Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Febbraio 2012
 
   
  STUDIO NTV SU SCORPORO RETE: DATI ERRATI E CONCLUSIONI CONTRARIE ALL’EVIDENZA

 
   
  Roma, 2 febbraio 2012 - Analisi che guardano solo a metà della realtà e che si fondano su dati parziali e sbagliati, non possono che portare a conclusioni virtuali, di fatto opposte all’evidenza. Ci rammarica dover ancora una volta, dati alla mano, confutare i risultati cui è giunto il “piccolo Ufficio Studi di Ntv” (come ama definirsi) nel suo contributo offerto al dibattito sulla presunta necessità di una separazione proprietaria tra Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia. Se il reale intento del position paper di Ntv basato sul confronto tra il modello inglese e quello italiano è individuare quello più efficiente e vantaggioso, non può concentrarsi solo sui Gestori dell’infrastruttura ma deve prendere in considerazione tutti gli attori coinvolti: clienti, Stato, sicurezza e indotto industriale. Prendendo in considerazione i tre grandi sistemi ferroviari più liberalizzati d’Europa la situazione è questa: in Italia e in Germania la separazione tra Gestore dell’infrastruttura e Società di trasporto è già contabile, manageriale e societaria. In Inghilterra è anche proprietaria. Ebbene, in Inghilterra questa separazione ha fatto lievitare in modo clamoroso i costi per tutti. Non è forse un caso che tale fondamentale conseguenza non venga rilevata nel position paper di Ntv. A dimostrazione di ciò riportiamo non solo opinioni o stime, ma fatti concreti: 1) maggiori oneri per i clienti: inchieste giornalistiche (l’ultima commissionata dalla Bbc e pubblicata sul suo sito il 30 dicembre 2011) hanno evidenziato come nel trasporto regionale le tariffe inglesi siano superiori alle italiane anche di 10 volte. 2) maggiori oneri per lo Stato e le Società di trasporto: l’Office of Rail Regulation ha stimato la crescita dell’impegno finanziario del Governo inglese, e quindi dei cittadini britannici, verso il settore ferroviario, di oltre il 200% negli ultimi dieci anni, a prezzi costanti 2000. I dati di Bilancio dei gestori dell’infrastruttura relativi al 2009 (quelli confrontabili perché redatti con gli stessi principi contabili internazionali) e il documento di contabilità regolatoria “2009 Regulatory Financial Statement” realizzato da Network Rail, mostrano che in Inghilterra il Gestore dell’infrastruttura incassa circa il 37% in più dalle Società di trasporto in termini di pedaggio unitario e oltre il doppio dallo Stato in termini di corrispettivi in conto economico. Inoltre, i costi operativi unitari di Network Rail risultano pari a circa il doppio di quelli di Rfi. I dati economici non lasciano quindi spazio ad alcun dubbio. E abbiamo tralasciato tutte le considerazioni sulla sicurezza della rete – da tempo ormai il sistema ferroviario della Gran Bretagna non fornisce dati all’Uic per le statistiche e le classifiche mondiali della sicurezza - e sull’efficienza dell’intero sistema ferroviario, duramente contestato e criticato oltre Manica, come conferma con autorevolezza il recente rapporto “Realising the potential of Gb rail (Mc Nulty Report)”, realizzato dal Ministero dei Trasporti e dal regolatore ferroviario inglesi e facilmente consultabile sul web. Applicando la medesima metodologia, il sistema ferroviario inglese nel suo complesso (gestore di infrastruttura e imprese ferroviarie), costa alla collettività, per passeggero chilometro, più del doppio di quello italiano. E, come se non bastasse, l’industria ferroviaria inglese, quindi tutta la filiera produttiva e dei fornitori anche di componenti e apparati, è pressoché sparita. Infine, la dimostrazione più evidente per i cittadini dell’elevato grado di liberalizzazione oggi presente in Italia e del fatto di quanto questa sia del tutto indipendente dalla separazione proprietaria della rete è proprio l’esistenza di Ntv e il suo annunciato imminente avvio dell’operatività: non esiste infatti Paese al mondo dove ci sia più di un solo operatore di alta velocità.  
   
 

<<BACK