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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Febbraio 2012
 
   
  ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE: UNIONCAMERE PIEMONTE E CONFINDUSTRIA PIEMONTE PRESENTANO I DATI DELLE INDAGINI DEL IV TRIMESTRE 2011 E DEL I TRIMESTRE 2012

 
   
   Torino, 14 febbraio 2012 – Ieri Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso insieme i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini congiunturali, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo i saluti di Mariella Enoc, Presidente di Confindustria Piemonte, e di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte, il coordinatore dell’Area Studi e Sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte Roberto Strocco ha analizzato i risultati della performance congiunturale del periodo ottobre-dicembre 2011 (con dati disaggregati per province e settori produttivi) mentre Luca Pignatelli dell’Ufficio Studi economici di Confindustria Piemonte ha presentato le previsioni dell’industria piemontese per il trimestre gennaio-marzo 2012. Il quadro che emerge dalle due indagini riflette il clima di perdurante preoccupazione in cui operano le imprese piemontesi nella nuova fase recessiva avviata a partire dalla fine del 2011. I risultati negativi registrati dall’indagine di Unioncamere Piemonte per alcune province piemontesi ci restituiscono un Piemonte in forte difficoltà. Un quadro, questo, reso ancora più preoccupante dalle previsioni elaborate da Confindustria Piemonte che delineano per il nostro territorio un peggioramento del clima di fiducia per il 2012. Commentando i risultati delle due indagini, la Presidente di Confindustria Piemonte Mariella Enoc sottolinea come “trovino piena conferma nelle valutazioni delle imprese le crescenti preoccupazioni per l’evoluzione del quadro congiunturale. La nuova fase recessiva verso cui è avviata l’economia italiana e l’indebolimento della domanda pongono alle nostre imprese nuovi problemi e difficoltà. Un’ulteriore questione riguarda l’accesso al credito, che stiamo monitorando con attenzione per cogliere i primi segnali di tensione. In questo quadro è importante affiancare alle necessarie misure di riduzione del debito pubblico e contenimento della spesa quelle riforme di snellimento, sburocratizzazione e liberalizzazione atte a rafforzare il clima di fiducia e rilanciare la crescita. La crescita, infatti, è un tema strategico che deve essere affrontato con determinazione individuando misure di sostegno alle attività produttive soprattutto nei settori delle infrastrutture, dell’innovazione e del capitale umano. Particolarmente importante è il rapporto del mondo delle imprese con le banche: disponibilità di circolante, tassi non speculativi, sistemi di valutazione del rating sono elementi su cui concentrare l’impegno da parte del mondo delle istituzioni e dell’economia”. “Le grandi difficoltà del Paese, diventate evidenti nel secondo semestre dello scorso anno, e l’avvio di un impegnativo cammino di risanamento che peserà su famiglie e imprese, hanno determinato una debolezza della domanda interna e, di conseguenza, un rallentamento della produzione industriale del Piemonte - ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Dopo 7 trimestri consecutivi di crescita, il livello della produzione industriale piemontese è tornato nuovamente sul terreno negativo, rendendo ancor più urgente l’azione delle Camere di commercio e delle altre istituzioni territoriali a supporto della competitività del sistema imprenditoriale, in special modo per quello che riguarda innovazione, internazionalizzazione, sburocratizzazione e risorse umane. È strategicamente importante conservare e sviluppare la vocazione industriale della nostra regione, che costituirà una preziosa risorsa – che molti territori non hanno più – per il rilancio futuro”. Iv Trimestre 2011: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte - Si arresta, nel Iv trimestre del 2011, la serie di risultati positivi concretizzati dal tessuto manifatturiero piemontese: dopo sette trimestri consecutivi di crescita, nel periodo ottobre-dicembre 2011 la produzione industriale ha registrato, infatti, una variazione tendenziale grezza del -0,4%. La flessione realizzata nell’ultimo trimestre dell’anno segue le performance progressivamente meno brillanti dei trimestri precedenti: ad un aumento del 6,8% registrato nel I trimestre 2011 hanno fatto seguito quelli più contenuti dei due periodi successivi, con variazioni pari rispettivamente al +4,8% e +3,0%. Contrastanti i risultati realizzati dagli altri indicatori, le cui variazioni tendenziali appaiono tutte in netto peggioramento rispetto a quelle registrate nel Iii trimestre 2011. Gli ordinativi interni diminuiscono dell’1,8% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2010, mentre quelli esteri concretizzano solo un debole aumento rispetto allo stesso periodo (+0,3%). Il fatturato totale appare moderatamente in crescita: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, mediamente, un incremento tendenziale del fatturato totale pari all’1,2%, sostenuto da un aumento del 3,4% del fatturato estero. Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 161ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio 2012 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2011 e ha coinvolto 1.252 imprese industriali piemontesi. Si evidenzia come, per via delle modifiche metodologiche introdotte a partire dal I trimestre 2011, i risultati successivi all’ultimo trimestre del 2010 non siano statisticamente confrontabili con quelli delle precedenti rilevazioni. La performance complessiva del tessuto produttivo locale trae origine dai risultati contrastanti realizzati dai principali comparti dell’economia regionale. Le industrie meccaniche registrano un incremento tendenziale dell’output prodotto pari al 2,3%, seguite dalle industrie alimentari che, confermando l’andamento anticiclico, concretizzano un +0,5%. Insieme alle altre industrie, quelle dei mezzi di trasporto (+0,4%) completano l’elenco dei comparti che hanno realizzato, anche nel Iv trimestre 2011, una performance positiva. Tutti negativi e inferiori alla media regionale i risultati concretizzati dagli altri comparti. Le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature hanno scontato una flessione dell’output prodotto pari all’1,0%, mentre per le industrie dei metalli la diminuzione è del 2,0%. Ancora più consistenti i cali della produzione delle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (-2,8%) e di quelle elettriche ed elettroniche (-3,6%). Anche a livello territoriale si rilevano andamenti differenziati. La provincia di Asti registra la perfomance migliore, con un aumento tendenziale della produzione industriale pari al 2,1%, seguita da Alessandria e Torino, entrambe con variazioni del +0,9%. È debolmente positiva, ma in miglioramento rispetto al trimestre precedente, la perfomance del comparto manifatturiero della provincia di Vercelli (+0,3%), mentre risultano negative le variazioni tendenziali della produzione industriale registrate per gli altri territori: le flessioni sono pari all’1,9% per Biella e Cuneo e al 3,5% per Novara e il Verbano Cusio Ossola. I Trimestre 2012: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte - Le aspettative delle imprese piemontesi per il I trimestre 2012 sono improntate al pessimismo. Dopo i primi segnali di indebolimento rilevati a settembre, il sondaggio di dicembre conferma il marcato peggioramento del clima di fiducia nell’ultima parte del 2011. I principali indicatori previsionali registrano un arretramento piuttosto consistente rispetto al trimestre precedente e, soprattutto, alla prima parte del 2011: si accentua, in particolare, il tenore negativo delle previsioni relative a produzione e ordini. Le aspettative sull’export mostrano una maggiore tenuta; è significativo, tuttavia, che l’indicatore ritorni su valori negativi dopo un anno e mezzo. Stabile il tasso di utilizzo degli impianti, mentre si indebolisce la composizione del carnet ordini: oltre un terzo delle aziende ha ordini assicurati per meno di un mese. Resta debole l’attività di investimento e salgono lievemente le previsioni di ricorso alla Cig, con un indebolimento parallelo delle previsioni sui livelli occupazionali. I saldi relativi a produzione e ordini totali peggiorano di circa 10 punti percentuale rispetto ai valori registrati a settembre 2011 (rispettivamente da -1,7%a -14,9% e da -5,3% a -14,7%). Meno negative sono le attese sui mercati esteri: il saldo diminuisce di cinque punti rispetto a settembre (da +3,5% a -2,3%), ritornando in territorio negativo dopo sei trimestri. Stabile il tasso di utilizzo degli impianti (72%). Stazionari gli investimenti: la percentuale di aziende che hanno in programma investimenti di un certo rilievo (20,1%) è lievemente al di sotto di quella registrata a settembre (23,6%). Si appesantisce la situazione di liquidità delle imprese: la quota di aziende che rileva ritardi negli incassi sale al 61,4%, in aumento rispetto al 56,2% di settembre. Per ritrovare valori così elevati bisogna ritornare a metà 2010; nel 2009, durante la fase più critica della recessione, l’indicatore era salito a sfiorare il 75%. Per quanto riguarda la situazione occupazionale, il saldo ottimisti-pessimisti rimane attestato su valori negativi (-9,3%). In lieve aumento le previsioni di ricorso alla Cig: la percentuale di aziende che nei prossimi 3 mesi non esclude di dover far ricorso a questo strumento (26,4%) aumenta di circa 4 punti rispetto a settembre (22,2%). A livello settoriale, le attese del comparto metalmeccanico e non-metalmeccanico sono perfettamente allineate. In particolare, sono praticamente identici i saldi ottimisti-pessimisti relativi a produzione, ordini ed export e la percentuale di utilizzo della Cig. Il tasso di utilizzo degli impianti è lievemente più elevato nei comparti non-metalmeccanici (72,2% vs. 71,7%).  
   
 

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