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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Febbraio 2012 |
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FESTIVAL DI CULTURA E MUSICA JAZZ XV EDIZIONE CHIASSO, SPAZIO OFFICINA 9-10-11 FEBBRAIO 2012
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Chiasso, 7 febbraio 2012 - Conosci Johnny Staccato? Rispondere a questa domanda vuol dire far parte alla grande famiglia degli appassionati di jazz e di cinema. Jazz & Cinema, un connubio poetico che ha segnato una delle epoche più significative della storia del cinema e della musica. Quella dei film Noir, che dal dopoguerra sino alla fine degli anni Cinquanta ha prodotto alcuni capolavori indimenticabili. Erano film dalle atmosfere urbane, dalla fotografia contrastata, con protagonisti di dubbia moralità, gangster e donne fatali. Il jazz ne era lo sfondo sonoro e con le sue melodie e i suoi scatti sincopati contribuì in modo determinante alla creazione del genere: il Noir, appunto. Un genere, o forse meglio uno stile, che è tornato in voga a metà degli anni Novanta, sia nella letteratura che nel cinema, per rendere conto degli anni inquieti che stiamo vivendo. Johnny Staccato è una serie televisiva americana del 1959-60, dal taglio cinematografico e contenutistico innovativo, con protagonista l’attore (e soprattutto regista) John Cassavetes. Cassavetes, grande cultore di jazz, nella serie interpreta un pianista bebop che si diletta a fare il detective per hobby, e che, tra una jam-session e l’altra si trova paracadutato nelle storie più losche e oscure della downtown newyorchese. Un omaggio quindi a John Cassavetes, al film noir, alle grandi colonne sonore jazz. Un filo rosso (o noir?) interpretato dagli studenti dell’Accademia d’architettura di Mendrisio per l’allestimento scenografico e che viene ripreso anche nella programmazione musicale con la presenza di Michel Portal, storico compositore, clarinettista e sassofonista francese autore di numerose colonne sonore (che gli valsero in tre occasioni la vittoria ai César). Tra le assolute novità del festival 2012, quella di sabato 11 febbraio, che vedrà impegnata sul palcoscenico della spazio Officina la Staccato Big Band, un progetto originale pensato appositamente per la quindicesima edizione che porterà sul palco dello Spazio Officina un poliedrico ensemble, formato da alcuni tra i più funambolici ed originali strumentisti della scena svizzera, italiana ed internazionale del jazz, i quali faranno da sparring partner per la stupenda vocalità di Anne Ducros, stella incontrastata del panorama delle vocalist internazionale. Il programma si dipana poi liberamente ripercorrendo le vie che altri grandi interpreti della musica afroamericana hanno percorso nelle precedenti edizioni, lasciando spazio a protagonisti come il sassofonista californiano Joshua Redman, la cantante Cristina Zavalloni (con il suo progetto dedicato a Charles Aznavour), il fluido trombonista Glenn Ferris (lo Stan Getz del trombone, come amano definirlo, che ha suonato con Tony Scott, Michel Petrucciani, ma anche con Frank Zappa e Tim Buckley!), la cantante franco-marocchina Hindi Zahra, rivelazione in ambito world con la sua mistura originale di jazz, musiche berbere, marock ed elettronica e i consueti after e dj set. Un festival che si vuole noir, ma anche estremamente colorato e variegato: jazz oltre il noir. E se non conoscete Johnny Staccato, cosa aspettate? Noir - In effetti quello che verrà definito noir, ma che all’origine viene chiamato piuttosto crime movie o gangster movie, nasce in parte proprio per accompagnare film più famosi (la serie A) nelle doppie proiezioni dell’epoca. Sono film prodotti per fare quattrini con investimenti minimi, realizzati sovente in una manciata di giorni, sfruttando set di altre pellicole o esterni spogli e poco illuminati, demandati inizialmente, prima che le major intuiscano le potenzialità commerciali del genere, a compagnie di produzione minori (una su tutte la Rko di Val Lewton). Attori e registi sono spesso degli emeriti sconosciuti (perlomeno al momento delle riprese), sbarcati dal vecchio continente, in fuga dal nazismo, esordienti o con carriere a un punto di stallo (nevvero Bogey?). Eppure, nonostante i limiti, grazie al talento e alla libertà visionaria (non dimentichiamo che siamo in pieno maccartismo) dei suoi autori - registi e attori, ma anche direttori della fotografia, sceneggiatori di scuola hard boiled, compositori ecc. – questi film cosìddetti di serie B diventano ben presto per molti dei loro artefici un trampolino di lancio verso la celebrità e costituiranno uno dei capitoli più importanti e ambìti della storia del cinema, destinato a durare oltre un decennio (per convenzione dal 1941 al 1956) e ad essere frequentato e reinventato sino ai nostri giorni. I film prescelti sono rappresentativi a loro modo di questo fenomeno portato all’eccesso laddove a mezzi sovente irrisori corrispondono riuscite di grande rigore e qualità artistica. Sono noir che incarnano l’arte della sintesi, dell’elissi e dell’allusione, che anticipano tematiche scomode con linguaggi spregiudicati e che ci affascinano per la loro congenita modernità stilistica. Visioni di una città oscura e di una “folla solitaria” in cui gli individui, persi i punti di riferimento identitari, rimangono esposti al caos del mondo e della propria interiorità messa a nudo. Senza vie di fuga. Come non riconoscersi? |
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