in seguito sviluppato il morbo di Alzheimer. Essi hanno inoltre individuato la firma molecolare in grado di identificare questi pazienti nella fase iniziale. Anche se attualmente non esiste alcuna terapia per la prevenzione del morbo di Alzheimer, una diagnosi precoce è importante sia per ritardare la comparsa della malattia, mediante trattamento farmacologico e/o cambiamenti nello stile di vita del paziente, sia per valutare l´efficacia di possibili agenti terapeutici per il morbo di Alzheimer. Per maggiori informazioni, visitare: Ricerca sulle Tic nell´ambito del 7° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp7/ict/  Predictad: http://www.Predictad.eu/    
   
 

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