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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Gennaio 2012
 
   
  UE, TRAGEDIA COSTA: CONCORDIA PIÙ SICUREZZA IN MARE

 
   
  Strasburgo, 30 gennaio 2012 – Martedì scorso, durante un dibattito con il commissario Siim Kallas, i deputati della commissione per i Trasporti hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla formazione per le evacuazioni dai piroscafi in caso di emergenza. E suggeriscono di ridurre le misure massime delle navi da crociera. A seguito della tragedia della nave Costa Concordia, verranno riviste le regole sulla sicurezza delle grandi imbarcazioni. Nel 2012 dovrebbero essere presentate nel 2012 delle nuove misure. La nave da crociera italiana Costa Concordia è affondata il 13 gennaio nei pressi dell´isola del Giglio mentre trasportava 4000 passeggeri. Il naufragio ha causato 16 morti e 20 persone. Oltre alla tragedia umana, oggi si affronta il rischio di una catastrofe naturale che potrebbe essere evitata grazie a due serbatoi che dovrebbero riuscire a contenere più di 2000 tonnellate di carburante. Il deputato inglese di centro sinistra Brian Simpson, presidente della commissione parlamentare per i Trasporti e il turismo, ha evidenziato l´importanza di cooperare con le autorità italiane incaricate di seguire l´inchiesta. Si è inoltre complimentato con i soccorsi e l´equipaggio per il lavoro svolto durante l´evacuazione dei passeggeri. Le regole sono state rispettate? Dai tempi del Titanic nel 1914, esiste in effetti una convenzione internazionale sulla sicurezza marittima. "Cosa è successo all´imbarcazione" si interroga il deputato italiano di centro sinistra David-maria Sassoli: "Apparentemente la scatola nera è rotta e non sapremo mai cosa è successo esattamente". "Il problema non è legato all´assenza di regole ma al fatto che non vengono rispettate" ha sottolineato il deputato di centro destra Carlo Fidanza. "Bisogna aspettare i risultati dell´inchiesta prima di prendere delle misure" ha aggiunto prendendo la difesa dei lavoratori nel settore. "L´imbarcazione era molto vicina alla costa" ha denunciato la deputata italiana di centro sinistra Debora Serracchiani. "Non è una tragedia italiana perché la maggior parte delle vittime non sono italiane: si tratta di una tragedia europea" ha indicato il deputato liberale italiano Giommaria Uggias. «C´erano troppe persone a bordo: non è possibile evacuare così tante persone in pochi minuti". Un errore umano ? "Circa l´80% degli incidenti legati al trasporto sono dovuti ad un errore umano" indica la Convenzione internazionale sulle norme legate alla formazione dell´equipaggio (Convenzione Stcw). La tradizione marittima vuole che il capitano sia l´ultima persona a lasciare una nave che affonda. Ma questa prassi non deve diventare legge, ha indicato il commissario Kallas. L´agenzia europea per la sicurezza marittima, basata a Lisbona, è incarica di sostenere gli Stati membri in caso di incidenti al largo delle proprie coste.  
   
 

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