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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Febbraio 2012
 
   
  UE - ANTICONTRAFFAZIONE, ACTA: "CIÒ CHE ERA AUTORIZZATO, RESTERÀ AUTORIZZATO"

 
   
  Bruxelles, 6 febbraio 2012 - La settimana scorsa l´Unione europea e 22 dei suoi Stati membri hanno firmato l´accordo anti-contraffazione commerciale Acta, che entrerà in vigore solo dopo l´approvazione del Pe. Numerosi dibattiti e consultazioni sono previsti nei mesi a venire, prima del voto finale in plenaria, previsto in giugno. Il presidente della commissione parlamentare per il commercio internazionale, il deputato portoghese di centro sinistra Vital Moreira, si esprime sui punti più spinosi dell´accordo. Cos´è l´Acta? Vital Moreira - L´accordo Acta non vuole ridefinire i limiti relativi alla protezione dei diritti alla proprietà intellettuale come i copyright, i brevetti e i marchi… ma si occupa piuttosto di applicare i meccanismi di protezione di questi diritti. È una convezione dell´Organismo mondiale del commercio, chiamata Trips (Accordo sui diritti di Proprietà Intellettuale relativi al commercio), e alla quale l´Unione europea e tutti gli Stati membri aderiscono, che stabilisce i limiti di questi diritti, oltre a prevedere anche le regole d´applicazione. Acta è piuttosto un aggiornamento dei mezzi e dei meccanismi di protezione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale. È un accordo multilaterale tra paesi sviluppati - Unione europea, Stati Uniti, Giappone…- e altri meno sviluppati - Messico, Marocco…- che punta a rinforzare la proprietà intellettuale. Tutto ciò che era autorizzato resta autorizzato, tutto ciò che era vietato resta vietato. Si tratta semplicemente di essere più efficaci rispetto alle violazioni dei diritti sulla proprietà intellettuale. Perché l´accordo è così contestato? Vm - I punti sensibili riguardano una piccola parte dell´accordo. In particolare i diritti sulla proprietà intellettuale su internet, il download di musica, letteratura e teatro. Penso che sia importante sottolineare che molte critiche fatte non riguardano il contenuto dell´accordo. Per esempio lo scaricamento dei dati ad uso personale non è vietato, e non lo sarà. Ciò che sarà vietato riguarda la violazione dei diritti sulla proprietà a fine commerciali. Cosa possono fare i cittadini che vogliono esprimersi sul tema? Vm - Il testo proposto è già disponibile sul nostro sito, nonostante non sia ancora stato inviato ufficialmente. Anche l´opinione del nostro servizio giuridico, solitamente confidenziale, è stato reso pubblico. I dibattiti della nostra commissione parlamentare - per il commercio internazionale - sono trasmessi in diretta su internet. L´1 marzo organizziamo un workshop al quale tutti possono partecipare. Il commissario europeo al commercio Karel De Gucht ha già confermato la sua presenza. Alcuni gruppi politici, in particolare quelli contro l´approvazione dell´Acta, promuovono il dibattito on line. I cittadini hanno già iniziato a inviare centinaia, se non migliaia, di mail ai deputati. Tutti i problemi sollevati verranno affrontati, in commissione parlamentare e in plenaria. Il trattamento di questo tema non mancherà certo di apertura, trasparenza e partecipazione democratica. Il Parlamento può cambiare il contenuto dell´accordo Acta? Vm - Si tratta di un accordo internazionale e l´approvazione del Parlamento è necessario. Nonostante ciò non è possibile modificare il testo. Bisogna rispondere con un "si" o con un "no". È la regola di tutti i paesi democratici. Nonostante ciò il Parlamento europeo può rimandare la decisione perché non è stata stabilita nessuna scadenza. Questo accordo ha inoltre sollevato dei problemi dal punto di vista giuridico e il Parlamento infatti può richiedere alla Corte di giustizia dell´Unione europea se il testo è compatibile con il diritto europeo. Questa domanda può essere fatta da una commissione parlamentare. In questo caso, la procedura può essere sospesa in attesa della valutazione della Corte. La commissiona parlamentare al Commercio internazionale sarà dunque responsabile della decisione - nonostante l´ultima parola verrà pronunciata in sessione plenaria, ndr - ma altre commissioni di pronunceranno sul tema, in particolare la commissione per le Libertà civili. Quali sarebbero le conseguenze se il Parlamento non approvasse l´accordo? Vm - Se approviamo l´accordo, il Consiglio (organo rappresentante degli Stati membri dell´Unione europea, ndr) è autorizzato a farlo passare diventando vincolante all´interno del quadro legislativo europeo. Nel caso in cui non venga approvato dal Parlamento europeo, si possono aprire dei negoziati ma il testo attuale non avrà futuro. Per un nuovo accordo bisogna iniziare una nuova procedura, con una proposta della Commissione europea, un mandato per il Consiglio, delle negoziazioni e delle firme… In passato il Parlamento ha rifiutato due accordi: l´accordo Swift (sul trasferimento dei dati bancari alle autorità americane) e l´accordo sulla pesca con il Marocco.  
   
 

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