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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Febbraio 2012
 
   
  RALLENTA IL SISTEMA IMPRENDITORIALE FERRARESE

 
   
   Ferrara, 2 febbraio 2012 - La crisi di fiducia che dalla metà del 2011 ha colpito il nostro e gli altri paesi dell’eurozona, ha molto rallentato la voglia di fare impresa dei ferraresi. Tra gennaio e dicembre dello scorso anno il registro della Camera di Commercio di Ferrara ha rilevato la nascita di 2.218 aziende, a fronte delle quali 2.434 hanno cessato l’attività. Il saldo di fine anno ammonta, pertanto, a 216 imprese in meno che portano il totale dello stock di imprese esistenti al 31 dicembre 2011, al valore di 37.406 unità. In pratica un’impresa ogni undici abitanti. Se rispetto al 2010, dunque, il dato certifica un vero e proprio rallentamento della vitalità del sistema (-0,6% contro +0,7% il tasso di espansione della base imprenditoriale), va detto però che il bilancio del 2011 è stato comunque migliore di quello del 2009, quando il calo di imprese si è aggirato intorno a -0,72%. A determinare il calo dello stock è stata principalmente la più ridotta dinamica delle aperture (diminuite di 314 unità rispetto al 2010), mentre ha inciso meno l’aumento delle chiusure (157 unità in più rispetto all’anno precedente). Questi i dati di sintesi più significativi dell’indagine Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio su dati Infocamere. “L’impresa – ha detto Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara - resta un’àncora fondamentale per la tenuta del tessuto sociale, oltre che economico, del Paese. Soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando. A chi fa impresa nel rispetto delle regole e con l’obiettivo di costruire qualcosa di duraturo, deve andare il rispetto e l’incoraggiamento di tutti, a partire dalle istituzioni. Siamo un Paese che ha tutte le carte in regola per mantenere alto il proprio prestigio nel mondo a partire dalle proprie produzioni di qualità, dalla creatività diffusa, dalla capacità di innovare. Tutte doti che si ritrovano nelle nostre imprese, anche le più piccole, a cui bisogna dare fiducia e strumenti per crescere e competere”.  
   
 

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