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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Febbraio 2012
 
   
  NEVE: REGIONE BASILICATA NON CHIEDE STATO DI EMERGENZA PER NON AUMENTARE TASSE LA SCELTA È DI OPERARE, FINO A QUANDO SARÀ POSSIBILE, CON MEZZI PROPRI E DI ALTRE AMMINISTRAZIONI. DIVERSAMENTE CRESCEREBBERO COSTO BENZINA E CARICO FISCALE

 
   
  Potenza, 9 febbraio 2012 - La Regione Basilicata sta mettendo in campo tutte le iniziative necessarie a fronteggiare l’emergenza maltempo cercando di evitare di avanzare la richiesta dello stato di emergenza, in analogia a quanto fatto da tutte le Regioni italiane, poiché tale richiesta comporterebbe in automatico, l’applicazione della così detta “tassa sulle disgrazie”, ossia l’elevazione al massimo di tutte le addizionali fiscali sul territorio regionale. Con la richiesta, infatti, si dovrebbe procedere ad aumentare le accise sui carburanti di 5 centesimi di euro al litro, l’addizionale Irap dal 4,75% al 5,75% (+1%) l’addizionale Irpef dallo 0,90% all’1,40% (+50%) la tassa automobilistica del 10%. La legge 10/2011 (che ha convertito il decreto mille proroghe del 2010) ha infatti modificato il meccanismo della richiesta dello stato di emergenza, eliminando l’intervento finanziario dello Stato nella gestione delle operazioni e ponendo il carico sulle risorse regionali o sulla leva finanziaria a carico di cittadini e imprese del territorio in cui l’evento si verifica. Solo qualora questi mezzi non dovessero bastare la Regione potrebbe avanzare richiesta di un contributo allo Stato che, tuttavia, non sarebbe né obbligatorio né certo, in virtù dell’assenza di fondi sul relativo capitolo di bilancio. Lo stesso problema era stato evidenziato appena ieri dal capo della Protezione Civile Nazionale, Prefetto Gabrielli secondo cui “In questi giorni i governatori delle Regioni colpite dal maltempo non hanno chiesto lo stato di emergenza perché sanno che la richiesta si concluderebbe con un innalzamento delle accise sulla benzina". Conseguentemente, la Regione Basilicata ha deciso di fronteggiare l’emergenza, fino a quando sarà possibile, utilizzando i mezzi propri e delle pubbliche amministrazioni regionali senza andare a gravare su cittadini e aziende in un momento particolarmente delicato della storia del nostro Paese. Del resto, anche l’Abruzzo, da qualcuno chiamato in causa per aver dichiarato lo stato di calamità, ha scelto solamente di procedere a un coordinamento degli interventi su base regionale e non ha invece proceduto ad inoltrare richiesta di aiuto allo Stato poiché, hanno spiegato il presidente della Regione Gianni Chiodi e l’assessore alla Protezione Civile, Gianfranco Giuliante, "la scelta dello stato di emergenza regionale di tipo B - hanno aggiunto - si è resa indispensabile per dare una risposta immediata all´emergenza in corso e consente di non aumentare le tasse ai cittadini abruzzesi così come previsto dalla legge in caso di emergenza autorizzata dal Governo (tipo C)". Analoga scelta ha fatto anche il Lazio con la solo dichiarazione dello “Stato di calamità naturale”.  
   
 

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