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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Febbraio 2012
 
   
  A PROPOSITO DEI DATI RESI NOTI DALL´AGENZIA DEL LAVORO : I GIOVANI TRENTINI A SCUOLA E ALL´UNIVERSITA´, NON "SCORAGGIATI"

 
   
  Trento, 6 febbraio 2012 - I dati sui giovani e il mondo del lavoro resi noti il 2 febbraio da alcuni organi di informazione sono corretti, ma non è corretta la loro interpretazione. La Provincia autonoma di Trento e il Servizio Statistica sottolineano in particolare che gli inattivi nella classe di età compresa fra i 15 e i 24 anni non possono essere considerati "giovani che rinunciano a cercare lavoro" e neppure “parcheggiati a casa o a scuola”. Le politiche provinciali sono improntate da tempo ad un innalzamento dei livello di scolarità. Il passaggio alla scuola superiore (compresa la formazione professionale) è, per chi ha concluso le medie inferiori, pressoché totale e il passaggio all’università riguarda circa il 67% dei diplomati. Come spiega anche il presidente dell´Agenzia del Lavoro Michele Colasanto, "i giovani classificati come inattivi non sono giovani disoccupati o che non cercano un lavoro. Nella grande maggioranza dei casi sono giovani che studiano". Gli "inattivi", pertanto, per la maggior parte dei casi, non sono "scoraggiati", ma persone che studiano e quindi non cercano un lavoro. In Trentino nel 2010 la percentuale di "scoraggiati", nella classe 15-24 anni, era pari all’8,9% delle forze lavoro, contro il 30,9% dell’Italia. Nel 2° trimestre 2011 le forze di lavoro (occupati più disoccupati) nella classe 15-24 anni sono circa il 28% del totale dei giovani della classe considerata perché la maggior parte di loro frequenta la scuola superiore o l’università. Sempre nel 2° trimestre 2011 gli inattivi, ovvero le non forze di lavoro, nella classe 15-24 anni, sono pari a circa il 72%. Questi inattivi non possono essere considerati giovani che rinunciano a cercare lavoro e neppure “parcheggiati a casa o a scuola” ma appunto, nella maggioranza dei casi, giovani che ancora stanno concludendo il loro percorso formativo. Gli scoraggiati pertanto non sono gli "inattivi", categoria molto più ampia. Secondo le definizioni internazionali “scoraggiati” sono gli inattivi disponibili a lavorare che, però, non cercano lavoro. In Trentino nel 2010 tale percentuale nella classe 15-24 anni era pari all’8,9% delle forze lavoro contro il 30,9% dell’Italia. "Temo ci sia stato un errore di interpretazione dei dati - spiega il presidente dell´Agenzia del lavoro Colasanto - . Pensare al tasso di inattività come a qualcosa che equivale al non-cercare lavoro non ha senso. Se i giovani fra i 15 e i 24 anni presentano un tasso di inattività del 70% circa, non significa che il 70% dei giovani è disoccupato o non cerca più un lavoro: semplicemente sono per la gran parte ragazzi che studiano. E grazie a Dio in Trentino la maggioranza dei giovani studia, il tasso di partecipazione scolastica è fra i più alti d´Italia mentre quello di dispersione è fra i più bassi. La Giunta provinciale ha peraltro istituito una cabina di regia sulla disoccupazione giovanile, che ha adottato una serie di misure importanti, ad esempio sul fronte del sostegno ai lavori atipici, dell´occupazione femminile, dell´autoimprenditorialità. Ci sono tuttavia aspetti non considerati dall´opinione pubblica, che andrebbero invece tenuti in conto: ad esempio ridurre l´intervallo di tempo fra l´uscita dalla scuola e l´ingresso nel mondo del lavoro. Più ampio è questo intervallo, più è difficile trovare un lavoro. Bisogna quindi utilizzare tutta una serie di strumenti come tirocini, stages e altre esperienze qualificanti, che favoriscano il passaggio dai diversi percorsi formativi al lavoro."  
   
 

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