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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Febbraio 2012
 
   
  LA PIRATERIA DIGITALE DEI LIBRI PER LA PRIMA VOLTA I DATI DELL’UFFICIO ANTIPIRATERIA AIE

 
   
  Milano, 6 febbraio 2012 - La crescita dell’offerta legale di contenuti digitali - Gli editori sono favorevoli al digitale, come ad ogni mezzo efficiente ed apprezzato dai lettori per diffondere le opere dell’ingegno. Nell’editoria professionale e scientifica il digitale è da anni un fenomeno consolidato. Oggi la diffusione dei lettori dedicati (che sfruttano le tecnologie dell’inchiostro elettronico) e dei tablet sta aprendo la strada all’editoria di varia e scolastica. Pochi dati illustrano il fenomeno: Editoria scolastica - - percentuale di testi proposti per l’adozione che si associano a contenuti digitali: circa 71% nella scuola di primo grado; 57% nella scuola di secondo grado. Editoria di varia/saggistica - - numero di ebook disponibili prodotti da editori italiani: 19mila circa a dicembre 2011 (il 36% dei titoli pubblicati nell’anno) - La crescita è impetuosa:
2009 2010 2011
Numero di ebook italiani disponibili 1.619 6.950 18.816
Dall’altro lato, la domanda è ancora molto piccola (nel 2011 le vendite hanno rappresentato, a valore, tra i 3,7 e i 4milioni di euro: lo 0,3% dei canali trade), ma ciò evidentemente non ha frenato gli investimenti. Gli editori sono consapevoli dell’importanza della sfida che si apre e non si stanno tirando indietro. I rischi della pirateria - Il mercato digitale si può sviluppare solo se valorizza e difende il diritto degli autori e degli editori di sfruttare anche con i nuovi mezzi i contenuti creati e pubblicati. Il diritto d’autore ha svolto questo ruolo per secoli, e ha garantito l’emancipazione di autori ed editori dal controllo del Sovrano e dei mecenati. È figlio della democrazia e ha consentito l’effettiva attuazione dei principi della libertà di pensiero e di stampa. Per questo restiamo dell’opinione che la pirateria è un problema, che affligge il mercato editoriale italiano, non meno di quanto avvenga per il resto dell’industria culturale, e in particolare per la musica e per il cinema. Se la pirateria non sarà limitata, il mercato digitale semplicemente non potrà svilupparsi, con grave danno non solo degli editori, ma soprattutto dei lettori. Se gli investimenti che le imprese stanno oggi facendo non avranno nel complesso un loro ritorno, il rischio è che il mercato muoia sul nascere. Come funziona oggi la pirateria in Internet - Lo “scarico” di file da Internet viene spesso dipinto come una condivisione tra pari (peer to peer), un atto di socializzazione tra giovani e meno giovani utenti della rete. Ma il peer to peer non è affatto la forma caratteristica della diffusione online di file pirata. I sistemi più utilizzati prevedono infatti la presenza di aziende multinazionali che ospitano (hosting) contenuti caricati da milioni di utenti. Nella maggioranza dei casi, è da questi server, spesso strategicamente posizionati in paradisi fiscali, che sono scaricati i file. L’immagine romantica dei pari che si scambiano i libri preferiti non ha nulla di reale. Il recente caso Megaupload è una perfetta illustrazione della situazione attuale. Non abbiamo idea – e qui non interessa – se le accuse gravissime rivolte ai titolari di questa azienda dalla giustizia Usa hanno fondamento nei fatti e nel diritto. La storia è interessante di per sé. Un signore tedesco, con alle spalle una storia di hacker e di spregiudicato speculatore di borsa ai tempi della “bolla” delle .Com, crea un’azienda in Usa che offre servizi ideali per la diffusione di file pirata. Strategicamente, sede legale e server sono a Hong Kong. Il sito diventa uno dei leader in termini di traffico in Internet, e il 76° più popolare a livello globale.