Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 14 Febbraio 2012
 
   
  COME INGANNARE IL FREDDO E LA BOLLETTA

 
   
  Teramo, 14 febbraio 2012 - Lo sapevate che basta un foglio di alluminio dietro al termosifone per poter evitare dispersioni di calore? E che una calza riempita con del riso è uno dei “paraspifferi” più potenti? Oppure, che basta azionare il ventilatore al contrario per creare un “ciclo di aria calda” in casa? Questi sono i consigli di Guida Acquisti, onde evitare spiacevoli sorprese quando, sciolti i ghiacci, si apriranno le buste delle bollette del gas. Le previsioni del tempo parlano di nuove ondate di freddo in arrivo in tutta Italia, dopo una breve tregua. Ma come ripararsi dal gelo senza incidere eccessivamente sulla bolletta del gas che, tra qualche tempo, inesorabile arriverà? Esistono dei “trucchi” o dei vecchi “consigli della nonna” che spesso non vengono sfruttati perché considerati obsoleti. Troppo spesso si alza semplicemente il calorifero magari senza pensare troppo alle spese e, notizia ben peggiore, senza sapere che a volte non basta. Guida Acquisti ha stilato un piccolo vademecum per proteggere la propria casa dal freddo senza eccedere nell’uso del riscaldamento. Quale temperatura? Partiamo da un assunto che ci siamo dimenticati: per stare bene in casa e in ufficio basterebbero temperature che oscillano dai 18 ai 20 gradi centigradi (con un tasso di umidità pari al 40-50%) come raccomanda il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali. Cosa che non accade quasi più in Italia. Ormai, e lo spiegano anche gli esperti di bioedilizia, siamo abituati a voler sempre lo stesso clima “indoor”. A non voler percepire nessuna differenza tra estate e inverno. Così si abusa dei condizionatori durante la bella stagione e si eccede con il riscaldamento quando il clima si fa rigido. Stabilizzare la casa sui 20 gradi e riabituarsi a “vestirsi” adeguatamente quando fa freddo anche tra le mura domestiche, persino durante le ore notturne, è la prima sana abitudine che dovremmo adottare. Per la nostra salute e per le nostre tasche. Infatti, in Italia, le spese per il raffreddamento o il riscaldamento dell’abitazione rappresentano circa l’80% di quelle per le bollette. I Comuni da tempo osservano tale tendenza allo spreco (perché, come vedremo, buona parte del calore emesso dal calorifero alzato al massimo viene disperso). Una cartina di tornasole sono gli uffici pubblici: tra raffrescamento estivo e il riscaldamento invernale si consuma una media di 220 chilowatt al metro quadro, quando basterebbe consumarne 60 e l’ufficio sarebbe comunque caldo. Lo stesso vale per gli edifici privati. Si calcola che i consumi energetici per il riscaldamento rappresentino il 78% dei consumi complessivi. Ma perché bisogna tenere l’ambiente attorno ai 20 gradi? Non è solo una questione di risparmio e bolletta, ma di salute. Abituarsi a vivere in un clima attorno ai 24 gradi d’inverno (quello raggiunto dal riscaldamento al massimo) favorisce l’insorgere di malattie dell’apparato respiratorio, rallenta la formazione necessaria delle difese immunitarie che il nostro corpo produce naturalmente in inverno per non farci ammalare. Se, dopo aver passato una giornata in ufficio o in appartamento con temperature “tropicali”, ci spostiamo anche solo per una breve passeggiata, la percezione del freddo sarà molto più alta (con le relative conseguenze). Inoltre, con i termosifoni al massimo, nelle città aumentano le polveri sottili che sono causa di malattie al sistema respiratorio, in particolare tra anziani e bambini. Una casa a prova di spiffero - Ci sono molte soluzioni “strutturali” per la casa che garantiscono un mantenimento della temperatura interna costate, ma non potendo attuarle in casi di emergenza, alcuni consigli validi possono essere applicati. Uno molto utile è l’utilizzo di fogli di alluminio per isolare i termosifoni. Innanzitutto, se avete li non copriteli con il vestiario d’asciugare, magari appoggiatelo su una sedia in loro prossimità. Una soluzione ottima è quello di mettere i capi umidi vicino a un deumidificatore o a un ventilatore, ma mai, proprio mai, riponeteli bagnati nell’armadio o sull’attaccapanni, aumenteranno la sensazione di umidità nella casa. Tornando ai termosifoni, controllate che le tende non facciano altrettanto, che non li coprano. Tuttavia, il vostro fine principale sarà quello di isolare termicamente il più possibile la casa. Un alleato è appunto l’alluminio, che potete comprare in confezioni a rotoli al supermercato. Infatti, buona parte del calore emesso dal termosifone, soprattutto se “poggiato” ai muri perimetrali, viene assorbito dalla parete stessa. Un modo per evitare la dispersione di calore è infilarne un foglio tra termosifone e parete, così fungerà da isolante. Lo stesso dicasi per porte e finestre. Lo sapevate che i paraspifferi consentono un risparmio di circa il 20% di energia termica? Non avete tempo di andare in un grande magazzino, oppure