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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 01 Febbraio 2012 |
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MARCO BELLOCCHIO L’INQUIETUDINE DI UN SOGNO CONTO ALLA ROVESCIA PER LA XIV EDIZIONE DE LO SGUARDO DEI MAESTRI
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Pordenone, 1 febbraio 2012 - Mentre iniziano le riprese del suo ultimo film, La bella addormentata, si avvicina la Xiv edizione de Lo Sguardo dei Maestri: Marco Bellocchio - L´inquietudine di un sogno. La retrospettiva - che si svolgerà dal 7 febbraio al 15 marzo 2012, a Udine, Pordenone e Trieste con apertura ufficiale martedì 7 febbraio al Visionario di Udine - è promossa e curata dal Centro Espressioni Cinematografiche, Cinemazero e La Cineteca del Friuli in collaborazione con Bonawentura / La Cappella Underground con il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Crup e con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma/cineteca Nazionale. I tredici titoli proposti (12 lungometraggi, di cui un documentario inedito, e un cortometraggio) corrono su diverse direttive più o meno esplicite, tese ad attraversare l’opera del regista con le lente dei grandi temi che l’hanno appassionato. L’attenzione alla visione e al sogno e la peculiare direzione utopica del suo confronto con il presente hanno sempre contraddistinto il suo approccio, caratterizzandone lo stile pur nella molteplicità di generi cinematografici sperimentati. Come sottolineano i curatori della retrospettiva Denis Brotto e Farah Polato, “Si sono rintracciati i bagliori di un cinema inquieto, a suggerire la forza penetrante dello sguardo di un maestro, Bellocchio, che ha saputo mutare, rinnovarsi, rischiare ad ogni nuova sfida, ad ogni nuova opera. In attesa dell’imminente La bella addormentata”. Fuori dagli schemi, fuori dalle interpretazioni influenzate, il regista vincitore del Leone d’oro alla Carriera all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, propone una rilettura libera, nuova ma assolutamente personale della storia e degli uomini. Infatti, già con il suo primo film I pugni in tasca del 1965, Bellocchio si è iscritto a pieno titolo nella travolgente stagione del “giovane cinema italiano” degli anni sessanta, marcato da tratti stilistici fortemente personalizzati e dalla capacità di rivolgere uno sguardo niente affatto conciliante sulla società. Il percorso non poteva che aprirsi con I pugni in tasca (1965), folgorante opera prima del maestro Bellocchio, accompagnata da Gli occhi, la bocca (1982), dove, dopo 17 anni di distanza, il maestro torna sui medesimi passi del film d’esordio. A seguire, La balia (1999), dal racconto di Pirandello, in cui il tema familiare si contamina con il mondo della follia, e Il sogno della farfalla (1994), al confine tra sogno e realtà, tra vita e “rappresentazione” e interessante esempio delle “discusse” opere scritte da Bellocchio assieme allo psicanalista Fagioli. Con L’ora di religione (2002) e Nel nome del padre (1971) rinnova lo sguardo sull’istituzione familiare, osservata, in questi casi, nel rapporto con un’altra istituzione cruciale nel cinema di Bellocchio, quella religiosa. Enrico Iv (1984) e Vincere (2009), apparentemente distanti fra loro, rivelano invece un risolutivo legame nel mostrare la dimensione di una “messa in scena” quale luogo dell’esercizio del potere e nel rappresentare la follia quale espressione di volontà in un caso, condizione imposta nell’altro. La scansione punteggiata da Buongiorno, notte (2003), Discutiamo, discutiamo (1969, episodio di Amore e rabbia) e il meno noto documentario, commissionato dall’Uci, Il popolo calabrese ha rialzato la testa (1969) introduce all’inquieta e complessa riflessione politico-sociale che da sempre attraversa la produzione di Bellocchio e che trova nella “revisione” del caso Moro una delle manifestazioni più intense, potenti, controverse. Una luce introspettiva e autobiografica chiude infine la rassegna, con i film Il gabbiano (1977) e Sorelle Mai (2011), nei quali si impone il valore della dimensione artistica per Bellocchio e l’amore mai sopito per Cechov. La manifestazione/tributo (sia a Udine che a Pordenone e Trieste) sarà accompagnata da un catalogo curato da Denis Brotto e Farah Polato. Sedi di proiezione: Udine / Visionario Via Asquini, 33 0432299545 www.Visionario.info Pordenone / Cinemazero Piazza Maestri Del Lavoro 3 0434520527 www.Cinemazero.org Trieste / Teatro Miela Piazza Duca Degli Abruzzi 040365119 www.Miela.it www.Lacappellaunderground.org |
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