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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Gennaio 2007
 
   
  ORTOFRUTTA: CONFAGRICOLTURA CONDIVIDE I PRINCIPI DELLE PROPOSTE EUROPEE PER LE NUOVE REGOLE COMUNI DI FRUTTA E VERDURA

 
   
  Confagricoltura apprezza i principi ispiratori della proposta presentata oggi dalla Commissione europea che stabilisce le nuove regole comuni per la produzione e la commercializzazione di frutta e verdura fresca e trasformata. Confagricoltura ricorda che la proposta si basa essenzialmente su due concetti: spingere gli ortofrutticoltori ad aggregarsi per gestire l’ offerta e per acquisire maggior potere contrattuale nei confronti della distribuzione; cessare ogni aiuto diretto basato sulle quantità consegnate all’industria della trasformazione, che possa influenzare le reali quotazioni di mercato. “Sono entrambi principi condivisibili – afferma Confagricoltura - occorre ora capire che, per non essere schiacciati dalla distribuzione organizzata, dobbiamo unire le nostre forze, creare imprese di dimensioni maggiori e coordinare l’immissione di prodotto sul mercato. Il controllo dell’offerta deve avvenire sia dal punto di vista logistico, sia da quello quantitativo”. Sul fronte dei trasformati, Confagricoltura ammette che il vecchio regime di sostegno, basato su un aiuto legato alla quantità consegnata all’industria, abbia contribuito a far decollare e a far crescere la trasformazione industriale nel nostro Paese, ma ora lo scopo per cui tale sostegno era nato è finito. “Siamo diventati uno dei paesi maggiori trasformatori di prodotti ortofrutticoli d’Europa e del mondo – spiega l’Organizzazione agricola - ed è arrivato il momento di fare i conti con il mercato. Dobbiamo consolidare la nostra posizione senza contare su aiuti esterni, razionalizzare le nostre filiere e produrre per il mercato senza distorsioni derivanti da sostegni diretti”. Confagricoltura è certa che le realtà industriali italiane sapranno reagire positivamente alla proposta europea, programmando la produzione e gestendo al meglio le relazioni con i propri fornitori, attraverso accordi interprofessionali oggi più che mai indispensabili. .  
   
 

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