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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Febbraio 2012
 
   
  UE/PAESI EMERGENTI: VERSO UN NUOVO SISTEMA DI POLITICA GLOBALE

 
   
   Bruxelles, 9 febbrai 2012 - Nel rapporto sulla politica estera dell´Unione europea pubblicato la settimana scorsa, i deputati europei invitano a stringere delle relazioni più forti con il Brasile, la Russia, l´India, la Cina e l´Africa del Sud (Brics). Questi paesi potrebbero sviluppare presto, insieme agli Stati membri, un sistema di politica globale basato sul dialogo e i valori comuni. A seguito del boom economico, i paesi emergenti hanno assunto di fatto un nuovo ruolo sulla scena internazionale. Basta considerare che la Cina dovrebbe diventare la più grande potenza economica a livello mondiale entro il 2020. Si considera invece che l´economia indiana raggiungerà il suo apice nel 2050. Una minaccia per l´Unione europea? Secondo il relatore polacco Jacek Saryusz-wolski, appartenente al Partito popolare europeo, gli Stati membri e i paesi emergenti hanno interesse a lavorare insieme. Perché? Per una maggiore stabilità e più sicurezza a livello internazionale, due elementi che minacciano la crescita economica globale. La crescita dei paesi emergenti non è certo un ostacolo agli obiettivi che l´Unione europea si è posta rispetto alla sua politica estera. Una cosa non esclude l´altra. Il legame tra Ue e Brics rappresenta al contrario un´opportunità per costruire un sistema di politica multipolare, capace di affrontare efficacemente i problemi del presente. Nel 2011 è successo più volte che i paesi Brics (Brasile, la Russia, l´India, la Cina e l´Africa del Sud) abbiano trovato un´intesa sulla politica estera. Nonostante siano ancora lontani dal trovarsi d´accordo sui rispettivi sistemi politici, sociali ed economici. In questa prospettiva, è necessario intervenire per evitare un raggruppamento dei paesi sviluppati da una parte e uno dei paesi emergenti dall´altra. Il Parlamento invita a potenziare le relazioni bilaterali, soprattutto con i paesi Brics che rispettano e condividono i valori democratici, e che si sforzano di portare avanti un´economia di mercato sociale. Devono anche essere incoraggiare tutte le forme di cooperazione multilaterale. Il G20 rimane certamente un appuntamento utile per raccogliere più consensi e nuove decisioni, ma non bisogna trascurare le organizzazioni macro-regionali come l´Asean o il Mercosur. Per finire, il Parlamento richiede una riforma del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale che sia in linea con i nuovi equilibri economici del presente.  
   
 

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