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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Gennaio 2012
 
   
  PUGLIA: ISTITUITO TAVOLO TECNICO PER IPOTESI RIPRISTINO INVASI ARTIFICIALI

 
   
  Bari, 31 gennaio 2012 – Lo scorso 27 gennaio è stato istituito un tavolo tecnico che avrà il compito di presentare, nel giro di un mese, una relazione dettagliata di valutazione preventiva della fattibilità tecnica e dell´utilità delle opere di ripristino degli invasi artificiali attualmente inutilizzati nei territori di Gravina in Puglia, Poggiorsini, Spinazzola e Altamura. La decisione è stata assunta nel corso dell´incontro convocato dall´assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, alla presenza del Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Terre D´apulia Antonio Stanco, del Segretario Generale dell´Autorità di Bacino della Puglia Antonio Di Santo e rappresentanti dell´Acquedotto pugliese. Negli anni ´90 la Regione Puglia e il Ministero per gli interventi straordinari nel mezzogiorno diedero il via ad un progetto di sistemazione idraulica del bacino del Capodacqua. L´obiettivo era quello di realizzare una rete irrigua e ridurre la vulnerabilità idraulica dei territori a valle del costone murgiano attraverso la realizzazione di una diga sul torrente Capodacqua, affluente sinistro del Bradano. Le opere di sistemazione idraulica a monte avevano lo scopo di raccogliere le acque meteoriche e di scorrimento e di convogliarle nella diga e comprendevano 5 invasi, per una copertura complessiva di 600 ettari di Murgia ed un volume di 250.000 metri cubi d´acqua; gli invasi dovevano essere raccordati con la diga per mezzo di 50 chilometri di canali in cemento e 500 briglie di contenimento, quasi interamente realizzate. Inoltre, erano previsti 4 pozzi per la captazione delle acque nel periodo estivo ed un parco eolico, che avrebbero dovuto provvedere all´alimentazione elettrica dei pozzi stessi. Il progetto sollevò proteste da parte di alcuni comuni e i lavori furono bloccati varie volte in quanto alcuni tratti dei canali in costruzione ricadevano in aree d´interesse archeologico. Al momento, le opere necessitano di interventi di rifunzionalizzazione, per un ammontare di circa € 9.400.000,00. "Prima di intraprendere l´esame di una qualsiasi forma di progettazione - ha detto Amati - e di reperire eventuali fonti di finanziamento, abbiamo la necessità di prendere in esame la compatibilità delle opere di ripristino con il piano industriale del Consorzio di Bonifica e di valutare il bilancio idrico, la funzionalità e la fattibilità degli interventi, oltre alla possibilità di inserire i pozzi esistenti nel "corredo" di emergenza di Acquedotto pugliese. È sopraggiunta dunque, la necessità di istituire un tavolo tecnico composto da tecnici del Consorzio di bonifica, di Acquedotto pugliese, dell´Autorità di Bacino e dei servizi regionali competenti che, entro il prossimo 24 febbraio, dovranno redigere una relazione dettagliata su tutti i punti presi in esame. È necessario capire se dopo i lavori di rifunzionalizzazione le opere potranno essere gestite dal Consorzio di Bonifica, se a seguito dell´erogazione dei finanziamenti utili saremo in grado di tagliare il nastro inaugurale dell´opera, dato che l´assessorato che guido finanzia opere e non progettazioni e se, nell´ambito di una valutazione costi - benefici, nel bilancio idrico questa attività sia giustificata. Naturalmente, lavoreremo cercando di non sprecare tutto ciò che è stato già realizzato, poiché il nostro primo dovere è sempre quello trasformare una disgrazia in grazia".  
   
 

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