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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Febbraio 2012
 
   
  “LA DIETA MEDITERRANEA FUNZIONA QUANDO È DAVVERO COMPLETA”

 
   
  “La Promozione Della Dieta Mediterranea Come Modello Del Mangiar Sano Può Aiutare A Prevenire L’aumento Di Peso E Lo Sviluppo Dell’obesità”. A leggerle, queste parole fanno pensare allo slogan campanilistico di un abitante delle nostre terre. Invece è la conclusione di uno studio che ormai dovrebbe suonarvi familiare: Epic-panacea. Per i distratti si tratta di una indagine condotta in 10 paesi europei per studiare la relazione che esiste tra la nutrizione ed il cancro, dalla quale sono emersi anche importanti informazione su come la dieta possa influenzare altri aspetti della nostra salute oltre ai tumori. Che esiste una relazione positiva tra una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea e un ridotto rischio di sviluppare molte malattie croniche è stato confermato da molteplici studi, tuttavia non è chiaro se questo modello alimentare possa essere protettivo anche contro lo sviluppo dell’obesità. Quasi tutti i paesi stanno vivendo un’epidemia di obesità, ed è l’obesità che si accompagna all’aumento di altre patologie associate come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e i tumori; così come con l’obesità si osserva un aumento dei tassi di mortalità. Questo diffondersi dell’obesità in tutto il mondo suggerisce che le cause che più possono spiegare questo fenomeno sono i cambiamenti ambientali, in particolare i cambiamenti nella dieta e l’attività fisica, associati con l’urbanizzazione, la globalizzazione economica e lo sviluppo. La Dieta Mediterranea è il modello alimentare osservato nelle aree olivicole del bacino del Mediterraneo nei primi anni 1960, ed è caratterizzata da: un elevato consumo di olio di oliva, legumi, cereali integrali, frutta e verdure; un moderato consumo di latticini, per lo più come formaggio e yogurt; un consumo moderato di vino, un moderato consumo di pesce, e un bassissimo consumo di carne e prodotti a base di carne. Questo modello di alimentazione è stato proposto come un modello alimentare sano, sulla base di prove a partire dal Seven Countries Study. Molti autori hanno ipotizzato che la Dieta Mediterranea può promuovere una eccessiva assunzione di calorie e quindi favorire l’aumento di peso a causa del suo elevato contenuto di grassi sotto forma di olio di oliva. Questa ipotesi è sostenuta dall’alto numero di persone in sovrappeso e obesità osservato nei paesi del Mediterraneo. Però, una recente revisione ha concluso che le prove a riguardo del rapporto tra la Dieta Mediterranea e il sovrappeso e l’obesità sono inconsistenti. Dall’analisi dei dati raccolti nello studio Epic-panacea, i ricercatori hanno valutato l’associazione tra la Dieta Mediterranea e i cambiamenti di peso corporeo, con l’avanzare degli anni, e la probabilità di diventare in sovrappeso o obesi di soggetti adulti normopeso. Vi chiederete come si fa a capire se la dieta di un individuo sia simile, aderente, alla Dieta Mediterranea di riferimento, o meglio quanto il modo di mangiare di chicchessia si discosta dal modello mediterraneo. Questo lo si fa utilizzando un metodo che si chiama Mediterranean Diet Score che cercherò di spiegarvi. Gli alimenti vengono suddivisi in gruppi: un gruppo racchiude tutti quelli che sono considerati protettivi (e cioè verdure, legumi, frutta e mandorle, cereali, pesce e frutti di mare, olio di oliva, moderato consumo di vino); un altro gruppo racchiude gli alimenti che invece sono considerati meno benefici (carne e prodotti a base di carne, latticini). Si assegna un punteggio alla quantità e alla frequenza con la quale vengono consumati (le cose a dire il vero sono un po’ più complesse, ma il senso è quello): un punteggio basso, precisamente da 0 a 6 è indicativo di una bassa aderenza alla Dieta Mediterranea (0 nessuna, e via via aumentando); da 7 a 10 una media aderenza e da 11 a 18 un’alta aderenza (massima per un punteggio di 18, cioè chi totalizza questo punteggio segue la Dieta Mediterranea di riferimento in modo scrupoloso). È stato osservato che in media gli individui aumentano di peso ogni 5 anni dai 2 ai 5 chili. Nei volontari che hanno partecipato a questo studio si è visto invece che chi aveva totalizzato un punteggio al Mediterranean Diet Score compreso tra 11 e 18, cioè faceva parte di quella categoria di soggetti con un’alta aderenza alla Dieta Mediterranea, in 5 anni si è osservato un calo di peso di 0,16 kg (cioè sono dimagriti di 160 grammi) rispetto a quelli che invece avevano ottenuto un punteggio tra 0 e 16 (cioè avevano avuto una bassa aderenza alla Dieta Mediterranea). Questo effetto protettivo era più forte nei soggetti con un età inferiore ai 40 anni e nei soggetti non obesi. I ricercatori hanno a questo punto voluto verificare quale tra i componenti della Dieta Mediterranea era più significativo nel far perdere l’effetto di protezione sull’aumento di peso. Hanno a mano a mano escluso uno per uno i cibi dai gruppi del Mediterranean Diet Score. I risultati non cambiano tranne che per la carne: con la carne il punteggio al Mediterranean Diet Score era più basso e questi soggetti in 5 anni tendevano ad aumentare di peso. Probabilmente perché con la carne si assume un alimento denso di calorie, soprattutto per la presenza di molti grassi satuti. Mentre risultava positivo l’effetto di tutti gli altri componenti la Dieta Mediterranea e cioè il consumo dell’olio di oliva, la bassa densità energetica, l’elevato contenuto di fibre e il basso indice glicemico Il risultato è quindi che una aderenza quasi totale al modello dietetico mediterraneo protegge dall’aumento di peso negli anni e che il ruolo centrale nel spiegare questo è la scarsa presenza della carne e dei prodotti a base di carne nella dieta dei popoli del bacino del Mediterraneo nei primi anni del 1960.  
   
 

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