[1] I fatturati sono enormi e i profitti straordinariamente elevati: diffondendo sempre contenuti altrui i costi sono bassi. Secondo il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, Megaupload contava 150 milioni di utenti registrati, 50 milioni di utenti giornalieri, produceva il 4% del traffico Internet, e ha portato al suo titolare guadagni per 175 milioni di dollari (e circa 500 milioni di perdite per gli aventi diritto)![2] La vicenda giudiziaria farà il suo corso. Qui rileviamo soltanto come sia diffuso il tifo, anche da parte di molti politici, a favore di aziende di questo genere nella loro battaglia contro i titolari dei diritti. È il tifo per chi evade le leggi e spesso il fisco contro chi ha lavorato perché il romanzo, il saggio, il manuale di studio che ci interessa venisse alla luce. Quanto vale la pirateria libraria - Non è agevole quantificare le dimensioni del fenomeno della pirateria libraria digitale, visto che, come tutte le forme di illegalità, tende a non essere facilmente misurabile. A livello internazionale, recenti studi che considerano tutte le fonti di approvvigionamento possibili fanno attestare il download di libri (e-book e audio-book) intorno alla cifra record di circa dieci milioni di Giga di materiale librario nel mondo[3]. La scarsa diffusione del mercato digitale legale – nei confronti del quale il tasso di sostituzione delle copie pirata è certamente più alto – limita l’effetto complessivo. Il punto è che in questa fase si stanno giocando i destini del mercato del futuro. Vale la pena allora guardare all’offerta di file pirata, a confronto con l’offerta legale. Le stime dell’Ufficio antipirateria Aie sono basate sull’esperienza: possiamo fornire, per la prima volta, dati di quanti file e titoli diversi sono stati individuati su segnalazioni degli editori o nell’ambito di uno studio continuativo del fenomeno in ambito nazionale. Si tratta ovviamente solo della punta di un iceberg non essendo possibile intercettare tutto quanto accade in Internet. Nel corso del 2011 sono stati individuati circa 20.000 file “unici”, disponibili in un centinaio di siti pirata. Precisiamo che 20.000 è il numero dei file, che sottostima il numero di libri piratati: è infatti diffusa l’abitudine di mettere a disposizione archivi compressi che contengono anche diverse decine di libri. Nello stesso periodo, Aie ha inviato circa 200 richieste di rimozione di file. Dal momento che ciascuna richiesta è relativa ad un certo numero di contenuti, e quasi mai ad uno singolo, e che, come detto, può riguardare anche interi archivi, il totale delle rimozioni supera il numero di 3.000. Al netto di duplicazioni (lo stesso libro è spesso presente in più siti), circa 15.000 titoli italiani sono disponibili in versione pirata. La gran parte di questi “ritrovamenti” è concentrato in pochi servizi di hosting. Si va dal caso limite internazionale in cui – in un singolo istante – erano residenti oltre 100mila ebook piratati, di cui 1700 italiani, a numerose occasioni in cui i file trovati, sempre in singole operazioni su un singolo sito, si contavano in migliaia. Un campione piccolo ma significativo si può costruire prendendo le prime posizioni delle classifiche dei best sellers. Dei 25 titoli più venduti su Ibs la scorsa settimana, 17 sono già disponibili in versione ebook (quasi il 70%). L´ufficio antipirateria Aie ha fatto una ricerca, trovando versioni pirata di 19 di questi libri (76%). Questo "tasso di pirateria" non cambia tra i libri per cui esiste una versione legale (si trova quella pirata in 13 casi su 17: 76,5%) e quelli per cui non esiste (6 su 8: 75%).
N. %
Best sellers analizzati 25
di cui disponibili anche in ebook 17 68
di cui reperibili in versione pirata 19 76
Best sellers non disponibili in ebook 8
di cui reperibili in versione pirata 6 75
Best sellers disponibili in ebook 17
di cui reperibili in versione pirata 13 76
