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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Febbraio 2012
 
   
  ROMA (MUSEO FONDAZIONE ROMA, PALAZZO CIPOLLA): SCULTURE DALLE COLLEZIONI SANTARELLI E ZERI A CURA DI ANDREA G. DE MARCHI- 27 MARZO/1 LUGLIO 2012

 
   
  Dopo il successo della grande mostra sull’icona dell´arte americana del Xx Secolo Georgia O’keeffe, la Fondazione Roma offre al pubblico un’inedita esposizione intitolata Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri dedicata a due grandi collezionisti italiani: Federico Zeri, grande critico d’arte, e Paola Santarelli, appartenente a una famiglia del mondo imprenditoriale. Promossa dalla Fondazione Roma, l’esposizione è organizzata dalla Fondazione Roma - Arte - Musei con Arthemisia Group, in collaborazione con la Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, e sarà ospitata nelle sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, dal 27 marzo all’1 luglio 2012. La mostra Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri, a cura di Andrea G. De Marchi e con la consulenza scientifica di Dario Del Bufalo, presenta in prevalenza statue, grandi frammenti lapidei e bassorilievi dall’antichità all’epoca barocca. Le opere, accessibili per la prima volta al pubblico in questa occasione, rappresentano gli interessi di Federico Zeri e di Paola Santarelli, i quali dedicarono molta attenzione alla scultura, nonostante le diverse posizioni e attitudini. La Fondazione Santarelli, istituita nel ricordo dei genitori Dino ed Ernesta Santarelli, ha concesso in prestito opere appartenenti al vasto nucleo fondativo della raccolta e alle aggiunte successive. Esse evidenziano un´intelligente linea strategica indirizzata su una produzione artistica fino a pochi anni fa assai sottostimata. La cospicua quantità di pezzi va dai reperti archeologici sino al ‘700, con un particolare interesse rivolto ai marmi colorati e alla storia di Roma. Di inestimabile valore storico, artistico e filologico sono le opere provenienti dal lascito del grande Federico Zeri (Roma, 12 agosto 1921 - Mentana, 5 ottobre 1998), che il critico accumulò nell’arco della sua vita, senza mai disporre di grandi mezzi economici – come egli stesso raccontava – ma seguendo la curiosità e il livello qualitativo, assistito sempre da un’eccezionale competenza tecnica e da una notevole dimestichezza nel commercio dell’arte. L´occasione consente anche interessanti considerazioni sulla figura di quello che è stato probabilmente lo studioso d´arte figurativa più insigne dalla metà del Xx secolo in qua. L’evento riunisce pezzi lapidei cercando di raccontare aspetti dello stile, dei soggetti e dei materiali della scultura, attraverso una selezione compiuta nelle due raccolte. L’esposizione mette in evidenza le affinità e le differenze che esse esprimono, permettendo qualche cenno sui vari approcci del collezionista nei confronti dell’opera da acquisire. Per illustrarlo è stato selezionato un nucleo straordinario di oltre 90 opere tra statue, reperti archeologici e ritratti provenienti dalle due Collezioni private e da importanti istituzioni museali, quali l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, l’Accademia Carrara di Bergamo, e i Musei Vaticani. Per introdurre il visitatore nel clima suggestivo della mostra sono esposti capolavori come la Testa velata e la Testa di satiro, entrambe di ambito romano appartenenti al I Secolo d.C. Capolavori antichi quali la Ulpia Felicitas, busto femminile di Età tardo-repubblicana, e la Cerere del Ii-iii secolo d.C., provenienti dalla Collezione Santarelli, dialogano con le sculture Allegoria della Virtù vittoriosa sul Vizio e Andromeda legata alla rupe (Xvi-xvii sec.) di Pietro Bernini, entrambe appartenenti alla Collezione Zeri e provenienti dall’Accademia Carrara di Bergamo. Sono esposti anche molti bassorilievi della tradizione berniniana che tramandano le reali fattezze dei loro committenti, illustrando una delle grandi conquiste figurative dell´Occidente: il ritratto. Novità assoluta è l’illuminazione di alcuni pezzi, dinamica, proveniente da punti differenti. Si potranno così apprezzare meglio la qualità dei materiali e le tecniche scultoree delle superfici, nonché i volumi in gioco. In ultimo è allestito lungo il percorso di mostra Lo studio dello scultore, dove viene ricostruita la bottega di uno scultore, dotata dei vari strumenti e dei materiali di lavoro, per fornire al visitatore un´idea concreta delle tecniche esecutive. All’interno della stanza sono stati collocati lavori dei due celebri falsari romani della prima metà del Novecento: Gildo Pedrazzoni e Alceo Dossena  
   
 

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