quelli in commercio vi sembrano troppo costosi? C’è un metodo semplicissimo per realizzare un paraspifferi spendendo poco: usare una calza di nylon. Si può impiegare anche un collant, ma va tagliato perché serve, ovviamente, solo la “gamba”. Con cosa lo si riempie? Con il riso. Un materiale isolante molto potente. Una volta imbottito lo si può semplicemente annodare, oppure cucire. Vi sembra una soluzione poco elegante? Non è detto. Innanzitutto, la calza può essere di diversi colori e decorata a vostro piacimento applicando bottoni, nastri, o altri decori che potete comprare in merceria. Non avete i doppi vetri (vera e propria manna dal cielo quando si tratta di freddo)? Allora è venuto il momento di cambiare le tende. Abituarsi ad avere tende “estive” e “invernali” è una buona regola da seguire per risparmiare energia. Oppure, se volete sempre lo stesso tipo, fornitele di fodera da “staccare” quando arriva la bella stagione. Anche in questo caso potreste farla voi. Il tessuto con cui deve essere realizzata può essere di pile, maglia, oppure felpato, in commercio esiste addirittura di una fibra composta da poliestere tubolare (molto leggero). Scelto il tessuto, si deve procedere al taglio, la fodera dovrebbe avere un tono uguale a quello della tenda, oppure giocare con un elegante “tono su tono”, scegliendola di una nuance più scura. Dopo di che non vi servono che ago e filo per cucire e una dispersione in meno di calore dalla casa è assicurata. Giochiamo con l’aria calda - Avete un riscaldamento che funziona ad aria? in questo caso è molto importante ricordarsi di cambiare i filtri. Infatti, i filtri sporchi impediscono all’aria di uscire e aumentano lo spreco di energia. I migliori sono quelli permanenti che hanno un’efficienza maggiore degli “usa e getta” e soprattutto catturano più particelle inquinanti (pollini o virus responsabili di allergie o irritazioni). I filtri, per essere efficienti, se non sono permanenti, vanno cambiati o puliti almeno una volta al mese. Ecco un consiglio che sembrerà molto particolare, ma funziona. Se l’avete, accendete il ventilatore appeso al soffitto, ma fatelo funzionare in senso orario, non antiorario (come si muove di solito). Questo perché l’aria calda dei termosifoni, si sa, sale, e il ventilatore se attivato con una potenza “minima” serve a farla tornare “verso terra” e a creare una specie di ciclo di aria calda all’interno della vostra casa. Si calcola che se ciò avviene produce un abbattimento di circa il 10% della dispersione di calore. Tuttavia, non c’è niente da fare, la maggior efficienza la danno, da sempre, i doppi vetri che, uniti a una controporta, fanno risparmiare il 45% di energia consumata per riscaldare la casa. Inoltre, sono degli ottimi isolanti acustici. Se non li avete ora è un po’ tardi per installarli, ma ricordatevi che potete contare sulle agevolazioni fiscali casomai voleste fornirvene. Il grappino? Fa venir freddo E ora passiamo ai consigli sul comportamento da tenere per evitare il gelo. E’ ovvio che bisogna sfruttare al massimo le ore “calde” del giorno per eseguire le attività fuori casa, per far fare, per esempio, la passeggiata al cane o la spesa. Ma ci sono altri consigli, meno ovvi, che andrebbero rispettati e soprattutto un mito da sfatare: mangiare molto e bere alcolici quando fa freddo. Sbagliatissimo. Il ponce consumato al bar magari potrà darvi una sensazione di benessere momentanea, ma passato l’effetto, vi farà sentire ancora più freddo. Infatti, anche se la tradizione dei popoli nordici sembrerebbe insegnare il contrario, bere alcolici quando fa molto freddo fa male, la loro digestione (che avviene direttamente nello stomaco) aiuta infatti la dispersione di calore corporeo. Largo quindi a tisane, tè, latte e altre bevande calde, che invece aiutano a mantenere la temperatura del corpo. Ottima la cioccolata calda anche per il suo elevato contributo calorico. Un altro consiglio è quello di mangiare poco ma spesso. In genere il freddo stimola l’appetito e spesso ci si “rifugia” in cibi ad alto contenuto di grassi e proteine. Niente di più sbagliato. E’ giusto mangiare cibi caldi e confortevoli, ma devono comunque essere ad alta digeribilità, e non impegnare troppo stomaco e intestino nella digestione (tutte azioni che contribuiscono a disperdere il calore). Quindi largo a polente, brodi, risotti, purè, e a tutti quei piati caldi ma “poveri” che arricchiscono e non poco la tradizione culinaria italiana. Un rischio, infatti, di una cena molto ricca, magari a base di carni elaborate e condite, seguita da una bevuta di alcolici, è quello della congestione, evenienza decisamente da evitare. Un ultimo accenno va fatto all’abbigliamento. Oltre al consiglio di vestirsi anche in casa e in forma “multistrato”, in questo periodo è meglio dimenticarsi per un attimo l’eleganza e ripiegare su capi tecnici, composti da fibre isolanti, che forse saranno meno belli da vedere ma assicurano una buona resistenza al freddo.  
   
 

<<BACK