Gli strumenti moderati per combattere la pirateria - Siamo consapevoli che gli strumenti antipirateria devono bilanciare l’efficacia nel colpire il fenomeno con i principi della libertà degli utenti della rete e devono essere commisurati alle reali responsabilità dei diversi soggetti coinvolti. Per questo, ci preme ribadire alcune caratteristiche che secondo noi possono delineare metodologie equilibrate della lotta alla pirateria. 1. La censura mai! - In nessun caso la tutela del diritto d’autore deve dar vita alla possibilità di censure preventive di quanto viene pubblicato. L’introduzione di tecniche di filtraggio più o meno automatico di quanto viene pubblicato in rete non è mai stata tra le nostre proposte. 2. Responsabilità e “insaputa” - Lo studio di tecniche equilibrate che intervengono ex post su quanto viene pubblicato, che conducano alla rimozione di ciò che viola i diritti d’autore è la strada maestra. Ciò richiede il rispetto di un principio di responsabilità. È giusto che questa sia esclusa per chi è un mero veicolo di un atto illecito commesso da altri, quando questo avviene realmente a sua insaputa. La Direttiva europea (di cui in questi giorni si è discusso attorno al cd “emendamento Fava”) prevede appunto la realizzazione di questo principio: chi è mero veicolo non risponde, a meno che non si attivi per la rimozione dei file quando è a conoscenza del reato. È il principio vigente in Europa e in pressoché tutti gli altri paesi democratici: non vi è un obbligo di rimozione, ma solo un’assunzione di responsabilità. Per superare le polemiche, sarebbe utile tornare al testo della Direttiva: “1. Gli Stati membri provvedono affinché, nella prestazione di un servizio della società dell´informazione […], il prestatore non sia responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore: […]; b) non appena al corrente di tali fatti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l´accesso.” Un principio semplice, che mira semplicemente ad evitare che un soggetto sostenga che un illecito è commesso a sua insaputa quando ne era invece perfettamente al corrente. Nella gran parte dei casi, i meccanismi di notifica e rimozione (Notice and Take Down) funzionano già sulla base di collaborazioni tra gli aventi diritto e gli intermediari di vario genere. Vi sono tecniche che tutelano pienamente anche i singoli utenti che hanno caricato i contenuti (basati su contro-notifiche ma soprattutto sull’assunzione di responsabilità, a sua volta, da parte di chi fa la segnalazione). La drammatizzazione che a volte si fa su questo tema mira solo a coprire casi molto lucrativi di imprese basate sul cavillo più che sul diritto.
Ibs Titolo Autore, Editore Editore Pirata Legale
1 La carta più alta Malvaldi Marco Sellerio
2 Il diavolo, certamente Camilleri Andrea Mondadori
3 L´educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine perbene Littizzetto Luciana; Valeri Franca Einaudi
4 Nebbia rossa Cornwell Patricia D. Mondadori No
5 Il museo immaginato Daverio Philippe Rizzoli No No
6 Zia Antonia sapeva di menta Vitali Andrea Garzanti
7 Il meglio di me Sparks Nicholas Frassinelli No
8 La dieta Dukan Dukan Pierre Sperling & Kupfer
9 Il marchio del diavolo Cooper Glenn Nord
10 Le prime luci del mattino Volo Fabio Mondadori
11 Tre atti e due tempi Faletti Giorgio Einaudi
12 Il regno dei lupi. Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Vol. 3 Martin George R. mondadori No
13 Amore, zucchero e cannella Bratley Amy Newton Compton
14 Mare al mattino Mazzantini Margaret Einaudi
15 I comandamenti. Ama il prossimo tuo Bianchi Enzo; Cacciari Massimo Il Mulino No No
16 Grazie no. 7 idee che non dobbiamo più accettare Bocca Giorgio Feltrinelli No
17 Il quaderno di Maya Allende Isabel Feltrinelli No
18 Il bacio oscuro Adrian Lara Leggereditore No
19 I menù di Benedetta Parodi Benedetta Rizzoli
20 I contendenti Grisham John Mondadori
21 I fiumi della guerra. Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Vol. 6 Martin George R. Mondadori No
22 Il portale delle tenebre. Le cronache del ghiaccio e del fuoco Martin George R. Mondadori No
23 Tempesta di spade. Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Vol. 5 Martin George R. Mondadori No
24 Il silenzio dell´onda Carofiglio Gianrico Rizzoli
25 Le ricette della dieta Dukan. 350 ricette per dimagrire senza soffrire Dukan Pierre Sperling & Kupfer No
[1] http://www.Alexa.com/siteinfo/megaupload.com  
[2] http://www.Justice.gov/opa/pr/2012/january/12-crm-074.html  
[3] http://www.Ipoque.com/en/resources/internet-studies  
 
   
 

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