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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Febbraio 2012
 
   
  UNIONI MONTANE, VENETO: LA PROSSIMA TAPPA È COORDINAMENTO TESTI NORMATIVI CON AGGREGAZIONE DI COMUNI

 
   
   Venezia, 9 febbraio 2012 - La Giunta regionale, unanime, ha dato via libera l’ 8 febbraio al disegno di legge “Istituzione e disciplina delle Unioni Montane”. “La prossima e urgente tappa nel processo di creazione delle sinergie istituzionali per la migliore gestione dei servizi a favore degli abitanti delle aree di montagna – ha sottolineato l’assessore allo sviluppo montano Marino Finozzi –per comune volontà dell’esecutivo regionale sarà il coordinamento di questo nuova proposta normativa con quella già presentato sulle aggregazioni dei Comuni, in modo che non vi siano sfasamenti di alcun tipo. Di certo l’obiettivo è ben chiaro: individuare modalità di realizzazione di servizi comuni che siano più rispondenti alle esigenze delle comunità locali ottimizzando la spesa. Il resto appartiene alla dietrologia di chi ha più immaginazione che concretezza”. Il riferimento è alla dissertazione apparsa oggi sulla stampa locale secondo la quale l’ufficio legislativo avrebbe espresso un parere di fatto negativo sul testo del disegno di legge. “Come dovrebbe sempre accadere, i documenti, soprattutto tecnici, andrebbero citati per tutti i loro contenuti sostanziali, che in questo caso non riguardano la legittimità della proposta della Giunta – ha fatto presente Finozzi – ma una ‘criticità di carattere generale data dalla presenza del contesto normativo statale, particolarmente complesso, che appare privo dei requisiti di sistematicità ed organicità indispensabile a garantire la necessaria certezza alla disciplina regionale’, alla quale va ‘il riconoscimento della coerenza interna della proposta di riordino territoriale in oggetto’. La normativa regionale, inoltre, ‘potrà risentire – in termini di incertezza interpretativa e conseguenti possibili difficoltà applicative – delle soluzioni che il legislatore statale riterrà di adottare con riferimento alla questione del ridimensionamento del ruolo e delle funzioni delle Province’. La Giunta del Veneto ha scelto su questo la via dell’assunzione di responsabilità – ha affermato l’assessore – decidendo di procedere pure in presenza di un simile quadro statale disarticolato, perché l’alternativa è quella di creare un puro e semplice vuoto normativo a fronte dell’esigenza di continuare a servire efficacemente e con la spesa più contenuta le popolazioni di aree difficili”. Nello specifico le principali novità introdotte dal disegno di legge riguardano l’istituzione e la disciplina di un nuovo soggetto giuridico, le Unioni Montane di Comuni (Unioni Montane), che si sostituiscono, in una logica di continuità istituzionale e di presidio territoriale, alle preesistenti Comunità Montane. “In un periodo di forti trasformazioni e contrazioni economiche, questo rappresenta una sfida importante per la modernizzazione della montagna veneta – ha proseguito Finozzi – che tiene conto dei profondi mutamenti istituzionali in atto. Rispetto alla normativa vigente, la nostra proposta marca una netta evoluzione del ruolo e delle funzioni di tali enti, quali erogatori di servizi a carattere collettivo. Quanto scritto sulla stampa locale, e cioè che si è provveduto solo a cambiare il nome alle Comunità Montane, non rispecchia quindi il vero. Abbiamo fortemente voluto un ruolo rafforzato per il governo e lo sviluppo del territorio montano basato su due pilastri portanti: le funzioni basilari di pubblico interesse per la tutela economico-sociale ed ambientale del territorio montano, e la gestione in forma associata delle principali funzioni e servizi fondamentali dei Comuni che ne fanno parte”.  
   
 

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